Samb, annullate multe e inibizioni. Gianni: “Mai avuto dubbi”

andrea gianni

La Sambenedettese vince il ricorso con la Lega, ottenendo l’annullamento delle multe


Lo scorso gennaio la scure del Tribunale Federale era scesa in pieno sulla Sambenedettese, sconvolgendo gli ultimi giorni di calciomercato. Due multe da 20 mila euro e 60 giorni di inibizione per la mancata partecipazione di due dirigenti ai corsi di aggiornamento indetti dalla Lega. Una “decisione inconcepibile”, per il direttore Gianni, che sin da subito aveva evidenziato l’estraneità della società.

A poco più di un mese di distanza la Sambenedettese ha vinto il ricorso con la Lega, ottenendo il decadimento di multe e inibizioni. A commentare questa vittoria è proprio il direttore Andrea Gianni: “La società non ha mai avuto alcun timore, eravamo convinti di aver ragione. Dopo la multa abbiamo perseverato in appello, e la giustizia ci ha dato ragione”.

Si parla di una mancanza documentazione da parte della Lega, è corretto?

“No, non c’è stato alcun errore di documentazione. Ci siamo difesi nel merito dell’accusa dimostrando di essere innocenti. Alla società era stata contestata l’assenza del vice delegato alla sicurezza e del medico sociale ai rispettivi corsi di aggiornamento. La nostra difesa si basava su dei documenti che avevamo già prodotto in primo grado, quando era arrivata la condanna con le due multe e l’inibizione. La corte ha indagato nel merito del ricorso e ha disposto annullamento completo di tutto delle multe e della inibizione”

Il dibattimento

Lo scorso gennaio il direttore generale aveva espresso l’estraneità ai fatti da parte della dirigenza, evidenziando la corretta comunicazione della società, e la tempestiva giustificazione dei due assenti. “La società è stata ineccepibile […] purtroppo rispondiamo di una responsabilità oggettiva”.

Non è chiaro se la tesi difensiva si sia basata sull’estraneità della società, o sulle giustificazioni dei tesserati. Gianni glissa sull’argomento: “Non entro nel merito della tesi difensiva, l’importante è che la Sambenedettese sia uscita completamente indenne. La società ha dimostrato di essere innocente, sono state tolte multe e inibizioni; la giustizia ci ha reso conto”.

Resta il danno d’immagine, specie per una società sempre attenta alle questioni amministrative. Il direttore generale non sembra preoccupato: “Nessun danno d’immagine, la nostra condotta non è mai stata in dubbio. Le critiche? Quelle ci stanno, fanno parte del gioco. Chi fa il nostro lavoro non deve curarsi delle critiche, anche perché spesso si tratta di parole pretestuose e senza motivo da parte di persone non informate”.

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