Dopo aver provato a vincere, Capuano e Magi si sono accontentati di non perdere. L’analisi di Samb-Bassano
Nonostante la simile posizione di classifica, Sambenedettese e Bassano sono arrivate alla sfida in situazioni molto diverse. I rossoblu, vittoriosi a Ravenna, sembravano aver già assorbito i cambiamenti di Capuano, mentre la squadra di Magi stava mostrando tutte le difficoltà di un percorso tattico complesso e ambizioso.
La partita del Riviera ha stemperato entrambe le impressioni, mostrando i limiti dei rossoblu (volitivi e frenetici) e la crescita dei giallorossi (organizzati e maturi). Tra le imprecisioni dell’una e gli errori dell’altra, ne è uscita una gara viva ma indecisa, senza meriti specifici: la Samb si è rammaricata soprattutto per la classifica, il Bassano si è accontentato solo per il pessimo andamento delle ultime gare.
Le scelte di Magi e Capuano
La gara era delicata per entrambe le squadre: per i rossoblu l’ultima vittoria in casa risaliva ad inizio ottobre contro il Santarcangelo, mentre i giallorossi avevano bisogno di smuovere una classifica ferma da quattro gare. Capuano ha confermato 10/11esimi della squadra di Ravenna, rischiando Conson (nonostante la rottura del setto nasale) e inserendo dal 1′ il rientrante Miracoli (con Di Massimo dirottato a sinistra ed Esposito in panchina).
Dall’altra parte Magi ha cercato di risolvere diversi problemi diversi con una sola scelta: il passaggio al 3-4-1-2 ovviava all’assenza di Botta (infortunato), cristallizzando l’avanzata dei due terzini sulla fascia. In questo modo Andreoni e Karkalis potevano partire già da posizione più avanzata, accelerando la fase di uscita e tenendo compatta la difesa (con un centrale in più). L’assenza di un vero regista ha spostato in avanti le responsabilità creative della squadra, motivo del ritorno alle due punte col trequartista.
Come a Ravenna, gli uomini di Capuano hanno cercato di controllare la partita attraverso un possesso a due velocità, alternando momenti più ragionati a verticalizzazioni improvvise. Il piano è sempre quello di concentrare il gioco sulla sinistra allo scopo di aprire spazi sulla destra. In questo senso, la posizione delle due ali non è stata casuale: a sinistra Di Massimo occupava spesso la zona esterna, per dare una soluzione in più a Bacinovic e Tomi, a destra Valente alternava movimenti verso il centro (per aprire spazi a Rapisarda) e allargamenti profondi sulla fascia.
Il movimento a elastico dei due funziona: i primi squilli dei rossoblu arrivano proprio da destra, con due cross pericolosi verso il taglio di Di Massimo sul secondo palo. Il Bassano rischia, si salva e prende le misure, procedendo al disinnestamento delle armi rossoblu.
L’equilibrismo dei giallorossi
La squadra di Magi ha un atteggiamento molto accorto: in fase di non possesso la squadra non rinuncia mai a tenere i due esterni in linea coi centrali, anche a costo di perdere qualche opportunità in ripartenza. Per non lasciare superiorità alla fase di uscita sambenedettese, Fabbro e Grandolfo – insieme a Minesso, Proia e Bianchi – pressano molto alti, disturbare la trasmissione da centrali a esterni, e stringendo gli spazi per Gelonese e Bacinovic.
Disturbati, la squadra mostra i soliti problemi nella gestione del pallone. I rossoblu non riescono ad alternare con efficacia verticalizzazioni e possesso, finendo per chiudere gran parte delle azioni su cross da situazione statica, con la difesa del Bassano a protezione dell’area di rigore.
In fase di possesso i giallorossi hanno cercato sempre di sfruttare l’ampiezza del campo. In ripartenza, quando gli esterni erano troppo arretrati, le fasce erano occupate dalle due punte, che così potevano ricevere lontane dai tre centrali e favorire l’inserimento dei centrocampisti.
Fabbro riceve il cambio gioco e serve la sovrapposizione di Karkalis, che mette dentro: occasione per il Bassano
In fase di possesso questo compito spettava ai due esterni, molto alti in modo da creare – coi tre giocatori d’attacco – un cinque contro cinque utile a isolare i difensori avversari. Una mossa che ha costretto i rossoblu a concedere molti calci piazzati, situazioni in cui il Bassano è stato pericoloso ma non decisivo.
Il Bassano avanza
Nella ripresa Capuano inserisce Esposito per Valente, con l’obiettivo di creare superiorità negli spazi intasati al limite dell’area bassanese. Il nuovo entrato si fa vedere subito con una conclusione dal limite, ma nei minuti successivi la gara passa in mano agli ospiti, molto più aggressivi in fase difensiva e maturi nella gestione del possesso.
Rispetto al primo tempo la squadra di Magi riesce ad isolare meglio la fascia destra, indirizzando il possesso sulla sinistra e marcando stretto i due mediani, in modo da scoraggiare il cambio gioco. I rossoblu venivano costretti a giocare su Tomi, spesso isolato e costretto a lanciare acriticamente verso Miracoli ed Esposito.
La fase di non possesso bassanese: i centrocampisti sono in pressione su Gelonese e Bacinovic, mentre Diop e Fabbro indirizzano il possesso verso sinistra
Appoggiandosi a Fabbro e Diop (molto attivi) i giallorossi riescono ad alzare il baricentro con continuità, coinvolgendo Karkalis e Andreoni in posizione più avanzata. Arrivano molti cross, ma – come nel primo tempo – le migliori occasioni arrivano su calcio piazzato. Nel giro di 5 minuti Diop ha tre occasioni su altrettanti calci d’angolo, trovando due errori clamorosi e una parata di Aridità.
Equilibristi
Nella seconda metà del secondo tempo il calo fisico degli ospiti riapre spazi i sambenedettesi, che tornano ad attaccare con più continuità. Capuano prova ad aumentare la fisicità della squadra con Sorrentino e Troianiello, ma i giallorossi – intenzionati a mantenere il pari – fanno buona guardia.
Nel finale la partita si gioca sui (tanti) tentativi della Samb vero l’area, anche se l’unica – grande – occasione arriva nel finale: cross di Esposito e sponda di Sorrentino per Bove, la cui rovesciata trova la super risposta di Grandi. Le schermaglie tra Samb e Bassano si chiudono sui guantoni del portiere giallorosso, lasciando un senso agrodolce a entrambe le squadre.
Capuano e Magi hanno accolto il risultato con sentimenti molto diversi, nonostante la partita abbia mostrato più lati positivi che negativi. In una partita che potevano vincere e perdere entrambe, restano le prestazioni: il Bassano ha confermato la bontà del suo percorso tattico, la Sambenedettese ha mostrato solidità (tattica e mentale) anche sotto pressione. Poco, per essere soddisfatti; ma abbastanza per ripartire.