Vernecchie rossoblu: 21^ puntata (Padova-Samb)

Padova-Samb

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero. Puntata post Padova-Samb


L’impatto con l’Euganeo è stato traumatico: i rossoblu si sono trovati accerchiati da un Padova tirannico, pronto a sfruttare la superiorità fisica, aerea e territoriale per bombardare Conson e compagni. Dopo una mezz’ora di grande pressione, col rischio di venir schiacciati, i rossoblu sono riusciti a reagire con il colpo d’ala di Miracoli, meritandosi – non senza rimpianti – l’uscita indenne da un campo difficilissimo. Come torniamo da Padova?

Padova-Samb

Michele Palmiero: Al termine della gara dell’Euganeo la contesa si è spostata dal campo ai microfoni: si sono visti gli 8 punti di distanza tra le due squadre?

Angelo A. Pisani: A costo di essere impopolare, sì. Secondo me si sono visti. Pur tralasciando i primi 20′ (traumatici), bisogna ammettere che il Padova ha tirato le redini del gioco per tutta la partita, lasciandoci solo qualche spiraglio. Questo non significa che la Samb abbia giocato male: ha giocato bene, ma contro un avversario che si è confermato fortissimo.

Padova-Samb

Michele: Secondo me il Padova non aveva bisogno di dimostrare nulla. Ha mostrato i muscoli all’inizio, poi ha amministrato speculando sul risultato. Nel secondo tempo ha preso l’iniziativa ma si è esposta il meno possibile, conscia di avere 2 risultati su 3 a disposizione. Ha giocato con maturità, dire che non merita il primo posto è follia. La Samb, dopo l’inizio, mi ha impressionato.

Angelo A: Il merito della Samb è stato quello di reagire alla partita durante la partita, cambiando la gara prima che fosse definitivamente compromessa. I blackout ci sono in tutte le squadre, a tutti i livelli, e spesso la reazione arriva quando è troppo tardi. Per come si era messa la partita, per come eravamo messi noi, ritornare in carreggiata è stata una grande prova di forza. E quasi riusciva lo scherzetto.

Padova-Samb Nardella

Michele: Vero, sembrava un vicolo cieco ma ne siamo usciti bene. Abbiamo risposto ai muscoli con più muscoli: Gelonese e Marchi hanno corso per quattro, la difesa ha chiuso la serranda. E poi abbiamo visto un Esposito on fire: nel primo tempo ha dato l’impressione di poter saltare gli avversari anche bendato.

Angelo A: Esposito ha fatto benissimo, ma oggi bisogna parlare di un giocatore, uno solo: Luca Miracoli. In questa stagione gli hanno detto di tutto, hanno invocato più volte un sostituto e messo in dubbio le sue qualità in questo campionato. Parliamo di numeri: 9 gol, uno ogni 167′, con reti discretamente pesanti nelle trasferte di Reggio, Mestre, Bergamo e Padova. Che deve fare di più?

Padova-Samb, Miracoli

Continua così, bomber mio

Michele: A Miracoli viene tirata spesso la croce addosso, anche per responsabilità non sue. Questo attaccante ha pregi e difetti, come tutti, ma viene giudicato solo per i gol sbagliati: è giusto? No, però – per i nostalgici – è comprensibile. Sabato ha segnato un gol difficilissimo, magari fortunoso, ma fondamentale. Ora però non prendiamocela con Marchi, eh!

Angelo A: Parlare di un giocatore (o una partita) in base a un’azione non è mai giusto. L’errore di Marchi lascia un po’ di amaro in bocca, ma bisogna ricordarsi anche delle tante occasioni del Padova. Lo stesso vale per la direzione arbitrale, che – se non è stata perfetta – di certo è stata equa. In una partita del genere – dove possono recriminare entrambi – c’è poco da recriminare. È stata una partita bella e combattuta, prendiamola così.

Padova-Samb

La vera vittima di sabato è stata Bisoli, che in conferenza stampa – alla 15esima domanda di giornalisti sambenedettesi – ha provato a chiedere il supporto dei suoi: nessuna risposta

Michele: Ora bisogna archiviare Padova-Samb e pensare all’ultima parte di stagione: più che al primo posto, io direi di guardare alle inseguitrici, anche perché sono tante e agguerrite. Al momento ci sono 8 squadre nel giro di 4 punti, con un paio di partite sbagliate rischi davvero grosso.

Angelo A: E proprio per questo serve puntare al primo posto, secondo me. Dietro ci sono molte avversarie, l’unica salvezza è seguire la lepre e fare più punti possibili. Si parla sempre di livello basso, ma a livello di squadre, giocatori e ambizioni resta un girone difficilissimo. Ora che Bassano, Pordenone, Feralpisalò e Reggiana sembrano ritrovate – con Renate, Sudtirol e Albinoleffe in mezzo alla strada – il girone di ritorno sarà un campo minato.

Michele: Ce ne sono tante, è vero, ma quella che temo più di tutte è la Reggiana. Ha chiuso benissimo il 2017 e cominciato al meglio l’anno nuovo, si è rinforzata con l’arrivo di Cattaneo e può contare sulla seconda tifoseria più calda del girone (dopo di noi, ovviamente).

Angelo A: La Reggiana può già diventare seconda (ha due punti e una partita in meno), e con Cattaneo ha trovato il trequartista più forte di tutto il girone b. Non è più un pericolo, è una minaccia. Fortunatamente ci giocheremo il ritorno al Riviera.

Michele: In questo senso le prossime due partite in casa diventano fondamentali. Reggiana e Mestre sono squadre diverse ma entrambe pericolose: la prima ha qualità in abbondanza, la seconda un impianto di gioco efficace e collaudato. Servirà il dodicesimo uomo in campo. Di buono c’è che questa volta gli striscioni per Luca e Lu Doce saranno fatti entrare.

Luca Fanesi

#ForzaLuca


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