Vogliono fare tutti il presidente federale

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Damiano Tommasi, Cosimo Sibilia e Gabriele Gravina hanno ufficializzato la candidatura; Lotito nicchia


Il 29 gennaio il calcio italiano è chiamato a scegliere il nuovo presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Prenderanno parte al voto 7 componenti: la Lega di Serie A, la Lega di Serie B, la Lega Pro, la Lega Nazionale Dilettanti,  l’Associazione Italiana Calciatori, l’Assoallenatori e l’Associazione Italiana Arbitri.

I tanti richiami all’unità e alla compattezza per ridare slancio al movimento, dopo la delusione della mancata partecipazione ai mondiali, ha lasciato spazio ben presto a divisioni interne e giochi di potere per mettere le mani sulla poltrona presidenziale: la figura del commissario, invocata dal numeri 1 del CONI Giovanni Malagò, è stata immediatamente rigettata e, calcolatrice alla mano, le varie componenti sono a caccia di voti utili per vincere la battaglia elettorale.

Damiano Tommasi

Il primo ad esporsi è stato Damiano Tommasi, presidente dell’AIC, che ha dichiarato ai microfoni di Sky: “La mia candidatura è per cercare di dare un’altra impronta a questa Federazione. Il progetto tecnico deve essere centrale, così come il tema sportivo, altrimenti diventa difficile uscire da questa situazione. Non è impossibile arrivare ad una soluzione in tempi brevi, la maglia azzurra è l’obiettivo di ogni calciatore, mi piacerebbe che lavorare per la federazione diventi l’obiettivo di tutti. Deve essere un punto di partenza dopo la mancata qualificazione al Mondiale”.

Gabriele Gravina

Nella giornata di ieri è arrivata anche l’investitura ufficiale di Gabriele Gravina da parte dell’Assemblea della Lega Pro. Il dirigente a 64 si sente pronto al grande salto di carriera dopo esser stato Presidente del Castel di Sangro, capo delegazione della Nazionale italiana Under-21 e numero 1 della terza divisione italiana dal 2015.

Cosimo Sibilia

Non poteva mancare una presa di posizione da parte del mondo della LND, che da sola detiene il 34% dei voti in Consiglio Federale. L’Assemblea Straordinaria Elettiva dei dilettanti ha infatti votato all’unanimità Cosimo Sibilia come il loro candidato. “Diamo rispetto a tutti e vogliamo il rispetto di tutti. La Lega Nazionale Dilettanti rappresenta il 34% del Consiglio federale e merita rispetto. Volete il nuovo? Io sono il nuovo. Sono in questo mondo soltanto da un anno e ho ottenuto risultati straordinari” ha dichiarato il senatore di Forza Italia.

Cosa fa Lotito?

Affianco alle tre candidature ufficiale c’è una suggestione che circola da settimane nelle stanze dirigenziali. La Lega di Serie A è intenzionata a esprimere una quarta scelta capace di raccogliere largo consenso. Il nome appartiene al Presidente della Lazio Claudio Lotito, grande manovratore dell’elezione di Tavecchio e in odore di candidatura anche alle elezioni politiche in quota berlusconiana. “Ho 12 club dalla mia parte. Se ho la maggioranza? Certo che ho la maggioranza” è il commento sibillino di Lotito riguardo una sua possibile candidatura.

Un nome nuovo per evitare il voto

In attesa di capire le reali intenzioni di Claudio Lotito, le varie componenti della Figc sono al lavoro per tentare di ridurre l’elevato numero di candidature. Una battaglia a 4 per la poltrona presidenziale sarebbe un pessimo messaggio da inviare al mondo dello sport, tuttavia ogni parte in causa, essendosi esposta, è restia a ritirarsi. Un’ipotesi suggestiva sarebbe quella della candidatura unica di una personalità dotata di esperienza e carisma, abile nel muoversi tra le varie correnti e dotata della leadership necessaria per rifondare il calcio. Una missione quasi impossibile.

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