Un sogno per il centenario: il mercato della Triestina

Triestina

La Triestina è una delle maggiori accreditate alla vittoria finale: merito di un mercato ambizioso e di un allenatore, Pavanel, che si è guadagnato credibilità con una lunga gavetta


Il 2 febbraio 1919, dalla fusione del Ponziana e del Football Club Trieste, nasce l’Unione Sportiva Triestina: una società che, nonostante i fallimenti e le difficoltà,non ha mai perso il suo appeal. Nel centenario della sua nascita, la Triestina è tornata a sognare il tanto atteso ritorno in B grazie a un mercato ambizioso e alla scelta di affidare il progetto tecnico a Massimo Pavanel.

Nonostante il punto di penalizzazione in classifica – dovuto alla confusa disputa sulle fideiussioni in Serie C – la Triestina è distante solo 2 lunghezze dalla capolista Fermana e sta mettendo in mostra uno dei giochi più divertenti del Girone B. L’entusiasmo in città è palpabile, l’allenatore ha conquistato l’ambiente e l’ottimo mercato svolto durante l’estate permette agli alabardati di poter contare su una rosa lunga ed esperta.

La difesa

Per costruire una squadra capace di primeggiare, la Triestina ha deciso di affidare le chiavi della difesa ad Alex Valentini. Il portiere classe 1988, nell’ultima stagione, ha giocato da titolare nella travagliatissima stagione del Vicenza, conclusasi con la salvezza tramite i playout. Alle sue spalle c’è il giovane Boccanera.

In difesa confermatissimi i centrali Codromaz e Lambrughi, con quest’ultimo divenuto capitano. Al suo fianco, gioca da titolare Alessandro Malomo, un altro ex Vicenza che ha già vinto nel girone B con la maglia del Venezia. Rinnovata anche la batteria dei terzini: a destra il titolare è l’ex Pordenone Giovanni Formiconi, mentre sulla fascia mancina il giovane Pizzul è stato spodestato da Sergio Sabatino, trasferitosi da Arezzo a Trieste insieme al tecnico.

il centrocampo

La mediana della Triestina non poteva che ripartire dal grande acquisto dello scorso mercato di gennaio: Tommaso Coletti, che è rimasto titolare intoccabile anche con Pavanel. Dal Trapani sono arrivati due rinforzi di spessore: il giovane Demetrio Steffé e l’esperto Federico Maracchi, triestino doc tornato a casa dopo una lunga esperienza in terza divisione.

In prestito dal florido vivaio atalantino ecco Thomas Bolis, un classe 1998 giunto a Trieste con grandi aspettative. Dalla vicina Mestre, invece, è arrivato a parametro zero – dopo il fallimento del club di Serena – Marco Beccaro, una mezzala duttile con il vizio del gol (già 2 reti in 11 presenze). Confermati, sulle fasce, i funamboli Mirco Petrella e Davide Bariti.

Attacco

Una delle sorprese della scorsa stagione, la freccia Davis Mensah, è stato confermato dalla Triestina e recentemente ha rinnovato il contratto che lo lega agli alabardati. Confermatissimo anche il fantasista Andrea Bracaletti, regista avanzato della squadra che ha già messo insieme 2 gol e 1 assist in 11 gare.

La grande sorpresa dell’inizio di stagione è Andrea Procaccio, una seconda punta brevilinea reduce da una stagione positiva in D con il Borgosesia (14 gol in campionato). Complice gli infortuni dei compagni di reparto, Procaccio ha trovato spazio da titolare e ha già realizzato 2 gol e 2 assist da esordiente in Serie C.

Il grande colpo del mercato estivo della Triestina, tuttavia, non può che essere Pablo Granoche: il miglior marcatore straniero della storia della Serie B. Con l’arrivo del “Diablo”, la Triestina sogna in grande ed è pronta a dare battaglia alle altre corazzate per tornare in Serie B.

Allenatore

La storia da allenatore di Massimo Pavanel appare incredibilmente fuori moda nel contesto del calcio italiano. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Pavanel ha allenato nelle giovanili della “sua” Triestina ed è stato il vice di Giuseppe Galderisi nella stagione 2011/2012.

Successivamente, Pavanel si è dedicato ad un lungo percorso di crescita con la Primavera dell’Hellas Verona, mettendosi in mostra con gli ottimi risultati ottenuti con gli scaligeri. L’esordio in una prima squadra è di quelli difficilissimi: sulla panchina dell’Arezzo, nonostante le difficoltà societarie e il rischio del fallimento, Pavanel riesce a conquistare una clamorosa salvezza guadagnandosi la grande chance di tornare a Trieste da allenatore capo.

La formazione base

In questo inizio di stagione la squadra di Pavanel si è distinta per un gioco divertente, ma (a differenza della scorsa stagione) più misurato. La Triestina è una squadra meno “pazza” dell’anno scorso, più organizzata e in grado di imporre il suo gioco su ogni campo. Gli infortuni pesanti di Maracchi, Mensah e Granoche hanno spinto mister Pavanel a deciso di virare verso un 4-2-3-1 privo di punti di riferimento, con Bracaletti libero di svariare e Procaccio nel ruolo di falso nueve.

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