Montero verso Mantova-Samb: “Torno con il sorriso”

La conferenza stampa di Paolo Montero, appena tornato sulla panchina dei rossoblu, alla vigilia di Mantova-Samb


Sembra non essere passato nemmeno un giorno dall’esonero: mister Montero è tornato a sedersi sulla panchina rossoblu con la stessa serenità di sempre. Il tecnico esordisce in conferenza senza sbilanciarsi troppo sul modulo da utilizzare contro il Mantova. “Abbiamo provato sia la difesa a 3 che la difesa a 4. Abbiamo allenato meno lo schieramento a 3 perchè i ragazzi lo conoscono già, avendoci giocato in questi mesi. Ho ritrovato una squadra viva, con giocatori allegri: mi aspetto una buona gara e sono molto felice di essere tornato”.

Paolo Montero descrive positivamente l’umore della squadra al suo rientro. “Non ho visto male la squadra nelle ultime partite, ho espresso ai ragazzi la felicità per essere tornato e ho detto loro che se vogliamo arrivare tra le prime 5-6 non possiamo permetterci di perdere punti con le squadre di “seconda fascia”. Sono una persona che parla poco, la cosa più importante era trasmettere a loro che lo staff ha entusiasmo.

Quando ho scelto di fare l’allenatore, già sapevo che sarebbero potute capitare queste situazioni. Non sono una persona rancorosa, faccio molta autocritica per puntare a crescere. Noi sudamericani viviamo situazioni complesse legate alla nostra vita, per cui viviamo il calcio con maggiore allegria e spensieratezza. Sono andato via con un sorriso, senza parlare con nessuno, ora sono tornato con il sorriso anche se qua fa un freddo impressionante”.

L’allenatore rossoblu torna sulla cena avuta con il presidente Serafino e il direttore Improta: “Abbiamo parlato di calcio in generale, di amici che abbiamo in comune, di come vediamo il calcio. Non abbiamo parlato di cose particolari, è stata una cena normalissima. Ho chiesto ai ragazzi di voltare pagina perché vogliamo stare nella parte alta della classifica, e per farlo bisogna vincere contro chi è sotto di noi”.

Riguardo i volti nuovi a disposizione, Montero non risparmia complimenti: “Ho trovato in rosa il figlio di un mio ex compagno, Lombardo, e mi fa molto piacere. C’è un altro giocatore di grande corsa come Fazzi, conosco Rossi per essere un elemento di corsa e qualità: sono contento della rosa. Contro il Mantova ci mancheranno tanti giocatori importanti ma non ci ho pensato granché. In questo periodo, giocando ogni tre giorni, potremo valutare come staff lo stato della rosa e la condizione dei giocatori più acciaccati”.

Infine una domanda su Botta e su come potrebbe variare la sua posizione con il cambio di tecnico. “Domani Botta giocherà più come seconda punta. Per me certi tipi di giocatori si devono muovere liberamente in campo, devono essere bravi i compagni a muoversi di conseguenza per aprire spazi. Ruben è sul podio dei giocatori più tecnici della categoria, ha ricevuto offerte da club di categoria maggiore ma ha voluto rimanere qui”.

1 Comment

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  1. PACO 11 says:

    Può subito sedere in panchina Montero nonostante i protocolli sanitari da rispettare?
    In settimana, dopo le dimissione di Zironelli sono arrivate buone notizie con rinnovi importanti, ultimo quello di Angiulli che quest’anno sta facendo un ottimo campionato.
    Dico questo per spezzare una lancia a favore della società, altrimenti qualcuno potrebbe accusarmi di criticare sempre e invece non è cosi.
    Speriamo che Montero riesca a mantenere questa posizione a fine campionato che è quella (5-6 posto) che ho pronosticato sin dall’inizio quando molti “scienziati” fantasticavano il primo posto.
    Detto ciò, la partita di domani presenta molte incognite, l’importante è fare risultato: quando non puoi vincere è meglio pareggiare che perdere.
    Sembra una banalità ma molti tifosi faticano a capirlo.
    Dopo Cesena ebbi discussioni con qualche giornalaio locale a riguardo dicendo che ci eravamo suicidati e che quei punti potevano pesare enormemente alla fine per la posizione in classifica del Cesena.
    Mi si rispose che quella sconfitta doveva essere accettata positivamente perché avevamo dimostrato un gran gioco.
    Peccato però che non siamo il Bayer e che le partite non possiamo pretendere di vincerle tutte perché semplicemente non siamo la squadra più forte.
    Quest’ atteggiamento di superficialità e presunzione “spiega” poi certe “analisi” volte a ricercare il capro espiatorio al termine delle partite.
    Montero almeno conosce bene quest’ambiente e saprà allora che deve lavorare tranquillo e non andare dietro le chiacchiere di questa piazza isterica che non ha imparato niente negli ultimi trent’ anni, nonostante quattro fallimenti e un più di un decennio tra i dilettanti.

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