Vernecchie rossoblu: 17^ puntata

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso. Con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero

Fin dall’antichità il numero 17 è collegato alla sfortuna. Nell’antica Roma le pietre funerarie portavano l’iscrizione”VIXI” (“vissi”, ho vissuto), il cui anagramma “XVII” equivale al 17 romano. Ora pensate a Di Massimo. Parlando di cabala, i rossoblu hanno distrutto due record in una sola partita: per la prima volta dal 2009 non sono andati a segno per due partite consecutive, e per la prima volta dal ’34 perdono in casa con l’Ancona.

Michele Palmiero: I nostri cattivi presagi si sono avverati: abbiamo caricato di pressione una partita poco importante, e l’abbiamo persa male. Tu hai parlato di profezia autoavverante, e in un certo senso è vero: abbiamo passato quasi tutto il tempo a parlar male dei nostri, e ora che sono stati demoliti mentalmente finiamo per avere ragione. L’ultima conferenza di Fedeli è il modo giusto di ripartire, secondo me. Il patron si è comportato come una mamma che quando è veramente inca**ata coi figli abbassa il tono della voce e ti fa fare i conti con la coscienza. “Non sono arrabbiato, sono deluso, che è peggio“.

Angelo A. Pisani: Fedeli è madre e padre di questa squadra; forse è un po’ troppo severo, ma ragiona col cuore. Detto questo, l’ultima conferenza è stata una bella botta di realismo: prima iniziamo a capire che non si deve sognare, prima ricominceremo a giocare come ad inizio stagione. Questi ultimi mesi la squadra è stata strattonata tra eccessi positivi e negativi, un momento del genere era fisiologico. Ora bisogna compattarsi e superarlo.

Michele: Ora che ha un ruolo istituzionale ha deciso di optare per un atteggiamento più conciliante, in linea con il governo di responsabilità targato Gentiloni. Tu ti aspettavi Fedeli al ministero dell’istruzione?

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Ministro distruzione d’istruzione. Ringraziamo Durim Ramadani per questa perla

Michele: Il presidente dice di voler cambiare cinque giocatori, e come discorso è anche giusto; il mio dubbio è un altro: ne trovi cinque migliori, a gennaio? Spesso il mercato invernale porta più problemi che soluzioni. Ammesso (e non concesso) che troveremo un giocatore di livello, come facciamo a sapere che renderà bene? A giugno Fioretti sembrava (era) un ottimo acquisto, ma questo inizio di stagione ha dimostrato che non era così. Il mercato è un gioco ad incastri… Sarà difficile trovare i pezzi giusti, ma è giusto provarci.

Angelo A: Trovare giocatori decisivi è sempre difficile, specie a gennaio. Secondo me il modo più giusto per migliorare questa squadra non è cercare titolari (non li trovi), ma darle alternative tecniche e tattiche. Alcuni giocatori (Mancuso, Sabatino, Lulli) non hanno sostituti veri, e abbiamo anche poca scelta per eventuali cambi di modulo.

Michele: A prescindere dai cambi, col Pordenone sarà una gara delicatissima: i ramarri hanno un ottimo gioco, uno dei migliori allenatori della categoria e un attaccante (Arma), che segna a raffica. A inizio anno erano nella mia lista delle papabili vincitrici, e lo stanno dimostrando. Secondo te è il caso di coprirci di più?

Angelo A: Secondo me è il caso di coprirci meglio, non di più. Anzi, con l’Ancona abbiamo sofferto anche (soprattutto) un atteggiamento troppo remissivo. I nostri attaccanti non spiccano né per rapidità né nel gioco aereo, credere di poter bypassare la costruzione con difesa bassa e contropiede è un po’ miope. Dobbiamo tornare ad essere aggressivi come nella prima parte di stagione, a costo di rischiare di più. Insomma, l’unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa.

Michele: Chi non ha avuto paura è la nostra superdirettrice, che ieri è andata alla cena di Natale sola soletta.


Dieci momenti della cena di Natale che bisogna tramandare ai posteri, a cura di Elisabetta Gnani

– Ad ogni tavolo è stato associato un numero. I giornalisti (e non poteva essere altrimenti) sono stati messi al tavolo 17. Nessun ferito grave;

– Capitan Pezzotti che afferra il blocchetto della Lotteria e si aggira fra i tavoli con la stessa insistenza di un venditore di rose. Poi l’aggressione a Luca Bassotti: “Tu, proprio tu. Ci metti i voti bassi? Bene. Paga”;

– Il lancio di una patata. Chi sia stato, non si sa;

– I cori lanciati da Gianluca Rosati, in arte Nembo. La folta chioma che si muoveva al ritmo del suo “leggiadro” gesticolare, intonando Siam sempre qua; Fedeli portaci al Del Duca; Federico non mangia il panettone;

– Le pose plastiche del dottor Antonio Bozzi, elegantissimo e già pronto per il veglione di San Silvestro;

– La malinconia negli occhi di Betto Marinangeli dopo che il giovane Marzetti gli ha rivelato il prosieguo della sua serata, un party di laurea al “Donoma Sound Theatre And Food“. Improvvisamente, i beati anni di gloria hanno avuto una sola ed unica colonna sonora, cantata da Gigliola Cinguetti;

– Piero Zazzetta al comando del microfono, senza sigaretta e incredibilmente sorridente. Si parla di una conduzione al prossimo Festival di Sanremo;

– La rivelazione (poi smentita): Andrea Gianni è comunista. Prontamente il direttore generale si è dato ad una lunga serie di gesti apotropaici, incoronati da una secca, secchissima risposta (“PE GNENDE”).

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– L’augurio del super Presidente: “Buona serata, buon Natale e in bocca al lupo per la vittoria del prosciutto“;

– L’ira di Dino Coccia che si è aggiudicato solo il 13° premio della lotteria. Come Franco Fedeli, voleva essere primo a tutti i costi. Temiamo non abbia trascorso una notte serena.


A proposito di vittorie sfumate, ci è arrivata una domanda:

Ragazzi, domenica ho perso una schedina per l’1x della Samb. Come è potuto accadere?

Angelo A: In breve? C’è un plateau di crescita. Nelle ultime partite gli avversari sanno come limitarci, e noi stiamo faticando a trovare nuove soluzioni. In alcune gare abbiamo colmato il gap con forze fisiche e mentali che ora sono a corto. Una flessione del genere ci sta, l’importante è farne tesoro.

Michele: Non bisogna sottovalutare la condizione atletica. Ci sono molti giocatori stanchi. Contro l’Ancona vedere dall’inizio Berardocco, Lulli e Sabatino mi ha sorpreso. Erano a corto di benzina già a Santarcangelo, era difficile aspettarsi di più. Mancano 3 partite alla sosta invernale, c’è bisogno di stringere i denti e raccogliere il più possibile.

Angelo A: E magari trovare qualche alternativa in più. Penso che Palladini non cambi perché non vede alternative concrete. A centrocampo le uniche riserve, oltre a Candellori, sono Damonte e Zappacosta – due giocatori poco equivalenti, a livello tattico. In attacco non c’è un’alterativa vera a Mancuso e la difesa è piena di infortuni. In molti chiedono cambi, ma che cambi vuoi fare?

Michele: Ora basta, che se fai altre critiche Fedeli ci fa chiudere le vernecchie.

Angelo A: Ma dai, che vorrà farmi?

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Balla la Samba non ha paura


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