Ve ne avevamo parlato nelle scorse settimane, ma il “caso Vibonese” era passato in secondo piano di fronte al possibile sciopero dei calciatori. Con grande sorpresa di tutti, però, la Corte d’Appello ha accettato il ricorso della Vibonese, che è dunque riammessa in Serie C.
La società calabrese era retrocessa in Serie D a seguito dell’ultima posizione ottenuta nel Girone C. A rendere il risultato indigesto, però, c’era la situazione del Messina, società che ha disputato l’intero campionato senza la necessaria fideiussione salvo poi fallire a giugno. Il presidente della Vibonese, Pippo Caffo, aveva immediatamente avanzato richiesta di ammissione ai danni dei peloritani, scontrandosi tuttavia con la decisione dell’Assemblea della Serie C che aveva ridotto il numero di squadre a 56.
Nel giro di due settimane ben due società calabresi, prima il Rende e ora la Vibonese, hanno ribaltato la decisione della Lega di C e, vincendo il ricorso, hanno costretto le istituzioni ad una nuova modifica. Con tutta probabilità, i calabresi saranno inseriti nel girone meridionale, che torna a 20 squadre e non avrà più il turno di riposo che spetta agli altri due gironi.
Curiosa la reazione della Lega di C, racchiusa in una breve nota: “La Lega Pro prende atto della decisione della Corte d’appello federale che ha accolto, in data odierna, il ricorso della Vibonese Calcio. La stessa Lega non può non manifestare stupore nei confronti di questo provvedimento, restando in attesa delle determinazioni della FIGC”. Non è da scartare l’ipotesi di un appello della Lega Pro al CONI.