Stanco si presenta: “Mi metto al servizio della squadra”

Francesco Stanco

La conferenza stampa di presentazione di Francesco Stanco, nuovo attaccante dei rossoblu


Dopo tante richieste, dichiarazioni d’intenti, tira e molla e trattative Capuano ha finalmente trovato il suo attaccante. Francesco Stanco è l’acquisto che ha chiso il mercato invernale della Sambenedettese e – moralmente – le polemiche a distanza tra il presidente Fedeli e mister Capuano, concordi nell’acquisto dell’ex Cremonese. L’attaccante classe ’87 arriva ai rossoblu a titolo definitivo per una stagione e mezzo, a riprova della fiducia dei rossoblu. Dopo il difficile inizio di stagione, in Serie B, Stanco arriva a San Benedetto con l’intento di replicare l’ottima stagione disputata a Cremona, chiusa con la vittoria-promozione. Il giocatore indosserà la maglia numero 11, lasciata libera dopo la partenza di Gennaro Troianiello.

Francesco Panfili

Stanco è un giocatore che seguivamo da diversi mesi, siamo felici che sia entrato a far parte della Sambenedettese Calcio. Personalmente è un profilo che conosco e seguo da tempo, ma non lo scopro io. Parliamo di un ragazzo che ha sempre giocato in squadre di livello e categorie importanti.

Abbiamo iniziato a parlare con l’agente circa un mese e mezzo fa, e l’abbiamo condotta nel più totale riserbo. Per noi è sempre stata una prima scelta, siamo felici di averlo portato qui con noi. Stanco ci dovrà dimostrare di essere il giocatore che ci serve, e di essere all’altezza della Sambenedettese. Deve portarci in dote la sua personalità, il suo carisma e il suo impegno, oltre al suo atteggiamento che è sempre stato da vincente. Questa non è una piazza per tutti, chi è qui è un privilegiato e deve dimostrare ciò che vale.

Io ringrazio il direttore Gianni, l’amministratore Fedeli e il presidente per il supporto che mi hanno dato in questa sessione di mercato. Sono fiero di rappresentare questa città e questa squadra incredibile.

Francesco Stanco

Francesco Stanco

L’anno scorso ho giocato 35 partite, le ultime con un’infiltrazione al piede perché volevo aiutare in tutti i modi la squadra. Alla fine siamo stati promossi, ma questo mi è costato parecchio. Ho saltato tutta la preparazione per infortunio, e nei primi giorni di ritiro ho avuto un altro infortunio che ha influenzato il mio inizio di stagione. Sono stato ai margini della squadra per questo motivo.

La Samb mi ha cercato fortemente, e personalmente ho sempre sentito parlare molto bene di questa piazza. Arrivo molto volentieri, ho tanta voglia di dare una mano. Michele Canini mi ha parlato benissimo sia della città che della tifoseria, ma non è stato l’unico. Me ne hanno parlato molto bene tutti gli altri compagni, sintomo del fatto che questa è una piazza conosciuta e apprezzata. Un motivo in più per venire qui. Pochi gol? Mi piace lavorare per la squadra, sacrificarmi per i compagni. Ho giocato tante partite in B con altre punte fisiche, negli anni gli allenatori mi hanno chiesto poi sacrificio, ma penso di poter essere d’aiuto sia in campo che sotto porta.

Obiettivi personali

Il mio atteggiamento è quello che ho sempre avuto in tutte le squadre: nessun obiettivo personale, il mio intento è quello di dare il mio contributo, sudare la maglia, e aiutare i miei compagni. La squadra sta facendo bene, siamo secondi in classifica e penso che sia una posizione importante. Possiamo provarci: il Padova non è così lontano, ma bisogna guardare partita per partita, iniziando da sabato.

Il ritmo partita un po’ mi manca, questo è certo, però mi sono sempre allenato bene con la Cremonese, ho fatto anche doppie sedute personali, l’allenamento non mi manca di certo. Penso di poter dare un mio contributo, specie man mano che crescerò fisicamente.

Le impressioni sono state immediatamente positive. Lo stadio l’ho visto sempre da lontano, ora che ci sono stato mi rendo conto che è bellissimo. I miei nuovi compagni mi hanno fatto sentire subito uno di loro, e lo ringrazio. È tutto positivo, però deve parlare il campo. Conosco mister Capuano, anche perché – avendo giocato tanti anni a Modena – ho sentito i miei ex compagni che l’hanno avuto.

Le prospettive dei rossoblu

L’anno scorso con la Cremonese abbiamo fatto una grande rimonta, è vero. Quando rincorri l’importante è non fare calcolo, ma giocare partita dopo partita. Tutte le squadre hanno dei momenti no, chi sta indietro deve saper sfruttare ogni passo falso della capolista. Noi l’anno scorso eravamo addirittura a -13, è stata una cosa storica. Noi non dobbiamo pensare al Padova ma a noi stessi. Fare tabelle non serve. Vincere aiuta a vincere, ma coi calcoli non si fanno punti. Bisogna puntare in alto ma anche guardarsi indietro, se non si arriva primo bisogna arrivare nella migliore posizione possibile in vista playoff.

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