La vittoria della Samb a Santarcangelo ha parzialmente riportato il sereno nell’ambiente rossoblu. Il direttore sportivo Francesco Panfili ha commentato ai nostri microfoni l’attuale momento della squadra, con un occhio rivolto al futuro.
Come risponde alle accuse di antisportività avanzate da Cavasin e Dalla Bona?
Ho letto le dichiarazioni di Andrea Fedeli a riguardo e sono totalmente d’accordo con lui: la Samb ha disputato una partita maschia ma non antisportiva e mister Capuano è stato un signore a non rispondere alle provocazioni.
Un dato curioso: nelle ultime due stagioni dopo ogni ritiro “punitivo” è arrivata la vittoria. Un caso?
Lo scopo del ritiro è sempre quello di isolarsi e trovare la giusta serenità per preparare la partita successiva. Noi possiamo contare su un gruppo forte, compatto, granitico che lavora ogni giorno al massimo e scende in campo per cercare di ottenere la vittoria.
Qual è l’obiettivo della Samb da qui alla fine della stagione regolare?
La Samb deve avere come obiettivo quello di migliorarsi giocando ogni partita come se fosse una finale. Chi viene a San Benedetto sa di arrivare in una delle piazze più prestigiose e calde della Serie C ed è obbligato a fare bene: ciò deve essere uno stimolo e non un ostacolo. Chi lavora qui, dai calciatori a noi dirigenti, sa di dover lavorare duramente per ottenere i migliori risultati possibili.
Qual è l’avversario più temibile in ottica playoff?
Io penso che la Sambenedettese debba guardare a sé stessa. Nel nostro girone ci sono tante squadre che stanno facendo bene, dalla Reggiana al Bassano passando per la Feralpisalò, ma a noi devono interessare la nostra crescita e il nostro lavoro.
Dall’inizio della stagione ci sono stati diversi cambi di allenatore. Quali sono i motivi e quale è stato il più sorprendente?
Ritengo che il girone B sia il più equilibrato della Serie C con tante squadre in pochi punti. Quando ci sono diverse società che investono per obiettivi ambiziosi in un girone così equilibrato è normale che basti qualche risultato negativo per incappare in un cambio di guida tecnica. Non so dirti quale sia stato il più sorprendente perché dietro ogni esonero ci sono sempre motivazioni profonde e dinamiche che vanno conosciute. Non guardo in casa degli altri e non giudico le decisioni altrui.
Negli ultimi anni diverse scommesse provenienti dalla Serie D si sono rivelate vincenti: l’ultimo esempio è l’attaccante Costantino del Sudtirol, che ha già messo a segno 12 reti. La Serie D è un bacino da cui pescare per il prossimo mercato estivo?
In questa seconda fase del campionato sto osservando diverse partite per individuare profili di questo tipo. Ovviamente ogni discorso di mercato è ancora prematuro perché mancano diversi mesi e siamo concentrati sul chiudere al meglio la stagione. Ad oggi siamo molto soddisfatti degli acquisti che noi abbiamo effettuato e ritengo che le nostre scommesse si siano rivelate vincenti. La Serie D è un campionato con valori importanti e lo teniamo assolutamente d’occhio.