La Samb e la notte dei lunghi coltelli

Andrea Fedeli, Andrea Gianni e Franco Fedeli

Dimissioni al veleno, contrasti in società, minacce di addio, dissidi con la stampa: le ultime (pazze) 24 ore della Sambenedettese Calcio


Tra il 30 giugno e il 1 luglio 1934 nella cittadina tedesca di Bad Wiessee si consumò un regolamento di conti interno al regime nazista che vide l’epurazione della SA (squadre d’assalto) e di oppositori politici per mano delle SS fedeli ad Adolf Hitler. L’evento fu denominato “la notte dei lunghi coltelli” ed è penetrato nella cultura occidentale tanto da arrivare a definire un forte rovesciamento o regolamento di conti interno ad una organizzazione.

Tra il 26 e il 27 luglio 2018 la Sambenedettese Calcio ha rischiato di vivere la sua notte dei lunghi coltelli: oltre agli addii del tecnico delle giovanili Daniele Romandini e dell’addetto stampa Barbara Poli, il club rossoblu è stato vicinissimo a perdere il direttore generale Andrea Gianni dopo un duro confronto con il Presidente Fedeli. Nel mezzo, l’ormai consueta crociata contro i giornali con protagonista, stavolta, il Resto del Carlino.

L’addio di Barbara Poli

A distanza di due anni dal suo arrivo in rossoblu, si separano le strade tra la Sambenedettese e Barbara Poli. L’ormai ex addetto stampa rossoblu aveva preso il posto di un’altra, giovane professionista come Ilenia Di Felice con il compito (non semplice) di gestire la comunicazione della società. Il rapporto tra Barbara Poli e la società aveva già subito una prima ferita in occasione della sconfitta casalinga della Sambenedettese contro l’Albinoleffe, quando il Presidente Fedeli si era reso autore di una battuta poco felice (per usare un eufemismo) nei riguarda dell’addetto stampa.

Barbara Poli ha ufficializzato l’interruzione del rapporto lavorativo con una lunga lettera affidata ai social, elegante nella forma e non priva di vena polemica nel contenuto. “Lascio il mio ruolo da addetta stampa in punta di piedi, quasi a tracciare all’infinito questa linea sottile che è stato tutto il mio percorso. Un viaggio lungo due anni, fatto di apprendimento, di ascolto e di discrezione. Mai di giudizi, mai di voce alta (...)  Lascio colleghi giornalisti, bravi molto più di me ed onesti quanto me, e colleghi giornalai, artefici e complici della malgestione rossoblu. Lascio chi mi ha definita “signorina di bella presenza dal compito indefinito”, chi mi ha offeso perché donna, chi ha avuto sempre pessimo gusto nell’approcciarmi, chi mi ha spento per brillare di più, ma non ci sono cieli per certe stelle. Lascio l’amore per la scrittura, che purtroppo nello sport perde di poesia.

Lascio, infine, un consiglio a tutti quelli che verranno e vorranno padroneggiare la Samb: ecco, la Sambenedettese non ha padroni, non ha mezze misure, non ha momenti tiepidi. La Sambenedettese è una bella donna passionale, che ha carattere e dice sempre quello pensa, lo sbatte in faccia senza avere paura delle conseguenze, che non teme gli impulsi rabbiosi di uomini ineducati, che non scende a compromessi, che non implora pietà e che profuma di dignità. La Sambenedettese ti travolge, ti stimola quasi alla follia, ti annebbia. La Sambenedettese è del popolo rossoblu, è di chi ama incondizionatamente questi colori, di chi morirebbe per la maglia, di chi vive voracemente le proprie passioni e non le rinnega. La Sambenedettese merita delle persone vere, non delle marionette, la Sambenedettese è una figlia che va educata con l’entusiamo, non con l’ignoranza, la Sambenedettese è un’anziana che non va criticata, ma soltanto amata, per i suoi difetti, tantissimi, e pregi, infiniti”.

