Vernecchie rossoblu: Goodbye Stranger Edition

Vernecchie Rossoblu

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero, in collaborazione con l’Antico Caffè Soriano. Puntata post Franco Fedeli


Dopo tre mesi senza Samb e senza Vernecchie ci ritroviamo qui, orfani dell’unica certezza che ci ha accompagnato dalla prima puntata ad oggi, inevitabile come la morte e le tasse (ma quest’ultime abbiamo scoperto che si possono dilazionare): Franco Fedeli. Era stato velocissimo il suo arrivo, è stata velocissima la sua partenza. Dopo mesi e mesi di sfiancanti piagnistei, la trattativa per la cessione è stata rapida e indolore: nel giro di due settimane siamo passati dalla Ferrari ai rasta, dal presidente fumantino a quello serafico, dagli insaccati al vegan food.

Michele Palmiero: Caro Angelo, visto che hai avuto l’onore di partecipare alla conferenza, come ti è sembrato Serafino?

Angelo A. Pisani: La prima cosa che mi ha detto, vedendomi con la mia mascherina nera, è stata che sembravo un bandito (presidè, sapessi quanti ne abbiamo visti noi…). A livello comunicativo è un altro livello rispetto a Fedeli, e in conferenza ha insistito su quei temi che tutti i tifosi sambenedettesi vogliono sentire: progetto pluriennale, strutture, settore giovanile. Le promesse sono molto buone, ma ora viene il difficile: mantenerle.

Michele: Io sono rimasto impressionato dal suo modo di comunicare. Non ero più abituato a conferenze presidenziali mansuete, ma al di là del tono Serafino è stato bravo a parlare di medio-lungo termine senza dimenticare l’impatto della partita contro il Padova: «Non volevo togliere questa opportunità ai giocatori» è una dichiarazione tanto semplice quanto azzeccata.

Angelo A: Hai ragione, anche se il discorso più importante resta quello sul futuro. In conferenza ha insistito molto sulle strutture, e ha detto chiaramente di volerle pronte entro l’inizio della stagione. Considerando che stiamo aspettando questa cosa da dieci anni, se riesce a farlo è un ottimo inizio. Ma è un grosso se.

Michele: Sui piani a lungo termine non riesco ad essere troppo ottimista, ma spero di essere smentito. Quello delle giovanili, in particolare, è un campo minato: per migliorare ha bisogno di tanto tempo e i progressi spesso sono difficili da vedere. A San Benedetto non abbiamo dimostrato di avere questo tipo di pazienza. Non basta una nuova proprietà, è necessario un salto di qualità da parte di tutti: tifosi, istituzioni e giornali.

Angelo A: La bontà di un settore giovanile la vedi negli anni, ma ci sono alcuni indicatori che permettono di capire da che parte si sta andando: gli investimenti si possono misurare (e spero di non sentir più parlare di “troppe squadre giovanili”), lo stesso vale per la presenza sul territorio. L’aspetto più importante, però, restano le competenze di chi ne fa parte. Difficile giudicare chi è arrivato lo scorso anno, anche perché dalla società l’interesse era pari a zero. Bisogna vedere chi resterà e come andrà il prossimo anno.

Michele: Anche in questo caso, secondo me, Serafino ha detto una cosa sacrosanta: è appena arrivato, e ha bisogno di tempo per valutare. I destini di Montero e Fusco sembrano legati, e io sarei contento della loro permanenza, ma non mi stupirei se Serafino decidesse di azzerare l’area tecnica, per portare uomini di fiducia. Per Pasculli è già cosa fatta, e sembra vicino anche l’arrivo di Roberto Beni.

Angelo A: Montero e Fusco sono professionisti di livello, daranno il massimo anche in questo finale di stagione, ma la mia impressione è che abbiano già le valigie pronte da un pezzo. Resta da vedere quelli che arriveranno, e come si integreranno con quelli che già ci sono. Comunque, considerando lo stato in cui era la società, il problema principale sarà quello di aggiungere, non di sostituire.

Michele: Detto ciò, la domanda da fare è una: che ruolo hanno avuto i dirigenti della vecchia gestione nella trattativa? Può sembrare una banalità, ma se qualcuno ha agevolato il passaggio ha implicitamente messo la faccia sulla credibilità del progetto. L’Associazione Noi Samb ha chiesto a Fedeli quale sia stato il ruolo del dg Cinciripini e del commercialista Collina, senza ricevere risposta; Serafino ha nicchiato, ma per me resta un punto nodale.

Angelo A: A domanda precisa Serafino mi ha risposto che la possibile trattativa è stata suggerita da “amici, su whatsapp”. Praticamente lui ha trovato la squadra nello stesso modo in cui io ricevo i meme brutti scritti in impact.

Questi sono solo alcuni dei meme che abbiamo ricevuto in queste ore su whatsapp. Ci dissociamo 

Michele: A proposito di cose brutte, parliamo di Serie C. Questa splendida formula dei playoff “se hai voglia” ci porterà ad essere gli unici a giocare il primo turno. Ma la cosa peggiore accade in zona retrocessione, dove è scomparsa ogni parvenza di merito sportivo. Le uniche tre squadre che retrocederanno senza potersela giocare sul campo sono Rimini, Gozzano e Rieti. Ti pare giusto?

Angelo A: È una vergogna. Come si può far retrocedere una squadra come il Rimini, che aveva gli stessi punti del Fano, uno scontro diretto in casa da giocare, e altre dieci partite per risalire? Con che giustizia si condanna una squadra perché l’altra (a parità nell’unico scontro diretto) ha vinto una partita in più? Dove sta scritto che tre pareggi valgono meno di una vittoria e due sconfitte?

Michele: Vedi, alla fine aveva ragione Fedeli: meglio una vittoria che tre pareggi. Probabilmente l’algoritmo l’ha inventato lui.

Angelo A: Pensa, questa è l’unica cosa che ci ha lasciato Fedeli (a parte i meme, quella volta che mi diede del giornalaio e le iscrizioni sempre in pole position). Nonostante tutto, ci mancherà.

Michele: FF, manchi già.


Antico caffè Soriano

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La copertina di Madou è ispirata alla copertina dell’album di Very Etnico, di Domenico Serafino. Meme di @apakakov. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. Intanto iscrivetevi al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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