Fermana-Samb: canarini del malaugurio

La squadra di Destro batte (di nuovo) i rossoblu, confermandone i difetti. L’analisi di Fermana-Samb


Dopo la vittoria meritata e zoppicante con il Modena, la partita contro la Fermana aveva specchiato i rossoblu davanti al peso dei loro difetti, mostrando a pieno i problemi di uscita del pallone e (soprattutto) della gestione della sfera sotto pressione. L’interruzione della partita (dopo 30 minuti in apnea, e un gol sul groppone) aveva messo ogni ragionamento in stand-by, chiudendo la prestazione in una specie di scatola di Schroedinger: fino a prova contraria i rossoblu non erano sconfitti, e avevano la possibilità di ribaltarla.

Le vittorie con Feralpisalò e Gubbio hanno permesso di riscattare la gara di Fermo, ma non sono riuscite a cancellarne le incognite: come a Fermo, i rossoblu hanno mostrato problemi nella gestione del possesso e delle fasi della partita, sciacquando le prestazioni con sei punti importanti. I vantaggi precoci (al 5′ e al 15′) hanno giustificato l’atteggiamento speculativo della Samb, rinviando il giudizio sulla proposta di gioco alla prima partita capace di offrire un contesto diverso.

In questo senso, il recupero con la Fermana si presentava come la prova del 9: i rossoblu si sarebbero trovati contro la squadra che più li aveva messi in difficoltà, sotto di un gol e con ritmi altissimi. Memore della prima parte di gara, Moriero ha cercato di impostare una squadra ancora più reattiva, capace di poter vincere i (tanti) duelli individuali imposti dal pressing alto della Fermana.

Le soluzioni dell’allenatore sono state tecniche, anziché tattiche: Mattia in difesa, per migliorare l’uscita del pallone; Damonte e Bacinovic a centrocampo, per dare fisicità e centimetri; Di Massimo e Valente in attacco, per spingere sulle transizioni.

Rispetto alla prima partita, Moriero ha anche cambiato la struttura offensiva, cercando di coinvolgere i due esterni in posizione più centrale. In fase di possesso Di Massimo e Valente si scambiano spesso con Damonte e Vallocchia, cercando di creare superiorità numerica in zona centrale senza perdere ampiezza posizionale.

Gli scambi offensivi tra mezzali ed esterni cercano di scombinare le marcature della Fermana

La mossa rispondeva anche al bisogno di scombinare le marcature a uomo della Fermana, dando la possibilità di creare soluzioni di gioco tra le linee e (soprattutto) più giocatori possibili per le seconde palle. Sin dai primi minuti i rossoblu cercano spesso e volentieri il lancio, appoggiandosi a Damonte e (soprattutto) Miracoli. La mossa si rivela inefficace, però; la Fermana è solida sui palloni alti e attenta in fase difensiva, e riesce a intasare gli spazi rossoblu con grande reattività.

Rispetto alla gara di andata Destro ha cambiato un solo giocatore (Sansovini per D’Angelo), schierando un 4-4-2 con Sansovini vicino a Cremona e Misin largo sulla fascia sinistra. La scelta permetteva alla Fermana di pressare la costruzione sambenedettese con un quattro contro quattro molto aggressivo, infastidendo la (fragile) costruzione dal basso rossoblu.

Proprio su una di queste situazioni arriva il primo squillo della partita: recupero di Misin su Mattia e palla per Sansovini, che serve un cross pericolosissimo per Petrucci (che sfiora il gol).

La Fermana pressa alto la costruzione bassa dei rossoblu: recupero sulla trequarti e occasione clamorosa per Petrucci

La Samb risponde sul limitare del primo tempo col tiro-cross di Damonte (servito da Bacinovic), e poco altro. Per il resto i 14 minuti sono una lunga serie di azioni spezzettate, complice il sornione vittimismo fermano e l’atteggiamento nevrastenico dei rossoblu (che rischiano un rosso).

La ripresa si apre con le stesse premesse del primo tempo: i rossoblu mantengono le stesse difficoltà in costruzione, riuscendo a trovare il tiro solo su calcio piazzato. Rispetto al primo tempo la Fermana abbassa il baricentro, bloccando il centro. I due attaccanti si dividono la pressione tra i due centrali e Bacinovic (completamente escluso dal gioco), mentre i due esterni si alternavano in marcatura sulla mezzala nel lato debole, annullando la superiorità numerica dei rossoblu.

Per uscire col pallone la squadra di Moriero si aggrappa a Miracoli, spesso costretto a indietreggiare fino alla trequarti, allo scopo di dare una soluzione tra le linee.

Cremona e Sansovini marcano i due centrali e Bacinovic, mentre Petrucci marca Tomi, Misin si stringe su Damonte. L’arretramento di Miracoli permette di giocare il pallone

Come sempre, in questa stagione, i rossoblu provano a sviluppare il gioco sulla fascia sinistra – quella col maggiore tasso tecnico – per poi creare situazioni di superiorità a destra. Con la marcatura a uomo su Tomi, Vallocchia e Valente i fermani riescono a soffocare la costruzione dei rossoblu, che arrivano a destra solo con la circolazione bassa dei due centrali.

La squadra di casa è sempre molto reattiva, ma alla prima sbavatura i sambenedettesi sfiorano il gol: altra giocata di Miracoli spalle alla porta e palla a destra per Mattia, che riceve liberissimo e serve a Damonte la palla del match point (tiro di poco a lato).

Appoggiandosi a Miracoli la squadra riesce a creare superiorità centralmente, aprendo lo spazio sull’esterno: Mattia aspetta il momento giusto e serve Damonte, che manda fuori di poco

Con 10 minuti da giocare, Moriero decide di aumentare il peso offensivo inserendo Sorrentino per Bacinovic, formando un 4-2-4 molto sbilanciato in avanti (e rinforzato da Esposito e Troianiello, pochi minuti dopo). La squadra inizia a giocare in modo molto diretto, cercando il lancio sui due esterni col resto della squadra che si butta dentro l’area.

Palla a destra per Troianiello: Miracoli e Sorrentino sono appostati a centro area, Bove, Damonte e Mattia si inseriscono

La Fermana, di contro, inserisce un difensore in più a centro area, accettando il nuovo contesto e trasformando la gara in una specie di battaglia navale: con tanti lanci e cross alla cieca, alla ricerca della zona di campo giusta. Dopo tanti tentativi i rossoblu vanno tutti avanti su un corner al 91esimo, subendo il contropiede che regala il raddoppio a Iotti.

Dopo le due vittorie scacciapensieri la Samb si è vista calare in testa la spada di Damocle della Fermana, che per prima aveva instillato dubbi sul gioco dei rossoblu. Come nei 30 minuti del 3 settembre, la squadra di Moriero ha palesato i suoi difetti nel gioco palla a terra, palesando una rigidità tattica che va oltre al modulo di gioco.

Questa Samb ha tante soluzioni tecniche, ma non ha ancora la variabilità tattica per affrontare situazioni che la portino fuori dalla confort zone. In vantaggio tre volte nei primi minuti, la squadra ha avuto la forza di vincere nonostante le varie difficoltà della partita; tolto il supporto del risultato, la squadra ha perso partita e sicurezze. Fortunatamente, l’occasione del riscatto è a pochi giorni di distanza.

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