I migliori e i peggiori Babbi Natale della Serie C

Per fare gli auguri, le 60 squadre della Serie C hanno pubblicato un Babbo Natale a testa. Abbiamo scelto i migliori e i peggiori


Lo sciopero indetto della Lega Pro ha allungato la pausa natalizia delle squadre della Serie C, dando a Ghirelli e soci la splendida opportunità di chiedere alle 60 società professionistiche − che hanno da affrontare ben altre preoccupazioni − di pubblicare una foto a tema natalizio. Tra fotomontaggi sballati, Babbi Natale improbabili e foto senza senso, i risultati finali hanno superato di poco la decenza. Però ci sono stati anche degli sforzi lodevoli, accompagnati da altri così venuti male da fare il giro e diventare imperdibili.

Meritoveli o no, molti Babbi Natale sono rimasti sommersi in mezzo alle sessanta foto di sessanta squadre spiaccicate in pochi quadratini di pixel nella foto principale, e disseminati su Instagram in sei post diversi. Ma perché sprecare tutto questo ben di Dio, ci siamo chiesti. Per questo motivo, il nostro team − composto da Angelo, Edoardo e Michele, con la partecipazione della fotografa Federica Renzi − ha deciso di studiare e analizzare tutte e sessanta i Babbi Natale, con un metodo rigorosamente scientifico, allo scopo di stilare una classifica dei migliori e dei peggiori.

Per voi lettori, per i posteri e soprattutto per i Babbi Natale migliori, gli unici che hanno capito che si può essere veramente seri solo con le cose veramente stupide.

I migliori Babbi

Christian Puggioni – Vis Pesaro

  • Scelta del giocatore: 8/10
  • Tipo di Babbo Natale: Classico
  • Spirito Natalizio: 10/10

La Vis Pesaro cala una coppia d’assi: da una parte un grande professionista chiamato a Pesaro per regalare alla squadra il sogno di una salvezza tranquilla; dall’altra quel mangiacanditi a tradimento di Christian Puggioni. Scherziamo, ovviamente, avercene portieri così (soprattutto quando non ne hai neanche uno di riserva).


Luis Maldonado – Arzignano Valchiampo

  • Scelta del giocatore: 7/10
  • Tipo di Babbo Natale: Cast di “Hamilton”
  • Spirito Natalizio: 10/10

L’Arzignano è la società che si è impegnata di più: ha messo l’albero e la neve finta, ha comprato barba e cappello e ci ha vestito il suo giocatore migliore. Tutto questo impegno ha anche motivi più profondi, perché potrebbe essere la loro ultima foto con Maldonado (destinato a giocare al Tombolato, quelle ironie!), e anche la loro ultima foto in Serie C.


Alessandro Marotta – Vicenza

  • Scelta del giocatore: 6,5/10
  • Tipo di Babbo Natale: Babbo Brumotti
  • Spirito Natalizio: 8/10

Il demiurgo Rosso ci regala uno dei Babbi Natale più hipster della Serie C: barba curata, tatuaggi su tutto il braccio e posa da Brozovic, perché apparire non è importante, ma l’unica cosa che conta. Lo sponsor Diesel (in pandant con la barba) rinforza l’impressione di un Babbo di strada, una specie di Bromotti pronto a inforcare la bici e andare a rinfacciare le cose ai “cattivi”.


Francesco Cosenza – Alessandria

  • Scelta del giocatore: 7/10
  • Tipo di Babbo Natale: Nicholas St. Nord (il Babbo Natale de “Le 5 leggende”)
  • Spirito Natalizio: 7/10

Cosenza allarga le braccia e sembra abbracciarti e minacciarti allo stesso tempo. Quel sorriso che spunta sotto al suo barbone nero incute un po’ di timore, ma sa anche rassicurare: è un Babbo Natale severo ma giusto. La sua postura è un mix magico tra il Cristo di Rio e Genny ‘a carogna.


Armando Perna – Modena

  • Scelta del giocatore: 8/10
  • Tipo di Babbo Natale: Michael Bublé
  • Spirito Natalizio: 10/10

Il Babbo Natale di Perna ci ha insegnato che se credi davvero alle cose queste iniziano ad esistere. Il difensore del Modena indossa solo un cappellino, ma la sua espressione festante e calorosa è sufficiente a farci sentire come tra le nevi della Lapponia. Quel sorriso beffardo fa passare in secondo piano anche il cartellone del Modena, comunque elegante e riuscito. Oh the weather outside is frightful/ But the fire is so delightful / And since we’ve no place to go / Let it snow, let it snow, let it snow…


I Babbi peggiori

Alfonso Selleri – Ravenna

  • Quanto ci hanno provato: 6/10
  • La domanda che sorge spontanea: Ma perché il telone, perché!?
  • Spirito Natalizio: 5/10

A Ravenna un minimo di sforzo l’hanno anche fatto: il cappello c’è, la divisa è rossa e Selleri (anche se non è Nocciolini) resta una buona scelta. Però tutto il resto è profondamente sbagliato: Selleri ha un’espressione truce e arrabbiata, i pugni chiusi e la posa più simile a un dio della guerra nordico che a Santa Claus; a completare l’inquietudine c’è un telone di plastica grigio, che sembra quasi uscito da una scenografia di Dexter. Cosa nascondono dietro?


Francesco Gagliardi – Pianese

  • Quanto ci hanno provato: 3/10
  • La domanda che sorge spontanea: Gagliardi è lì contro la sua volontà?
  • Spirito Natalizio: 2/10

Pianese, c’è qualcosa che non va: perché Gagliardi è in queste condizioni? Il capitano bianconero ha solo 31 anni, ma in questa foto lo vediamo completamente deperito; saranno le difficoltà della squadra, che non vince dal 10 novembre, sarà il freddo di quella stanza spoglia o la stanchezza del cenone, ma quel pallore e quella espressione spaesata non ci raccontano nulla di buono. Cliccando sull’ultima intervista che ha fatto, a Grossetosport, appare una pagina vuota. Lo hanno forse rapito, dobbiamo preoccuparci per lui? Francesco, facci sapere se va tutto bene.


Andrea Cocco – Olbia

  • Quanto ci hanno provato: 4/10
  • La domanda che sorge spontanea: Ma è Babbo Natale o Mosè che ascolta Dio sul monte Sinai?
  • Spirito Natalizio: 5/10

Andrea Cocco è arrivato all’Olbia il 19 novembre, ma è già diventato uno dei giocatori più rappresentativi. Il giocatore nato e cresciuto a Cagliari è arrivato “in provincia” per aiutare l’Olbia a salvarsi: ha già giocato quattro partite su quattro da titolare, ma non ha segnato nessun gol, e l’Olbia ha fatto un solo un punto. È ancora presto per giudicare, ma Cocco sembra aver preso in parola il suo ruolo della patria. Nella foto da Babbo Natale si presenta come un profeta sceso in terra, che guarda solo in alto, pronto ad ascoltare e diffondere la parola di Dio. Sfondo bianco, maglia bianca, barbone bianco, gli occhi in cielo e il dito pure. Che c’entra col Natale? Zero.


Federico Maracchi – Triestina

  • Quanto ci hanno provato: 2/10
  • La domanda che sorge spontanea: È un cartonato con le sue fattezze o è davvero lui?
  • Spirito Natalizio: 5/10

La Triestina è una squadra di grande blasone che gioca in uno degli stadi più belli d’Italia, incastonato in una città stupenda. Potevano andare ovunque e avere comunque una foto memorabile, ma hanno deciso di andare davanti a un baracchino di legno addobbato di miseria e tristezza. Dietro al Babbo Natale della Triestina vediamo: una dozzina di magliette scompagnate, un gagliardetto appeso lì tanto per fare, sette fogli coi prezzi dei prodotti, cinque palle di natale, un festone appeso in modo lugubre e una specie di boiler. Davanti a tutto c’è il povero Maracchi, con un’espressione così neutra che abbiamo fatto fatica a distinguerlo da Steffè, Codromaz o Malomo. Del resto i giocatori della Triestina sono quasi tutti uguali: armadi grossi, alti e biondi.


Juventus Under 23

  • Quanto ci hanno provato: 0/10
  • La domanda che sorge spontanea: È Babbo Natale?
  • Spirito Natalizio: 7/10

Lo scorso hanno l’apertura della Lega alle squadre B è stata presentata come la soluzione a tutti i mali del nostro calcio. In questo modo la C si popolava di squadre di grande blasone, che dal canto loro avevano la possibilità di mandare i loro giovani a giocare in un campionato “vero” senza doversi affidare a lontane squadre di pronvicia. Ovviamente i calcoli si sono rivelati sbagliati: l’unica squadra ad aderire è stata la Juventus, che la scorsa stagione ha fatto un campionato molto anonimo, giocando in stadi sempre vuoti, attirando l’antipatia delle altre piazze in Serie C. Questa foto di Babbo Natale senza un Babbo Natale è la migliore sintesi della esperienza juventina in Serie C: che c’entra? A che pro?


Quelli che sarebbero stati meglio vestiti da elfi

A seguire una lista dei Babbi che ci hanno messo buona volontà, anche se a conti fatti sarebbero stati meglio con un vestito da elfo: Lorenzo Cavallini – Casertana, Marino Defendi – Ternana, Alessandro Di Paolantonio – Avellino, Christian Cesaretti – Gubbio, Lorenzo Checchi – Imolese (il migliore, senza dubbio), Domenico Mungo – Teramo, Andrea Magrassi – Virtus Verona, Scott Arlotti – Rimini, Gianluca Carpani – Fano.


Fotomontaggi molto brutti e molto tristi

Finora ce la siamo presa con quelli che non si sono impegnati più di tanto, ma i peggiori restano quelli che hanno mandato dei fotomontaggi. Alcuni sono fatti così male da essere insultanti. Il peggiore di tutti è quello del Picerno, a cui auguriamo una pronta retrocessione in Serie D.


Il miglior Grinch: Silvano Raggio Garibaldi – Como

Per diversi anni Raggio Garibaldi è stato solo un giocatore virtuale che prometteva grandi cose su Football Manager. Lui e il fratello Stefano erano due talenti del Genoa giovanile, e in potenza erano come i gemelli Filippini. L’abbiamo visto in faccia solo nel 2011, quando è arrivato in Serie B col Gubbio, ed era già vecchio. Ora sono passati quasi dieci anni e lui è al Como, che ha aiutato a risalire dalla D alla C. La sua versione di Babbo Natale è una delle cose più inquietanti mai viste: l’inquadratura dal basso incute soggezione, i suoi occhi scuri e acquosi sembrano stritolarti il cuore con una mano di ghiaccio. Però in fondo lo sappiamo che è buono. Non è un gran Babbo Natale, ma è sicuramente un grande Grinch.

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