Noi Samb e Curva Nord: “Superare le divisioni per il bene della Samb”

Noi Samb

Nota congiunta dell’Associazione Noi Samb e della Curva Nord Massimo Cioffi: occorre unire le forze per dare un futuro alla Sambenedettese Calcio


Dopo settimane di interessamenti e uscite pubbliche sui giornali, nessuna offerta è stata presentata al Tribunale. 

È un momento delicatissimo per la storia rossoblu e, per quanto possa sembrare utopia, non possiamo smettere di sperare nella salvaguardia della categoria. Occorre unire le forze, fare fronte comune e superare le divisioni per dare un futuro alla Sambenedettese Calcio. 

Per questo motivo, da tempo abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di impegnarsi e mettere attorno a un tavolo le forze imprenditoriali che hanno a cuore la Samb. Il contesto economico non è d’aiuto, ma con uno sforzo condiviso si può dare una svolta al modo di gestire la squadra di calcio della città. 

Imprenditori, politici, tifosi, giornali: ognuno può dare il contributo con i mezzi a disposizione e garantire una risorsa concreta per chi salverà la Samb. Ora o mai più: dopo l’ennesimo fallimento, questa è l’ultima chiamata per cambiare davvero le cose.

Le presunte cordate che sono uscite in queste settimane (senza poi formulare un’offerta) devono sapere che chi ha intenzione di fare calcio in maniera onesta a San Benedetto d’ora in poi non si potrà sottrarre a un confronto preventivo con la tifoseria e all’ingresso di forze locali nella società. 

Chi vuole farsi solo pubblicità o peggio, attendere la morte del club per puntare al dilettantismo, è pregato di farsi da parte: nella malaugurata ipotesi di una ripartenza dalle categorie inferiori, nessun avventuriero da fuori sarà ospite gradito.

Associazione NoiSamb
Curva Nord Massimo Cioffi

4 Comments

4 Comments

  1. Piero Cameli says:

    concordo pienamente, purtroppo siamo troppo creduloni, basta che uno butta un po di fumo negli occhi che lo seguiamo, addirittura ci fa dividere, se qualche persona cerca di scavare un po dentro a questi pseudo benefattori per capire i loro obiettivi (buoni o disonesti come di questi 5 delinquenti) viene subito additato come diffamatore, (cacciali tu i soldi). Non riusciremo mai a guarire da questa malattia. Data la mia età io le ho vissute tutte e 5, sono sempre ripartito non l’ho mai abbandonata. Ma ora ho detto BASTA. Piero

  2. Paco 11 says:

    La penso come Piero e come tanti altri tifosi con cui ho parlato in questi giorni.
    Se questa città non può avere una squadra tra i professionisti, BASTA: mai più umiliazioni sui campetti parrocchiali per rispetto della storia e della dignità dei tifosi.
    Pare (ma avevate dubbi?) che SBT ancora una volta stia facendo orecchie da mercante, qualcuno spera di ripartire da zero con qualche spicciolo che servirebbe a qualche “imprenditore” locale per farsi pubblicità e passare pure per benefattore (..) con l’ “obiettivo” di morire nei dilettanti come è successo in passato.
    Per vincere i campionati servono soldi e in particolar modo la serie D è tostissima, basta guardare la storia del Matelica che dopo tanti anni di D è stato promosso per via del covid e al primo anno di C si è classificato 8° spendendo forse non di più di quanto faceva precedentemente nei dilettanti.
    Bisogna rendersi conto che non riuscendo a tenere la C, il prossimo anno lo stadio sarà vuoto e non per i motivi della pandemia (che speriamo di superare presto).
    Il nodo su cui si dividono i tifosi è cercare di mantenere a tutti i costi la C a prescindere da chi prenderà in mano la squadra o costruire una società locale ripartendo da zero per l’ennesima volta.
    L’ideale sarebbe mantenere la C con una proprietà locale o comunque in una in cui ci sia una forte componente territoriale ma siccome viviamo in un mondo che tutto è tranne che ideale, dobbiamo chiederci se ciò sia possibile e fare l’impossibile affinché diventi possibile.
    Se non lo facciamo ora, il calcio a SBT morirà per sempre!
    Bisogna capire definitivamente (e in fretta) se possa esistere ancora la Sambenedettese Calcio a certe condizioni, i vari fallimenti che ci hanno portato discredito nel panorama sportivo nazionale sono e resteranno come ferite aperte che devono però creare gli anticorpi per non commettere più gli stessi errori.
    La Samb è dei sambenedettesi e dei suoi tifosi ma dobbiamo potercela meritare.
    Nel mio piccolo posso contribuire dando il mio tempo libero per qualsiasi cosa ma tutti devono fare la loro parte, anche e soprattutto chi ha competenze e mezzi economici.

  3. Paco 11 says:

    .. i danni che possono fare chi scrive stupidaggini travestito da giornalista sono potenzialmente letali. Leggo ora che “il Re delle cretinate”, lo scienziato dei giornalai locali (che non nomino per vergogna), scrive che chi acquista la Samb dovrebbe tirare fuori 6 milioni di euro, meglio se ne avesse 10 a disposizione per poterci permettere buon campionato di C. Questa è gente non si rende conto di ciò che scrive ma soprattutto non si rende conto (probabilmente per poco intelletto) che stanno contribuendo a far sparire la Sambenedettese.

  4. lucioc says:

    Ho avuto la stessa reazione di Paco nel vedere l’ultima opinione (si fa per dire…) stamane.

    Seguo online le cronache della citta’ da circa un anno, dal primo lockdown, confinato a lavorare a distanza, prima ero sempre in viaggio per lavoro e avevo solo il tempo di controllare il risultato della Samb. Facendo un breve consuntivo di quanto letto in questo anno sul giornale locale online quello che mi salta all’occhio e’ la disinformazione, ossia l’esatto opposto dello scopo di un giornale, qualunque esso sia.

    Non ne hanno azzeccata una. Riportano solo comunicati stampa (delle forze dell’ordine, di questo o quel comune, ecc.), ma mai una notizia di prima mano che poi si riveli confermata o un’opinione sensata. Tralascio di commentare sull’uso dell’italiano che fanno, che pur dovrebbe essere il minimo.

Commenta

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: