L’Albinoleffe cerca di dimenticare Alvini

Dopo l’exploit della passata stagione, l’Albinoleffe vive un momento di difficoltà: finita l’era Alvini, sta a Marcolini ritrovare la giusta via


855 giorni. 100 panchine ufficiali. 2 stagioni concluse con i playoff. Questi i numeri che raccolgono il mio percorso all’AlbinoLeffe. Un percorso che ho avuto la fortuna di condividere con grandi giocatori, uomini che si sono sempre resi disponibili dandomi il cuore, e all’interno di un ambiente che mi ha fatto sentire a casa. Per tutto questo ringrazio i giocatori, il mio staff tecnico, lo staff medico, il presidente Andreoletti, il direttore sportivo Giacchetta, il direttore generale Farina e tutta la famiglia bluceleste, compresi i nostri tifosi.

Auguro un grosso in bocca al lupo ai giocatori, con la speranza che possano tornare a sorprendere tutti, come negli ultimi due anni, con la consapevolezza che le future sfide che ci attendono troveranno sia la squadra che il sottoscritto pronti a battagliare. Come sempre“.

Con un comunicato stampa carico di emozioni, Massimiliano Alvini ha salutato l’Albinoleffe. Il fruttuoso sodalizio si è concluso il 26 novembre a causa del pessimo inizio di stagione dei bergamaschi, stabilmente nelle ultime posizioni di classifica. Dopo l’exploit della scorsa stagione, Alvini non è riuscito a ripetere l’impresa di mantenere la piccola società dell’hinterland bergamasco tra le grandi della Serie C. Le cause della crisi sono tante: una comprensibile parabola discendente dopo l’emozionante cavalcata della scorsa stagione, un misto di sfortuna e infortuni dei giocatori migliori, un mercato inesistente che non ha permesso il salto di qualità.

La stagione 2018/19 si era aperta con tante belle premesse: il modulo è rimasto il 3-5-2, che tante soddisfazioni ha dato a Massimiliano Alvini, e gran parte della rosa è stata confermata per dare continuità al progetto tecnico dell’allenatore. Le uniche cessioni di lusso sono state quelle di Zaffagnini, che si è trasferito alla Samb, e di Edoardo Scrosta, diventato un punto di riferimento importante per la retroguardia della Fermana.

Praticamente impalpabile anche il mercato in entrata, con diversi acquisti che sono serviti a riempire i buchi in rosa ma nessun arrivo in grado di alzare il livello qualitativo della squadra. Il nome più importante, nella casella degli acquisti, è quello di Marco Romizi: centrocampista classe 1990 con esperienze in B con le maglie di Vicenza e Bari, si tratta di un buon rinforzo ma che va ad inserirsi in un meccanismo già oliato che vede Sbaffo, Giorgione e Agnello come titolari.

Nonostante il mercato in sordina, l’Albinoleffe godeva di buona fiducia in virtù dell’organizzazione di gioco raggiunta sotto la guida di mister Alvini. L’inizio di stagione, però, ha messo in mostra tutte le lacune dei bergamaschi: con ben 4 pareggi per 0-0 nelle prime 5 giornate, i biancocelesti hanno dovuto fare i conti con una sterilità offensiva disarmante. In 15 partite, Giorgione e compagni hanno segnato la miseria di 8 gol; i 13 gol subiti sono un buon numero, specialmente se paragonati a quelli delle dirette avversarie per la salvezza, ma senza segnare gol diventa impossibile evitare la retrocessione.

Il cambio di panchina, con l’avvento di Michele Marcolini, ha portato segnali contrastanti: l’Albinoleffe non ha perso i meccanismi di gioco acquisiti negli ultimi anni, ma fa tutto con meno qualità, intensità e attenzione. Nell’ultima gara, in casa del Rimini, i bergamaschi sono riusciti a segnare 2 gol ma sono usciti sconfitti quasi a tempo scaduto a causa di un colpo di testa di Manuel Ferrani: “Sono convinto che la mia squadra abbia fatto una buona partita – ha dichiarato Marcolini al triplice fischio – però se vogliamo tirarci fuori dalla posizione in cui siamo, questo non basta“.

La formazione tipo

Ci sono pochissime certezze nel caos della Serie C: una di queste è il 3-5-2 dell’Albinoleffe. Michele Marcolini ha deciso di continuare sullo stesso solco di Alvini, confermando l’assetto base dell’inizio di stagione – che poi, grossomodo, è lo stesso degli ultimi anni.

La linea difensiva si regge sull’esperienza di Achille Coser e Fabio Gavazzi, mentre a centrocampo il trio Giorgione-Agnello-Sbaffo dà ampie garanzie. Il rebus maggiore riguarda l’attacco, che finora ha profondamente deluso: in questo momento i titolari sono Colombi (a segno contro il Rimini) e Kouko.

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