La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero, in collaborazione con l’Antico Caffè Soriano. Puntata post Samb-Virtus Verona
«Un giorno speciale, consacrato all’ingordigia, all’ubriachezza, al sentimentalismo più melenso, alla noia generale e alle domestiche virtù»
Come ogni anno partiamo da questa splendida frase di Ambrose Bierce, valida sia per il Natale che per le partite della nostra amata rossoblu. Lo scorso anno ci salutavamo con la speranza di un 2020 migliore, dove le difficoltà del 2019 lasciassero il posto ad una Sambenedettese più matura, solida e credibile. Non potevamo neanche intuire tutte le sciagure che sarebbero poi arrivate, in campo e fuori, che sono andate molto al di là di vittorie e sconfitte. Nel frattempo è cambiato tanto anche alla Samb, perché alla solita rivoluzione tecnica se n’è aggiunta anche una societaria, che ha portato un vento nuovo e nuovi obiettivi. Per ora le speranze della Samb restano ancora in aria, ma dopo questo 2020 di merda possiamo almeno sperare che sia meglio quello venturo.
Michele Palmiero: Caro Angelo, al termine di un 2020 piuttosto difficile è arrivato il Natale. L’unico regalo che vorrei, come tifoso, è tornare allo stadio in condizioni di normalità: guardare le partite in questo modo è insopportabile. Temo che ancora per diversi mesi dovremo stringere i denti… Nel frattempo godiamoci le follie della Serie C, che nel giro di 3 giorni ci ha fatto vedere tutto e il contrario di tutto.
Angelo A. Pisani: A me fanno impazzire le reazioni dei tifosi. Dopo la partita col Cesena tutti a dire che è inutile giocare bene se poi non la porti a casa; dopo la vittoria con la Virtus Verona tutti a minimizzare la vittoria dicendo che comunque abbiamo giocato malissimo. Vincere non è mai un demerito, se vogliamo parlare di prestazioni basta allargare lo sguardo per vedere che il cammino con Zironelli è positivo.
Michele: Detto questo, secondo me quella contro la Virtus è una vittoria stata casuale, è inutile girarci attorno: nel secondo tempo non era successo assolutamente nulla che potesse farci sperare in un gol, poi Sibi ha deciso che è meglio far trascorrere un brutto Natale a un allenatore che non può essere esonerato – visto Gigi Fresco è anche direttore, presidente, speaker e massaggiatore della Virtus Verona – piuttosto che al povero Zironelli. In ogni caso bisogna far tesoro di questa vittoria, specie dopo l’assurda sconfitta di Cesena.
Angelo A: Domenica serviva una vittoria e una vittoria è arrivata, è uno di quei casi in cui il risultato vale più della prestazione. Venivamo da due sconfitte assurde – perché per me è stata assurda pure la partita col Matelica, visto che fino al rosso non avevamo preso un tiro in porta – e affrontavamo una squadra che non perdeva da sette partite. Dopo il rosso – l’ennesimo rosso evitabile – c’era il serio pericolo di perdere la terza partita consecutiva, e vincerla è stata una prova di forza incredibile. L’episodio del gol è stato casuale, ma il provare a giocare anche con l’uomo in meno no.
Michele: Vabbè, voglio fare un ragionamento per assurdo, visto che il “merito” nel calcio è un valore inconsistente. A Cesena meritavamo la vittoria, contro la Virtus sembrava un pareggio già scritto: in totale fanno 4 punti. Ne abbiamo invece raccolti 3, visto che a Cesena ci siamo fatti infilare nell’unica azione in cui i padroni di casa hanno superato la metà campo. Chiudiamo l’anno con una prestazione opaca, ma con punti importanti che ci permettono di rimanere nel gruppone in zona playoff.
Angelo A: Io ancora rosico per la partita di Cesena, una sconfitta del genere rischi di portartela dietro per tutta la stagione. Per questo ho apprezzato molto la vittoria di domenica, perché in una situazione del genere la maggior parte delle squadre avrebbero provato a difendersi e basta nella speranza di sopravvivere alla partita. Per carità, non abbiamo creato tanto, ma l’atteggiamento è stato quello giusto.
Michele: Io ho visto un po’ di stanchezza, soprattutto mentale: anche se si gioca a porte chiuse, questa squadra sta affrontando pressioni importante. Considerando le difficoltà di inizio stagione, e qualche passaggio a vuoto di troppo, possiamo dire che c’è un cammino che sta dando frutti e i giochi sono ancora apertissimi. Se poi si cerca il bel gioco e la vittoria del campionato a febbraio… beh, ho una brutta notizia: la Serie C è “sangue, fatica, lacrime e sudore” come direbbe Churchill.
