Luca Fanesi trasferito in Riabilitazione. La rabbia di Max: “Non coinvolti nelle indagini”

Luca Fanesi

Aggiornamenti sulle condizioni del tifoso rossoblu, e le parole del fratello Massimiliano al Corriere Adriatico


Non si sono spenti i riflettori sul caso Luca Fanesi. L’affetto dei tifosi d’Italia e d’Europa non abbandona la famiglia del tifoso rossoblu: in prima linea gli ultras del Vicenza hanno continuato a stare al fianco della moglie Teresa e dei figli per ogni genere di necessità quotidiana. In collaborazione con gli ultras rossoblu, il mondo del tifo ha stretto la famiglia Fanesi in un abbraccio affettuoso.

Luca, nel frattempo, non smette di combattere. Nella giornata di oggi il tifoso rossoblu è stato spostato dal reparto di Rianimazione e a quello di Riabilitazione. “La priorità è che mio marito riprenda il tono muscolare e cognitivo. I dottori sono positivi, non sembra abbiano riscontrato grossi problemi” dichiara la moglie Teresa al Corriere Adriatico. 

Sempre nell’articolo odierno del quotidiano cartaceo si registra il duro sfogo del fratello di Luca, Massimiliano, che dal primo giorno si è mosso per far luce su cosa sia realmente accaduto nel post partita di Vicenza-Samb. “Sarebbe un processo già scritto se non ci fosse dietro la polizia. La responsabilità penale è personale quindi se manca il codice identificativo sarà difficile, nel caso si riscontrino responsabilità, trovare il colpevole. Ma è da questo che si misura la civiltà di un Paese. È come far girare le automobili senza targa. Noi come famiglia non ci sentiamo per nulla coinvolti da chi svolge le indagini. Ci sono tanti elementi che lasciano ben capire i fatti: io credo ci sia una linea oltre la quale si arriva alla presa in giro”.

Ricordiamo che è attivo un conto corrente per aiutare economicamente la famiglia di Luca Fanesi. Le offerte serviranno a sostenere spese mediche e legali della famiglia, oltre al sostentamento dei due figli. Qui tutte le informazioni utili.

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