Fedeli: “Il punto non serve a molto”, Capuano: “Sfortunatissimi con gli arbitri”

Samb-Reggiana

La conferenza stampa a margine di Samb-Reggiana


Prima della conferenza siparietto tra Franco Fedeli e Bassotti, giornalista del Corriere Adriatico, “reo” di aver fatto una domanda sulle chiacchierate trattative con la famiglia Di Nicola (domanda alla quale Fedeli ha però risposto). Le principali lamentele sono sul titolo messo in locandina. Il presidente ha smentito ogni trattativa: “Non c’è nulla”. Poi, finalmente, si parla della partita.

Franco Fedeli

La gara è stata molto bella nel primo tempo e molto meno nel secondo. Nei primi 45′ hanno giocato benissimo tutti, abbiamo giocato bene di squadra. Nella ripresa diciamo che abbiamo giocato alla pari. Perina si è riscattato? non ha fatto niente di che, ma comunque non aveva avuto colpe nel gol col Gubbio. Bove non lo scopriamo oggi, ma ci vorrebbe più continuità… giocare a sprazzi non è facile.

Noi sopravvalutiamo sempre gli avversari: il mister non può dire cose come “Loro sono la squadra più forte”, perché così i ragazzi si intimoriscono. Noi diamo troppo clamore agli altri, dobbiamo pensare più a noi stessi. Il primo posto? Sogni. Finché la matematica non ci dà per spacciati ci proviamo, questo è ovvio, ma se non vinciamo in casa non si può fare molto. Oggi ho visto il Padova in televisione, meritava di vincere. Il punto di oggi non serve a molto, anche perché se la Reggiana vince il recupero ci sorpassa.

Il fallo l’ha visto solo l’arbitro, io dalla tribuna non ho visto nulla. Parlare del passato non serve, comunque, è andata così. Gli acquisti fatti a gennaio sono molto buoni, niente da eccepire. Però continuiamo a produrre gioco senza realizzare. Oggi ci è mancata la stoccata finale.

Ezio Capuano

Con la partita di oggi rispondiamo a quelli che dicevano che in casa eravamo timorosi. Oggi siamo andati a prenderli non alti, altissimi. Nel primo tempo non li abbiamo fatti sorpassare la metà campo, li abbiamo stracciati a livello tattico. Quello che mi ha rattristato oggi è stato l’egoismo di alcune scelte. Noi in ripartenza giocavamo con due giocatori larghissimi per sfruttare gli spazi in fascia, ma molte volte invece di sfruttare la situazione provavamo il tiro da 30 metri. Questi egoismi mi hanno dato moltissimo fastidio, ma me lo pagheranno.

Oggi che dobbiamo dire sulla partita? Siamo stati perfetti. Loro volevano palleggiare e non glielo abbiamo mai permesso grazie ad una pressione altissima, e un coraggio clamoroso. Davanti abbiamo sprecato di tutto, ma oggi sarei stato contento anche in caso di sconfitta. La prestazione è stata di altissimo livello. La classifica non la guardo.

Bove regista? Non ho mai detto che non può mai giocare davanti alla difesa, dipende dalla situazione. Oggi volevo provare a rompere la prima pressione palleggiando,  gli ho messo a fianco un giocatore come Marchi che dava grande sostanza. Detto questo ci vuole anche una precisazione, perché a centrocampo erano in due e non tre.

Il gol annullato? Io dico che a Padova ci hanno dato contro un gol con 5 metri di fuorigioco, e col Pordenone non ci hanno dato un rigore clamoroso. Io dalla panchina non ho visto nulla, ma c’era il guardalinee che aveva dato gol, stava già andando a centrocampo. Che debbo dire, forse siamo sfortunati, o forse diamo fastidio… C’è stato un susseguirsi di episodi incredibile.

Diego Conson

L’arbitro ha dato fallo per un contatto in area di Di Pasquale. Io penso che sia stata una grande prestazione da parte di tutti, durante la settimana lavoriamo in maniera maniacale sugli avversari e si vede. L’abbiamo studiata bene, e oggi eravamo prontissimi.

Il gol mancato? Questa è stata la classica giornata in cui il pallone fa fatica ad entrare, ma bisogna andare oltre il risultato. Dopo una partita così usciamo più consapevoli del nostro potenziale, e questo è importante. Indossare la fascia è stata una bellissima sensazione, specie oggi che abbiamo giocato in casa.

Sergio Eberini

Parlare di gol annullato non è corretto, anche perché l’arbitro ha fischiato prima; il guardalinee? In quella situazione non conta, sceglie l’arbitro.

La Reggiana del primo tempo non mi è piaciuta molto, anche perché loro sono stati molto bravi a fermare le situazioni di gioco che cercavamo. Abbiamo sofferto molto, ma c’è anche da dire che non ci sono stati rischi così evidenti. Nel secondo tempo loro sono un po’ calati e siamo usciti noi, abbiamo anche avuto due occasioni con Bovo e Cesarini. Per me il pareggio è giusto, è stata una gara sofferta ma abbiamo dimostrato che meritiamo di poter giocare a questi livelli.

Detto questo non dobbiamo guardare la classifica, così come non deve farlo la Samb. Sognare è giusto, ma bisogna guardare in faccia la realtà: il Padova continua a vincere ed è un dato di fatto, non sarà semplice riprenderla. Noi dobbiamo crederci, ma bisogna tenere i piedi per terra. I tifosi, nostri e vostri (che oggi sono stati meravigliosi) hanno il diritto di sognare. Ma non bisogna guardare troppo in alto.

Fare il calcio che facciamo noi è molto difficile, specie in un campionato così, con squadre molto fisiche e aggressive. Io vengo da 10 anni da allentore dei bambini, mi hanno chiamato per dare una mano e sono stato felice di aiutare. Mi trovo ad allenare con due ragazzi giovani e molto capaci, provo a dare una mano. Giochiamo per un pubblico meraviglioso, proviamo a dar loro una soddisfazione.

Nicola Bellomo

Oggi è mancato solo il gol, anche se c’è da dire che il gol l’avevamo fatto con Miceli. L’arbitro ha detto che c’era fallo, ma dal campo non mi sembrava. Mi sono trovato bene sia col mister che coi ragazzi, questo è un gruppo giovane con bravi ragazzi che lavorano e fanno sacrifici. Io mi metto a disposizione della squadra in tutti i modi.

La classifica conta solo alla fine, e noi ce la giochiamo fino all’ultimo. Basti pensare a cosa è successo all’Alessandria lo scorso anno. Non mi piace parlare del passato, ma visto che me ne hanno dette tante qualcosa la dico. Secondo me un giocatore devi metterlo nelle condizioni giuste. Io sono andato all’Alessandria per giocare in un certo ruolo e mi sono trovato a fare il quinto di centrocampo. Però non sono mica un difensore.

Io non ho paura di ripartire da zero, a livello personale. Ho avuto tanti infortuni e sono passato anche per una retrocessione, ma sono convinto di poter tornare in Serie A. Non ho la testa calda, ma se devo dire una cosa la dico in faccia. Sono fatto così, ma sono un bravo ragazzo.

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