Samb-Fermana, la tempesta perfetta

Samb-Fermana

Il piano di Capuano ha annichilito la squadra di Destro. L’analisi tattica di Samb-Fermana


In queste ultime settimane l’impatto di Capuano era stato stratosferico e imperfetto. Nonostante la rigenerazione tecnico tattica, l’ottima media punti e la risalita in classifica l’allenatore non era ancora riuscito a vincere la prima gara in casa, andando a vuoto nei primi tre tentativi. In questo senso, la partita con la Fermana si annunciava decisiva.

Tre mesi fa la squadra di Destro aveva scosso le certezze dei rossoblu, esponendone i difetti in due partite dominate dal punto di vista tattico e agonistico. A un girone di distanza, con gli stessi giocatori, Capuano è riuscito a ribaltare le forze in campo, dando una dimostrazione tattica di altissimo livello. L’ha fatto giocando sullo stesso piano dei canarini, battuti proprio nei loro punti di forza.

Sambenedettese e Fermana sono arrivate alla sfida con due tra le migliori difese del girone, ma senza molti dei giocatori chiave dei rispettivi reparti (Patti e Miceli da una parte, Comotto e Sperotto dall’altra). Nonostante le assenze Destro ha confermato il 4-4-2, arretrando Misin in difesa e inserendo Maurizi dal primo minuto. Dall’altra parte Capuano ha dato fiducia a Mattia e Di Pasquale, cambiando l’assetto del reparto offensivo.

Combattere il fuoco col fuoco

In questo campionato la Fermana si è imposta come una delle squadre più preparate nelle situazioni di pressing e contropressing. Conscio di non poter gestire il possesso, Capuano decide di giocarsela sullo stesso piano dei fermani: da qui la rinuncia a due giocatori di possesso (Bove ed Esposito) per Di Massimo e Valente, ottimi in transizione.

L’inserimento di un attaccante, paradossalmente, aiuta a difendersi di più: la Samb utilizza i tre giocatori d’attacco per disturbare il possesso fermano e dettare i tempi di uscita, col resto della squadra ad accorciare in avanti per non dare respiro a Petrucci e compagni. La scelta si riflette anche sulle fasi di possesso, molto più dirette e verticali del solito. L’atteggiamento è rischioso ma funzionale: la squadra è sempre molto reattiva, mantiene densità in zona palla e non lascia spazi in nessuna zona di campo.

Ma proprio nessuna

La Samb va avanti sia quando attacca che quando difende, insomma, cercando di sovrastare gli avversari nelle situazioni di incertezza (dove c’è maggiore possibilità di sorpresa). Al 3′ di gioco, su un’azione caotica, arriva il gol dell’1 a 0. Verticalizzazione di Tomi e controllo imperfetto di Benassi, pressato da Valente: l’esterno ruba palla, scende sul fondo e serve Miracoli per il tap-in.

Pressing a tutto campo

Il vantaggio non toglie smalto ai rossoblu, che approfittano dell’inerzia per aumentare ancora di più la pressione. La squadra di Capuano non lascia nulla al caso: i tre attaccanti pressano fino all’area avversaria e (quando serve) ripiegano fino alla propria, i due laterali accorciano in avanti anche per 20, 30 metri e i due centrali sul lato non rinunciano a prendersi rischi, aiutati da un Gelonese formato famiglia.

Di Massimo viene fermato, Rapisarda e Mattia attaccano in avanti e recuperano il pallone nella metà campo avversaria

La Fermana reagisce come può, ci prova su calcio piazzato (occasione per Lupoli) e viene tenuta a galla da Mane, fondamentale in diverse situazioni spinose. La partita è caotica, si gioca su tanti cambi di possesso e in un ritmo altissimo: la squadra di Capuano riesce controllarne le spinte, indirizzando la gara un pallone dopo l’altro, una transizione dopo l’altra. Le occasioni migliori sono dei rossoblu: al 7′ Valentini rischia il rigore sulla pressione di Miracoli, nei minuti successivi Di Massimo protesta per altri due contatti in area, al 40esimo Rapisarda si vede annullare un gol al termine dell’ennesima transizione.

Il mancato raddoppio non pesa: al 5′ della ripresa, dopo una bella ripartenza di Valente, i rossoblu guadagnano il corner che porterà al 2 a 0 di Di Pasquale, bravo a risolvere una mischia in area di rigore.

Il doppio vantaggio convince Capuano a mischiare un po’ le carte. Già nei minuti precedenti la Fermana aveva iniziato a uscire dalla difesa in modo più agevole, sfruttando le situazioni di 4 contro 3 formate grazie all’abbassamento dei due mediani davanti ai centrali.

I tre attaccanti sono in inferiorità, e Mane ha lo spazio libero per servire Misin. Quello spazio lasciato libero mette in difficoltà la copertura dei rossoblu

Dopo il gol di Di Pasquale Capuano decide di evitare ulteriori rischi, inserendo Bove e Vallocchia per un 3-5-2 con più filtro centrale. La Samb continua comunque a pressare (specie coi due attaccanti), ma ora il baricentro è più basso, per limitare i rischi e invogliare la Fermana a scoprirsi.

La fase centrale del secondo tempo scorre sui binari di una rassicurante monotonia: i rossoblu controllano la partita senza patemi, la squadra di Destro controlla un po’ di più il pallone, ma senza pericolosità. A 20′ dalla fine Capuano cmbia definitivamente volto alla squadra, inserendo Esposito col compito di prendere tempo e catalizzare il possesso. Il secondo gol di Di Pasquale, ancora su corner, facilita il compito: i padroni di casa chiudono la partita in scioltezza, prendendosi il lusso di fare qualche esperimento.

Dulcis in fundo

Nell’ultima occasione del 2017, nella sfida forse più sentita, i rossoblu hanno sfoderato una delle migliori prestazioni dell’anno, tornando alla vittoria in casa e avvicinando avvicinando di due punti il Padova capolista. Un momento del genere ha tanti attori, ma un solo grande regista: Ezio Capuano. In poche settimane l’allenatore rossoblu ha preso una squadra in crisi e l’ha trasformata nella sua migliore versione possibile, valorizzandone i pregi e limitandone i difetti.

La partita con la Fermana è la prova più tangibile: contro un avversario complicato, e in un momento delicatissimo, l’allenatore rossoblu è riuscito ad architettare una prestazione perfetta, vinta nelle situazioni che – tre mesi prima – ne avevano determinato il crollo.

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