Ai saluti il tecnico Romandini

Nelle stesse ore, e con identiche modalità, ha ufficializzato il suo addio alla Sambenedettese Calcio il giovane tecnico Daniele Romandini, che nell’ultima stagione ha allenato i Giovanissimi Nazionali rossoblu. “Vado via dopo 2 anni in cui ho dato tutto me stesso per un progetto per un gruppo di ragazzi e per la squadra della mia città vado via come sono entrato in punta di piedi. Ringrazio tutti dai Dirigenti ai Responsabili dallo staff di segreteria allo staff tecnico e di infermeria. Sono stati 2 anni intensi,densi e da cui ho tratto molti insegnamenti nei quali ho fatto molta esperienza…GRAZIE!“. Curiosità: la seconda parte del messaggio di Romandini – pubblicato sul suo profilo social – è una riproposizione dello scritto di Barbara Poli. La citazione, tuttavia, è riferita ad un autore “anonimo”. Storture della moderna comunicazione…

L’affaire Gianni

L’evento che ha fatto maggiormente parlare l’ambiente rossoblu, però, è stato il quasi-addio del direttore generale Andrea Gianni. Nella notte del 26 luglio si è diffusa la notizia clamorosa delle dimissioni consegnate dall’Avvocato: le motivazioni sono da ricondurre ad un duro confronto con il Presidente Fedeli e le indiscrezioni parlano di un Presidente stizzito dal mancato pagamento di fatture con realtà locali di cui lo stesso Fedeli non era stato informato. Le dimissioni di Gianni hanno trovato il pronto rifiuto da parte dell’amministratore delegato Andrea Fedeli, che al Resto del Carlino non ha confermato le cause dei dissapori, limitandosi ad allusioni sul carattere non facile del numero uno societario.

Per sbrogliare la matassa, Franco Fedeli ha deciso di anticipare di un giorno il suo rientro a San Benedetto per parlare di persona con il direttore generale. Al termine dell’incontro la pace è siglata: troppo forte – e radicato nel tempo – il rapporto di Andrea Gianni con la famiglia Fedeli; troppo importante il ruolo che riveste l’Avvocato all’interno della società. L’addio del dg avrebbe avuto del clamoroso e la pace siglata restituisce un minimo di serenità all’ambiente rossoblu, a poche ore dall’esordio ufficiale in Tim Cup.

“Il presidente non ha voluto neanche vederle le mie dimissioni e si è messo a ridere – ha dichiarato il direttore generale – Con Fedeli basta guardarci negli occhi e capirci. Abbiamo chiarito delle cose. Ora si riparte più forti e più decisi di prima. Il presidente una persona, anche con le sue sfuriate, che ci dà grossi stimoli. Sono soddisfatto di essere ritornato al mio posto tanto che sto portando il nuovo acquisto Gemignani al ritiro di Roccaporena

La diffida al Resto del Carlino

La S.S. Sambenedettese comunica di aver invitato i propri tesserati, dalla data odierna, a non rilasciare piu’ dichiarazioni alla testata giornalistica Il Resto del Carlino; inoltre si ribadisce per l’ennesima volta che le uniche comunicazioni ufficiali sono quelle pubblicate dall’organo istituzionale della Societa’, ossia il sito ufficiale www.sambenedettesecalcio.it“.

Come consuetudine, nei momenti di maggiore intensità emotiva, l’ira della società si è abbattuta sull’opera di informazione portata avanti dai giornali. Il motivo della diffida al Resto del Carlino è da ricondurre all’articolo firmato da Pierluigi Capriotti, nel quale si faceva riferimento ad una diatriba tra il club rossoblu, la ditta StandUp e la Errea per delle pendenze economiche saldate in ritardo. Il dato curioso è che, allo stesso giornale, l’amministratore delegato Andrea Fedeli aveva rilasciato dichiarazioni non banali in riferimento al carattere poco conciliante del Presidente e alla possibile stanchezza di Andrea Gianni provocato dai contrasti interni alla società.

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