L’intervista all’allenatore rossoblu Giuseppe Magi, che traccia un bilancio del lavoro svolto e si esprime su Andrea Russotto e Gabriele Bove
Si è conclusa la prima parte della preparazione estiva della Sambenedettese Calcio in quel di Roccaporena. I rossoblu ricominceranno ad allenarsi il 16 agosto, sperando di conoscere al più presto il girone di competenza e gli avversari da affrontare. Da qui ha inizio l’intervista telefonica a mister Giuseppe Magi, che si lascia andare ad una lunga riflessione sulle difficoltà create dal caos del calcio italiano.
“Questa confusione sicuramente complica il nostro lavoro. Noi proviamo a sbagliare il meno possibile per essere pronti per l’inizio del campionato, ma è già difficile esser pronti per l’esordio quando la data è certa, figuriamoci in queste condizioni. Noi riprenderemo a lavorare dal 16 sperando di avere una data certa per l’inizio del campionato”.
Il mercato e i rinnovi
Difficoltà che influiscono anche sul mercato: “Sono d’accordo quando si dice che questa sessione di mercato risulta ‘inquinata’ dalla mancanza di certezze. In questo momento nessuno azzarda operazioni di mercato perché tutto può cambiare da un giorno all’altra: non avrebbe senso prendere o cedere un giocatore senza conoscere la categoria, per cui molte società preferiscono aspettare. Noi, da parte nostra, ci concentriamo sul lavoro in campo e devo dire di essere molto soddisfatto dal mese di preparazione della squadra. I giocatori hanno portato avanti il programma in maniera ottima”.
Nella giornata di ieri è arrivata l’ufficialità del rinnovo di Miceli, che va a chiudere un braccio di ferro che durava ormai da mesi. “Io credo che la società abbia fatto un grandissimo acquisto rinnovando il contratto a Miceli. Lui aveva ancora un anno di contratto e sapevamo di poter contare su di lui, ma con il rinnovo la società ha dimostrato con forza di voler puntare su di lui. La società ha scelto di ripartire da giocatori come Miceli, Gelonese e Rapisarda, che conoscono l’ambiente e hanno dimostrato di poter indossare la maglia della Sambenedettese. La proprietà mi ha messo nelle condizioni migliori per lavorare e di questo sono molto soddisfatto”.
Alla ricerca dell’identità tattica
Spostando la conversazione sul tema dei moduli di gioco da utilizzare, Mister Magi non si nasconde e afferma senza troppi giri di parole: “Il mio obiettivo è quello di dare a questa squadra un’identità tattica, ovvero quella di poter giocare con il 4-3-3 o il 4-3-1-2. Molti dei giocatori che abbiamo in rosa, però, tra cui i ‘reduci’ della scorsa stagione, sanno giocare anche con la difesa a 3 e per questo motivo siamo partiti con il 3-5-2 nelle gare ufficiali.
Tuttavia per me è importante lavorare bene dal punto di vista tattica e far crescere la squadra nelle nozioni che io voglio trasmettere loro. Sono convinto che, lavorando con il giusto approccio come abbiamo fatto finora, possiamo improntare una buona fase difensiva con la linea a 4. Se i giocatori imparano a difendere a 4, diventa poi più facile passare a 5, mentre il percorso inverso è decisamente più difficile. Non voglio, però, che la mia squadra sappia giocare un solo modulo: i giocatori devono essere preparati e pronti a cambiare impostazione in base al momento della gara o al momento della stagione, così da poter utilizzare di volta in volta gli elementi più in forma”.
Alla scoperta di Andrea Russotto
“Andrea Russotto in questa categoria può spezzare gli equilibri. La società, i giocatori, i tifosi, noi tutti ci aspettiamo tanto da lui. In questo momento il mio impegno è di portarlo in una condizione fisica ottimale perché ad oggi è molto in ritardo rispetto ai compagni. Dal 16 agosto all’inizio del campionato voglio migliorare la sua condizione fisica così da inserirlo nel discorso tattico: in questo momento non posso fare previsione sulla sua posizione in campo perché non è in forma e farebbe fatica ovunque.
Io sono convinto che, nel giro di 10 giorni, troverà la condizione migliore e a quel punto noi avremo a disposizione un giocatore talmente forte da potersi trovare da solo la posizione in campo”.
Bove può fare il regista?
“Quando si parla di Gabriele bisogna sempre tener conto che è un classe ’98 che l’anno scorso era alla prima esperienza tra i professionisti. Non bisogna perder di vista il fatto che si tratta di un ragazzino, crescerà giocando e commettendo errori. Il mio ruolo è quello di insegnargli come stare in campo.
È naturale che non sia ancora un giocatore finito: deve crescere tanto dal punto di vista fisico e tattico. A volte fa fatica nella fase di non possesso e non si accorge subito della pericolosità imminente: ripeto, però, che si tratta di un ragazzo e migliorerà scendendo in campo e accumulando esperienza. Io sono convinto che Bove possa fare il regista in questa squadra: il mio compito è farlo allenare al meglio e metterlo nelle condizioni migliori per crescere e diventare un elemento, in prospettiva, da categoria superiore”.