Vernecchie rossoblu: 25^ puntata (Samb-Renate)

Samb-Renate

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero. Puntata post Samb-Renate


“Quando mi guarda, lui non vede quello che mi manca o quanto io sia incompleta. Lui mi vede per quel che sono”
(La Sambenedettese parla di Ezio Capuano)

Sotto una pioggia avvolgente e onnipresente, su un campo di fango, melma e pozzanghere i rossoblu hanno trovato il loro scorcio di paradiso. In questo weekend The Shape of Water (fresco premio oscar) e Samb-Renate ci hanno insegnato a non fermarci all’apparenza: ogni cosa – per quanto brutta, inzaccherata o difficile – può nascondere i semi del lieto fine.

Angelo A. Pisani: Ciao caro Michele. Sei più sorpreso per la vittoria di The Shape of Water o quella della Samb al 90esimo?

Michele Palmiero: Sono più sorpreso per la Samb, anche perché ho avuto molti déjà vu: il campo (più disastrato del centrosinistra italiano), gli avversari (molto pericolosi), le occasioni da gol sfumate (sempre presenti). Non mi aspettavo di giocare, anche perché in certe zone il pallone oltre a non rimbalzare quasi affondava, ma alla fine la scelta ci ha premiato.

Angelo A: Secondo me tutte e due le squadre hanno accettato di giocare con l’idea di sfruttare meglio la situazione. Ma noi eravamo troppo avvantaggiati, se non altro per il nostro (lunghissimo) background di pontini allagati, campi imbarazzanti, buche e lanci lunghi. Abbiamo giocato ad Avezzano dopo la neve, il Riviera di sabato era robetta.

Michele: Il Renate si è voluto calare in una partita sporca contro la regina delle partite sporche… A volte sembravano voler giocare come se il campo fosse normale: Lunetta non ci ha capito niente, la metà delle volte ha lasciato il pallone a galleggiare in giro. Almeno Di Massimo ci ha messo un po’ di furbizia, ha tirato sempre delle ciottate e alla fine ci ha preso.

Angelo A: Di Massimo è stato il miglior attore non protagonista. Uno che all’inizio ti sembra un po’ goffo, antipatico, quasi cattivo, salvo rivelarsi un buono a fine partita. Un po’ come il personaggio di Sam Rockwell in Tre manifesti: ci fa arrabbiare molto ma poi ci regala il lieto fine.

Jason Dixon + Alessio Di Massimo = Oscar

Ora mi aspetto le scuse pubbliche del signor Michele Palmiero all’eroe di Torano.

Michele: In questa stagione ho già dedicato una lettera a Di Massimo, in cui ho aperto il mio cuore. Non posso cambiare idea così velocemente, mica sono Silvio Berlusconi (o, per citare il VERO presidente, Franco Fedeli)

Angelo A: Stai parlando di persone molto istintive e – per molti versi – sognatrici, nonostante tutto. Sabato – per la seconda volta in poche settimane – il presidentissimo ha detto di non guardare al primo posto, “perché poi va sempre male”. Ma è ovvio che l’occhio va lì, e dal suo sorrisone si intuisce che ci sta guardando anche lui.

Michele: La vittoria del Teramo a Padova ha aperto a prospettive del tutto nuove. Comunque la principale antagoista resta la Reggiana, che se vincesse le due gare da recuperare sarebbe a -4 (con lo scontro diretto in casa).

Angelo A: La Reggiana, per gioco e giocatori, è la migliore squadra del campionato. Si è sempre parlato di livellamento verso il basso, ma i fatti dimostrano che non è esattamente così. Ci sono tante squadre di livello (partite più o meno bene, più o meno in ripresa), e diversi esempi di collettivi capaci di colmare il gap tecnico con l’identità di gioco (Mestre e Albinoleffe su tutti). Questo è tutto fuorché un campionato semplice, e la Samb – per il solo fatto di essere così in alto – merita elogi. E infatti, per parlare della squadra, Capuano ha tirato fuori Califano, Fauerbach e Leopardi.

L’Infinito

Michele: Continuo a pensare che il livello tecnico della Serie C si stia abbassando, almeno a livello generale. Però il nostro girone è molto valido. Il calcio sta cambiando: l’aspetto fisico e tattico sta crescendo rispetto alla giocata individuale. In questo contesto si inserisce perfettamente il nostro Eziolino, che ha saputo trasformare i giocatori in un esercito addestrato. Secondo me si può sempre sperare.

Angelo A: Questa squadra sta già facendo tantissimo, aspettarsi troppo rischia di essere ingeneroso. Nelle ultime settimane Capuano è stato riempito di critiche (da molti fronti), ma alla fine parlano i fatti: la Samb sta dimostrando una forte identità tattica, e – al di là di episodi, sfortune, errori – è stata premiata anche a livello di classifica.

Michele: Capuano è un personaggio senza mezze misure: genio della tattica per alcuni, affabulatore per altri, gran signore e (per alcuni tesserati del Santarcangelo) nemesi del calcio. Lui ne è consapevole ma ha le spalle larghe. Basti vedere come ha vissuto la vittoria con il Renate: urla, calci, salti, festeggiamenti e una conferenza stampa da oscar per la sceneggiatura.

Angelo A: Il bello è che non è neanche sembrato eccessivo. Le partite della Samb sono così, hanno mille storie dentro. Dalla traversa di Fietta al gol di Stanco sono passati pochi secondi, ma è durata tutta una vita. E merita di essere raccontata.


La copertina di Madou è ispirata a “The Shape of Water”, di Guillermo del Toro (vincitore del Premio Oscar come miglior film). Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. E se vi va potete iscrivervi anche al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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