Vernecchie rossoblu: S04E19 (Arzignano-Samb)

Arzignano-Samb

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero. Puntata post Arzignano-Samb


Dopo la sconfitta con la Vis Pesaro e il pareggio col Fano i rossoblu si erano trovati di fronte alla terza partita “da vincere assolutamente”, ma ne sono usciti con l’ennesimo pareggio striminzito. Dopo tre gare in cui si sperava di prendere 9 punti i rossoblu se ne trovano in tasca soltanto due, che li lasciano nel solito limbo della metà classifica. A ravvivare il brodino ci pensa il presidente Fedeli, che alle solite critiche contro la squadra ha aggiunto nuove trattative di cessione. Le offerte stanno arrivando, ma come al solito nessuno riesce a chiudere. 

Michele Palmiero: Caro Angelo, concludiamo questa settimana con un pareggio brutto che più brutto non si può. Per me sono stati i 90 minuti più noiosi della stagione: campo indecente, una marea di passaggi sbagliati, ritmi narcolettici, scelte tecniche incomprensibili… Come al solito si salva solo l’atteggiamento della squadra, che ha reagito allo svantaggio iniziale e ha anche provato a portare a casa i 3 punti.

Angelo A. Pisani: È stata una partita brutta, ma guardando il campo era difficile aspettarsi altro. La Samb ha fatto la partita che poteva, giocandosela sui lanci lunghi e le seconde palle: partita brutta, poche idee, tutto quello che vuoi… Alla fine la Samb ha creato almeno quattro palle gol nitide e ne ha concessa solo una. Se Massolo parava dieci centimetri più avanti, se ci fossero andate meglio le occasioni di Di Pasquale e Volpicelli, potevamo parlare di una vittoria. La dura verità è che un risultato come quello di domenica ci sta tutto.

Michele: Nelle ultime settimane Montero sta ripetendo come un disco rotto che a lui e ai giocatori è stata chiesta una sola cosa: sudare la maglia, dare tutto l’impegno possibile. E sapete una cosa? Ha ragione lui. La Samb ha iniziato la stagione senza obiettivi, senza programmazione e senza patrimonio tecnico, visto che quasi tutti i giocatori sono in prestito o in scadenza di contratto. Che ambizioni vogliamo avere con un presidente che ha la valigia pronta da due anni?

Fedeli - Il Divo

Angelo A: La cosa divertente è che il primo a pretendere è Fedeli stesso, quello che passa metà del tempo a dire che i giocatori sono scarsi e i soldi da spendere sono finiti. Qua nessuno chiede di lottare per i primi posti, tanto conosciamo l’antifona… Nell’anno di #abbiamounsogno ci siamo ridotti ad elemosinare la sostituzione dei giocatori ceduti a gennaio, l’anno scorso (dove si parlava di migliorare il terzo posto) siamo finiti a sperare di non retrocedere. Siamo al nono posto, con una squadra da nono posto… Se al presidente non va bene può prendere una riserva per Rapisarda, una per Frediani e una per Angiulli.

Michele: E non è nemmeno detto che basti a migliorare la situazione. La Serie C è una categoria maledetta: bisogna spendere soldi, spenderli bene e portare avanti un progetto pluriennale. Guarda l’esempio del Sudtirol…lì c’è un investimento importante che è accompagnato da idee forti e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Nessuno chiede la luna, ma solo di capire che ambizioni deve avere una piazza come San Benedetto.

Di Campli

Angelo A: Ormai non è più una questione di ambizioni, il problema è che ogni anno ci ritroviamo a vivere le stesse situazioni ridicole. Ti sembra normale un presidente che va dalla stampa a insultare i giocatori dopo ogni risultato negativo? Ti sembra normale un presidente che inizia ogni conferenza guardando il numero di spettatori, solo per lamentarsene? Ti sembra normale un presidente che si lamenta della diretta su Raisport, dicendo che per questo motivo non verrà nessuno? Quante volte bisogna far finta di non sentire che al presidente interessa solo l’incasso, quante umiliazioni bisogna subire prima di decidere di non andare più a vedere le partite?

Michele: Il paradosso è che molti continuano ad andargli dietro, nonostante tutto. Che certa stampa dica certe cose non mi sorprende, il bello è che lo fanno anche alcuni tifosi. Ogni volta leggo che “Rimpiangeremo Fedeli”, che “Chissà se arriveremo agli stessi risultati”, o che “Fare meglio di lui sarà difficile”. Signori, è lui che se ne vuole andare, nessuno gli sta puntando una pistola alla tempia! A San Benedetto da anni c’è un giochino molto particolare: chiunque venga accostato alla società (che sia un bandito, una cordata o un singolo imprenditore) viene demonizzato, come se è lui il motivo per cui Fedeli andrà via. Non funziona così.

Fedeli - cessione

Angelo A: Quali sarebbero i risultati, i playoff tutti gli anni? Ai playoff vanno le prime 10 squadre, e noi a parte l’anno di Capuano-Moriero ci siamo sempre arrivati dal settimo posto in giù, superando al massimo il primo turno. Fedeli bisogna ringraziarlo per la solidità economica data alla squadra, chiaramente, ma per il resto non lascerà nulla: a fine anno resteranno solo 7-8 giocatori, le strutture non ci sono, non abbiamo più la squadra femminile e il settore giovanile è tornato punto e a capo. Non è tutta colpa sua, sono d’accordo: ma quali sono i suoi meriti?

Michele: Quanto fatto di buono è inevitabilmente influenzato dagli errori commessi. In questi anni abbiamo assistito a uno scollamento tra la proprietà e la città, non è un caso se ogni settimana diminuisce il numero di spettatori. Ora si dà per scontato che ci sarà una cessione, ma quando c’è Fedeli di mezzo non bisogna dare nulla per scontato. Si è presentato a San Benedetto dicendo che era stufo di gestire la società con altri (come ad Ancona o a Perugia) poi ha chiesto pubblicamente un aiuto dell’imprenditoria locale; la scorsa estate ha rifiutato un’offerta di una cordata sambenedettese e ora dichiara ai giornali di attendere loro novità.

Fedeli - The Witcher

Angelo A: Ma tanto siamo allo stesso punto della scorsa estate: lui vuole solo chi porta i soldi e sta zitto, perché vuole comandare sempre e soltanto lui. Ma chi ci viene a queste condizioni? Se vuoi fare il padre-padrone è una scelta tua, ma poi non puoi stare sempre a piangere miseria. La Serie C è una spesa, ma se non vuoi spendere soldi né programmare non ti conviene stare nel mondo del calcio. Se l’obiettivo, come sembra, è quello di andare avanti con sponsor, biglietti e abbonamenti siamo nella stessa situazione di altri presidenti…

Michele: Dice tutto e il contrario di tutto, appoggiato dalla solita corte di “yes man”, senza accettare uno straccio di contraddittorio. Ogni volta dice che vuole andare, ogni volta si alza la richiesta. Non mi stupirei se alla fine decidesse di restare, tanto non ci vuole molto: basterebbero un bel comunicato ufficiale, un po’ di attacchi alla stampa e qualche promessa a casaccio…


La copertina di Madou è ispirata alla locandina de Il Divo, film di Paolo Sorrentino. Meme di @apakakov. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. E se vi va potete iscrivervi anche al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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