Cinque gol della Sambenedettese che vale la pena ricordare
Il calcio ha una grandissima complessità, tecnica ed emotiva: 90 minuti in cui vengono racchiuse le azioni di ventidue giocatori, due allenatori, tre arbitri e migliaia di tifosi intorno. Una corsa all’entropia che ha un solo, indelebile punto fermo: il gol. Le marcature sono la misura dei nostri ricordi: briciole che ci aiutano a ripercorrere gli anni e le stagioni, piccole madeleine che ci fanno rivivere la forza e l’importanza di certi momenti.
Ogni gol è importante, e ogni bellezza è opinabile. Come lo scorso anno, i cinque elencati sono frutto di una valutazione personale. Quest’anno indichiamo i cinque migliori, senza classifica: la graduatoria verrà fatta dai voi lettori, tramite un sondaggio sulla nostra pagina Facebook.
Leonardo Mancuso vs Reggiana
Quella tra Mancuso e la Sambenedettese è stata un’esperienza breve ma intensissima: nello spazio di 10 mesi l’attaccante è riuscito ad entrare nel cuore dei suoi tifosi, imponendosi come il miglior marcatore di tutta la Lega Pro. I 25 gol in 39 partite segnano un bottino eccezionale, arricchito da momenti esaltanti e decisivi. Questa rete (la 2oesima) indirizza lo scontro diretto con la Reggiana e segna uno dei momenti migliori della gestione Sanderra.
Sul cross di Di Massimo l’attaccante viene quasi superato dal pallone, ma ha la lucidità per preparare la girata: la traiettoria è lenta, ma Mancuso riesce a tenere il piede alzato per una frazione di secondo in più, arrivando all’impatto. Il tiro – un po’ lento, col piede debole – riesce comunque a piegare le mani al portiere, dando piena rappresentazione all’onnipotenza del 7 rossoblu.
Lorenzo Sorrentino vs Parma
Lorenzo Sorrentino è stato sempre un giocatore discusso, strattonato tra chi ne apprezza le doti senza palla e chi non gli perdona i tanti errori sotto porta. Nonostante tutto, il classe ’95 è riuscito a imporsi come titolare sia in Serie D che nel primo anno di Lega Pro, due anni in cui ha messo insieme 16 gol e 9 assist. In media, Sorrentino ha contribuito a un gol ogni 180′ giocati.
I litigi di questo inizio di stagione hanno incrinato il rapporto con la società, portando alla definitiva rescissione del contratto. Un’occasione persa per entrambi. La realizzazione qui sopra (un gol di tenacia e rabbia, col piede debole e in faccia al totem-Lucarelli) rappresenta al meglio quel che poteva essere e non è stato. Un gol che aveva illuso per la partita (poi persa 4-2) e per il futuro di Sorrentino in maglia rossoblu.
Giovanni Tomi vs Lucchese
I tanti anni di dilettantismo avevano costretto i rossoblu ad un lungo medioevo fatto di terzini obbligatoriamente under, scelti secondo criteri di età e non di bravura. Lo scorso anno i rossoblu hanno vissuto una stagione senza un vero terzino sinistro, ruolo spartito tra terzini evanescenti (N’Tow, Grillo) e giocatori adattati (Pezzotti, Di Pasquale).
Quest’anno l’arrivo di Giovanni Tomi ha risolto l’annoso vuoto di formazione, aggiungendo il lusso di un piede pericoloso anche nei calci piazzati. La punizione qui sopra è inesorabile: la palla viaggia sopra la traversa e va all’incrocio con una traiettoria dolce ma ferma, come telecomandata. Un’autentica perla, per la sua bellezza e la sua rarità (l’ultima rete su punizione diretta risaliva a due anni prima, segnata da Barone nel 4-1 a Fano).
Gabriele Bove vs Feralpisalò
Nonostante un pedigree importante (otto anni nel settore giovanile della Juventus), l’impatto di Bove in Serie C era pieno di incognite. Il classe ’98 si apprestava al primo campionato tra i grandi in una piazza esigente e in un ruolo delicatissimo. Dopo una quarantina di minuti a Cesena, il centrocampista è stato scelto come titolare nella difficile sfida con la Feralpisalò. Al 13esimo, con una sventagliata da 25 metri, Bove spazza via ogni dubbio.
La rete parte da due errori (la spizzata sbagliata da Valente, il buco di Marchi), ma lo sviluppo dell’azione sembra volgere tutta verso l’incontro tra il centrocampista e il pallone. Bove aspetta la sfera acquattato come un gatto davanti a un gomitolo, salvo poi raddrizzarsi e sparare il destro al volo: mentre metà della curva sta per lamentarsi della scelta, la palla prende il volo, sbatte sulla traversa e ferma la sua corsa in rete.
Andrea Vallocchia vs Santarcangelo
Il gol all’esordio da titolare non è una novità assoluta, negli ultimi anni. Qualche mese prima di Bove Vallocchia aveva già raggiunto l’impresa, bagnando l’esordio da titolare tra i pro con un gol inaspettato e bellissimo. Quella al Gubbio è una rete, per molti versi, irripetibile: la palla arriva ai suoi piedi in modo un po’ casuale, il tiro (col piede debole) sfila immacolato sopra una selva di teste. Una perfezione simile nasconde anche un po’ di fortuna. Per costruzione dell’azione, difficoltà e intenzioni, la rete al Santarcangelo è anche meglio.
In questo caso, il gol parte molto prima della conclusione: sul possesso di Tomi il centrocampista pensa di allargarsi, ma dopo l’abbassamento di Esposito e cambia direzione a va in verticale; Miracoli riceve e tocca alle sue spalle, premiando l’inserimento. Vallocchia controlla senza fermare la corsa, copre sulla pressione di Dhamo e – in un angolo strettissimo – ha la lucidità di mandare la palla sull’unico spazio disponibile. Questo gol sblocca il risultato col Santarcangelo, nella partita che segnerà il primo posto in classifica. Un bel modo per ricordare il 2017, e una speranza per l’anno prossimo.
Video by Durim Ramadani, copertina di Madou