Angelo A: Sono sempre dell’idea che un allenatore e una squadra non vadano mai giudicate per un singolo risultato o una singola partita. In meno di due mesi la Samb è riuscita a impostare un nuovo atteggiamento tattico, è riuscita a valorizzare alcuni giocatori che ora sono titolari ed è riuscita a limitare problemi che sembravano irrisolvibili. Per me questa non è ancora una squadra di vertice, non lo è mai stata, ma siamo sulla strada giusta.
Michele: Io ho una mia idea, forse impopolare. Il livello della Serie C a tratti è imbarazzante, anche a causa degli enormi problemi economici e strutturali che inevitabilmente si ripercuotono sul campo. In estate è a arrivata una nuova proprietà che si è distinta per tante cose, dal modo di fare mercato all’attenzione per le strutture, passando per uno staff extralarge e una comunicazione di categoria superiore. Ci siamo in qualche modo “illusi” che tutto ciò portasse anche ad un eccezionalità in campo, ma questo non è avvenuto: nel bene e nel male siamo una delle tante, ambiziose squadre di Serie C con pregi e difetti, qualche giocatore che eccelle ma anche tanti sotto la media e, soprattutto, con una mancanza cronica di continuità di rendimento.
Angelo A: In questo momento questo discorso sulla categoria è ingeneroso, anche perché il coronavirus ha portato problemi extra campo – economici e non solo – che stanno molto anche in Serie A, figuriamoci in Serie C. Questo è un campionato che non è falsato solo perché si è deciso che non lo sarà, ma le condizioni in cui le squadre stanno giocando – con un calendario assurdo, tra l’altro – è francamente ridicolo. Nel girone C c’è una squadra importante come la Casertana che si è presentata a una partita con 9 giocatori, tre dei quali febbricitanti e in attesa di tampone, e la partita si è interrotta al 45esimo dopo l’arrivo dell’esito positivo. Sono d’accordo col fatto che ci siano problemi strutturali, lo diciamo da tempo, ma in questo momento i passaggi a vuoto – in campo e fuori – sono fisiologici. Per quanto riguarda la Samb io mi ripeto: bisogna provarci, come sempre, ma non bisogna aspettarsi di vincere. Tutto qui.
Michele: Molto dipenderà anche dal mercato di gennaio. Zironelli ha detto più volte che attende l’incontro con la proprietà per parlare di mercato, e per lui rimarrà a San Benedetto solo chi è contento di stare qui. Il riferimento credo sia a chi ha giocato di meno, ma la scorsa estate ci ha insegnato già che certe dinamiche si possono sviluppare velocemente e all’improvviso. Al momento non scommetterei su grandi cambiamenti in attacco, credo che la società vorrà concentrarsi su un difensore centrale e due esterni, perché i titolari sono giocatori adattati, oltre che al primo anno in Serie C. Io spero che Bacio Terracino possa risolvere i problemi fisici, perché può davvero essere una risorsa per il girone di ritorno.
Angelo A: Nelle (poche) partite giocate con Zironelli Bacio Terracino ha dimostrato di essere un giocatore importante, anche tatticamente, perché non ce ne sono altri con le sue caratteristiche. Per il resto sono d’accordo con te, le priorità sono dietro e sugli esterni. Non tanto per i discorsi deliranti sulla Samb che “non sa difendere” – in quel caso il problema sarebbe molto più grave, e prendere un difensore avrebbe lo stesso effetto di comprare le statuette dei magi senza avere il presepe – ma perché per migliorare oltre un certo punto servono giocatori migliori. Non faccio nomi perché siamo sotto Natale, ma ci servano giocatori che sappiano gestire le situazioni dell’uno contro uno senza farsi cacciare, e laterali che sappiano mettere in mezzo e saltare l’uomo.
Michele: Ho l’impressione che il mese di gennaio sarà più pazzo che mai, visto che diverse società sono in grande difficoltà economica. Tu sai bene quanto faccia fatica a sopportare il mercato di riparazione, spero che il patron Serafino mi faccia cambiare idea con un colpo dei suoi. Attorno a lui ci sono tanti suggeritori, ma io voglio buttare là un nome a cui tengo molto: è un esterno, mancino, veloce e imprevedibile, che a tutta fascia farebbe le fiamme. Qualcuno che da solo ci farebbe fare il salto di qualità: Isaac N’Tow.
La copertina di Madou è ispirata alla copertina del film Qualcuno salvi il Natale, diretto da Clay Kaytis. Meme di @apakakov. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. Intanto iscrivetevi al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!