Matelica-Samb, la squadra ha annunciato che scenderà in campo

I giocatori della Samb\

I giocatori della Sambenedettese hanno comunicato che scenderanno in campo per la partita contro il Matelica


Al posto dell’annunciata conferenza stampa di mister Montero, è arrivata la lettura di un comunicato dei giocatori della Samb. Il capitano Maxi Lopez annuncia dunque che la squadra scenderà in campo contro il Matelica, nonostante il perdurare della grave crisi societaria.

La nota ufficiale

Vi ringraziamo per la vostra presenza. Siamo qui per ribadire nuovamente la nostra situazione, che la città e le istituzioni conoscono da solo un mese.

Purtroppo, noi viviamo di promesse non mantenute dallo scorso ottobre e da poco se ne sono accorte la cittadinanza e le istituzioni tutte. Siamo, dunque, arrivati al 1° aprile senza aver ricevuto gli ultimi 5 stipendi. Nonostante le promesse solenni che ci sono state fatte dal presidente, nessuno di noi si è visto accreditare anche un solo stipendio in questi giorni.

La situazione, dunque, non è cambiata in nulla; anzi ha rischiato di aggravarsi per alcuni di noi che sono stati improvvisamente sfrattati dal residence che li ospitava per il mancato pagamento da parte della Società. Solo il buon cuore delle persone di San Benedetto, che hanno aiutato i nostri compagni a trovare una sistemazione gratuita, ha consentito ai ragazzi coinvolti di rimanere a San Benedetto.

Insieme a loro dobbiamo ringraziare soprattutto tutte le persone che ogni giorno lavorano dietro le quinte per la Sambenedettese, che non hanno mai fatto mancare la loro professionalità e il lodo entusiasmo, pur condividendo con noi le stesse difficoltà. È solo grazie alla nostra e alla loro professionalità che la Sambenedettese è ancora in corsa per la qualificazione per i play-off.

Una volta compreso che niente sarebbe cambiato, abbiamo deciso di aprire lo stato di agitazione sindacale, che tutt’ora resta aperto, riservandoci la proclamazione dello sciopero. 

Si è trattato di un atto necessario a nostra tutela e anche per far comprendere a tutti la gravità della situazione e nella speranza che ciò potesse sbloccare la situazione del club. Per questo abbiamo chiesto alle istituzioni di San Benedetto di partecipare oggi con noi: ci dispiace per la loro assenza.

A ognuno di noi, a questo punto, è chiaro, visto che le retribuzioni arretrate continuano ad accumularsi, che la fideiussione prestata all’iscrizione al campionato non sarà sufficiente a garantire il pagamento di tutti gli stipendi. Nonostante ciò abbiamo deciso tutti insieme di scendere in campo sabato prossimo, rimandando ogni decisione in ordine   alla proclamazione dello sciopero nelle prossime giornate di campionato.

Si tratta di una scelta decisa esclusivamente da tutti noi calciatori insieme allo staff tecnico, senza alcun condizionamento esterno. Abbiamo deciso, pur con tutti i nostri difetti, di metterci la faccia per l’ennesima volta”

I calciatori della S.S. Sambenedettese S.r.l.

2 Comments

2 Comments

  1. Paco 11 says:

    Mi viene in mente LEONARDO SCIASCIA col suo romanzo “Il giorno della civetta”, questo è il brano in cui il padrino mafioso Mariano esprime il suo rispetto per il protagonista del romanzo, il capitano Bellodi:

    «Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi.
    E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo.»
    I giocatori della Samb al pari del capitano Bellodi, si stanno dimostrando “uomini”.
    Secondo voi, l’ex cantante (che solo nominarlo mi costa fatica), dove lo possiamo mettere?
    Tra i “pigliainculo” e “quaquaraquà”, onestamente penso che alla luce dei fatti propenda verso la categoria più bassa, quella dei “quaquaraquà”.
    Che tristezza d’uomo..

  2. lucio says:

    Rispondo a Paco dall’altro articolo [a un certo punto il software dei commenti non accetta piu’ i miei posts di risposta], con cui mi trovo d’accordo su molte cose.

    Qualcuno locale in societa’ ci vorrebbe, in quanto coloro che vengono da fuori sono spesso speculatori ai quali della Samb non interessa nulla e sono attratti dalle evidenti potenzialita’ della citta’, la sua posizione geografica centrale e ben servita dalle autostrade (nord-sud e per Roma) e in particolare dallo stadio di categoria superiore (con diecimila paganti a partita, come in media era al Ballarin in serie B, i conti si fanno subito).

    La piazza, lo abbiamo detto piu’ volte, deve essere realista, capire che non ci sono benefattori e tanto meno miracoli, ma solo lavoro oculato e ben fatto i cui risultati si vedono sul lungo termine.

    Poi c’e’ anche l’argomento chiave sulla sostenibilita’ del calcio nelle serie minori, in paricolare la Serie C. Esiste uno spaccato, una sezione del calcio di provincia, base del “grande” calcio in Italia, che ha visto piazze storiche – non solo noi: Taranto, Ancona, Pisa, Livorno, Messina, Campobasso, lo stesso Padova o il Cesena di recente e molte altre realta’ – dove il calcio in pratica e’ stato azzerato. Ma non ha impedito al calcio di vertice di continuare a prosperare, anzi si e’ rafforzato. Nuove realta’ locali si sono proposte (Benevento, Frosinone, Sassuolo, Crotone, Spezia, ad esempio), in parte soppiantando quelle che citavo sopra. Bisogna costruire una societa’ di calcio che si sostenga nel lungo termine.

    Appropriata la citazione sui quaquaraqua’ di Sciascia. I nomi di coloro che sarebbero interessanti alla Samb che si leggono questi giorni, mi sembrano avvoltoi che sorvolano una carcassa. I nomi fatti mi sembrano molto poco raccomandabili, della serie dalla padella alla brace.

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