Nuovo allenatore, nuovo ds, squadra rinnovata: il Teramo alla ricerca della salvezza
“Ho fatto il massimo per il Teramo, ma probabilmente è arrivato il momento di un cambio. Avverto una stanchezza anche fisica e ricevere delle critiche o sentire dei cori non belli nei miei confronti mi lascia molta amarezza. Spero che ci possano essere degli imprenditori migliori del sottoscritto e che ci mettano il mio stesso amore. Bisogna riscrivere una storia e un nuovo progetto, ma fino a oggi non c’è nessuno all’orizzonte. Pensiamo intanto alla salvezza e a conservare la Serie C, poi vedremo bene il da farsi sul fronte societario”.
Con queste parole il presidente del Teramo Luciano Campitelli ha (nuovamente) reso pubblica la necessità di voltar pagina in casa biancorossa. I rapporti tra società e tifoseria sono irrimediabilmente logori dalla mancata promozione dei Diavoli in Serie B, ottenuta sul campo ma cancellata dalla giustizia sportiva per la tentata combine del match contro il Savona.
Per il secondo anno di fila, il Teramo ha dovuto cambiare in corsa per raggiungere l’obiettiva della salvezza: a fine gennaio Campitelli ha smentito le scelte operate in estate esonerando il diesse Repetto e mister Antonino Asta. Al loro posto è arrivata la coppia formata da Sandro Federico e Ottavio Palladini, chiamata a ripetere quanto di buono fatto vedere nel girone d’andata con la Sambenedettese.
Otto acquisti per la salvezza
Il movimentato mese di gennaio non è certo una novità per l’ambiente abruzzese, che per il secondo anno di fila ha visto la squadra cambiare pelle nel corso della sessione invernale di calciomercato. Il direttore Federico ha deciso di puntare sulla sinergia con il Pescara per portare a Teramo elementi in grado di dare più qualità alla rosa: in difesa ha firmato l’esperto mancino Andrea Rossi, utilizzabile sia come terzino che come centrale, mentre in attacco ha firmato il giovane Cedric Gondo, prodotto del vivaio della Fiorentina.
Uno dei maggiori problemi del Teramo nel girone d’andata ha riguardato il ruolo del portiere. Michal Lewandowski non ha convinto ed è stato spedito al Monopoli in uno scambio con Marino Bifulco. Nelle ultime settimane, però, ha firmato anche Matteo Ricci, classe 1994 reduce dalle esperienze con Olbia e Livorno. Un altro scambio ha riguardato la punta Riccardo Barbuti, finito al Gavorrano in cambio del mediano Riccardo Cretella.
In prestito dal Bari e dal Genoa sono arrivati due giovani di belle speranze: il centrocampista Marco Castagna e la punta Giuseppe Panico, frenato immediatamente da un infortunio. Il fiore all’occhiello del mercato di gennaio, però, è senza dubbio Salvatore Sandomenico. Esterno d’attacco che può agire su entrambe le fasce, Sandomenico ha vissuto un’ottima stagione con L’Aquila (13 gol e 5 assist in 32 partite) prima di vestire le maglie di Juve Stabia, Viterbese e Siracusa. Il giocatore è stato deferito dal Tribunale Federale a seguito di una segnalazione della COVISOC per alcune irregolarità nei pagamenti risalenti alla sua esperienza in Sicilia.
Equilibrio e serenità
L’impatto di Palladini con la nuova esperienza non è stato dei più facili. Dopo il pareggio subito a tempo scaduto dal Ravenna, il suo Teramo ha perso clamorosamente a Fermo (2-4 con doppio vantaggio iniziale), contro il Pordenone (rigore più che dubbio fischiato ai ramarri) e in maniera ancora più rocambolesca (a tempo ormai scaduto) contro il Sudtirol. Nel mezzo, i Diavoli Biancorossi hanno strappato vittorie importantissime contro Padova e Triestina e pareggiato negli ultimi match contro Gubbio e Renate.
Mister Palladini ha dovuto lavorare in una doppia direzione: garantire un equilibrio tattico ad una squadro allo sbando e contemporaneamente restituire serenità al gruppo, influenzato negativamente dalla faida in atto tra tifosi e proprietà. In campo l’allenatore ha scelto di passare dal 4-3-3 al 3-4-3 conferendo maggiore solidità difensiva e valorizzando la bravura degli esterni Sandomenico e Bacio Terracino, capocannoniere della squadra con 9 reti. Fuori dal campo l’ambiente resta rovente: la salvezza matematica potrà restituire serenità, ma alle attuali condizioni appare impossibile alcun tipo di programmazione futura.