Fusco tra campo e mercato: “Siamo in linea con gli obiettivi”

Pietro Fusco

La conferenza stampa del direttore sportivo Pietro Fusco, che analizza i movimenti del mercato e difende la squadra 


Al termine del mercato invernale, il direttore sportivo Pietro Fusco si è concesso una lunga conferenza stampa per parlare delle operazioni svolte dalla Sambenedettese. Con 3 arrivi e 5 partenze, il bilancio di Fusco è positivo.

Il mercato di gennaio è sempre il mercato dell’aggiustamento. Credo che la Samb abbia fatto quello che necessitava. La storia del campionato ci ha insegnato che si è sbagliato a non prendere un’alternativa a Santurro e quindi è colpa mia e abbiamo cercato di rimediare con Massolo. Mancava numericamente un’alternativa a Iacopo Cernigoi e abbiamo preso Francesco Grandolfo, che reputo un ottimo profilo per la categoria. E poi abbiamo cercato di dare più dinamismo al centrocampo, avendo già a disposizione tanti giocatori tecnici, e abbiamo deciso che Diego Cenciarelli avesse il profilo giusto per far parte della rosa

Raccichini, Brunetti e Bove sono andati a giocare. Garofalo, invece, ha esternato la volontà di andare via e quindi lo abbiamo accontentato. In questo momento siamo 25: numericamente è una rosa abbastanza completa. Bisogna essere onesti intellettualmente e dire che la proprietà finora non ci ha fatto mancare nulla. Però dobbiamo avere rispetto dei numeri che la proprietà ci ha messo a disposizione, che – con tutto il rispetto – non sono gli stessi numeri di altre società. Secondo me, e lo dico senza presunzione, stiamo mantenendo tutti gli obiettivi prefissati a inizio stagione“.

Il focus non poteva che spostarsi sulla volontà di Fedeli di cedere la Samb. In partcolare, è circolata una voce su un possibile coinvolgimento del diesse a favore di una cordata di imprenditori. “Fusco sta mettendo insieme una cordata disposta a comprare la Samb? Ma chi, Fusco il portiere? Io faccio un altro tipo di lavoro, sono venuto qui con la famiglia Fedeli e sono pagato per lavorare. Sicuramente le voci di vendita possono influire, ma la nostra professionalità ci impone di continuare a lavorare. Vorrei che si parlasse più di calcio: non è corretto nei confronti dei giocatori e dei tifosi. Il Presidente ha detto che la Samb è in vendita, a giugno vedrà. A noi non cambia niente, dobbiamo andare avanti. 

Io penso che ci debba essere più serenità da parte dei giornalisti, perché questi calciatori sono persone per bene e vengono attaccati per partito preso. Sento spesso attaccare Gelonese: opinabile tecnicamente, ma la persona non può essere messa in discussione. Santurro, piaccia o meno, ha dato la disponibilità a giocare nonostante una lesione muscolare. Questo è un gruppo che va tutelato e non penso che tutti andiamo nella stessa direzione. A me pare di vedere che giocatori e curva vanno dalla stessa parte, mentre tante piccole componenti non vanno nella stessa direzione. 

Nelle ultime gare ho visto una brutta prestazione solo contro la Vis Pesaro. La mia impressione è che le condizioni del campo stiano influendo molto sulle prestazioni: nonostante il lavoro del giardiniere, si tratta di un campo davvero difficile su cui giocare. Non è un caso che le nostre migliori prestazioni siano arrivate a Trieste, Reggio Emilia, Cesena dove i campi erano in buone condizioni e la squadra tecnica era avvantaggiata. La prossima gara non sarà una partita della svolta perché noi non dobbiamo svoltare, dobbiamo continuare a fare questo campionato. Dobbiamo cercare di giocare bene e vincere. In questo momento siamo nei playoff: a fine stagione la proprietà valuterà il nostro lavoro e dirà se è stato un campionato positivo o meno”.

Interpellato sul rinnovo di Di Massimo, Fedeli ha dichiarato che c’è ampia distanza tra le parti e che non c’è la voglia di lasciare un debito all’eventuale prossimo proprietario. “A noi piacerebbe che Di Massimo – come Gemignani, Biondi e Rocchi – possa firmare un prolungamento del contratto. Perché fino ad oggi se lo sono meritato tutti sul campo. Poi è ovvio che ci sono dei tempi che vanno rispettati: i tempi li detta la società, non i calciatori“.

La conferenza si chiude con alcune rivelazioni sul mercato appena concluso e una domanda sul futuro del diesse. “Odjer non è arrivato perché ha ricevuto un’offerta di categoria superiore ed è rimasto in B. Mirko Miceli era richiesto dall’Avellino ma non c’erano le condizioni per una cessione. Piredda interessava a squadre importanti del nostro girone: per me è un giocatore forte, ci abbiamo messo 5 mesi per rimetterlo in piedi dopo l’inattività e ce lo vogliamo godere noi. Smentisco, invece, voci su richieste arrivate per Cernigoi. Il mio futuro e quello di Montero? Non sono inscindibili: a fine stagione la proprietà farà le sue valutazioni ma non è detto che se rimane uno, rimane l’altro. Ci stimiamo molto, ma è una decisione che spetta alla società“.

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