Samb pronta all’esordio. Come stanno i rossoblu?

Domani gli uomini di Palladini affronteranno la prima partita in Lega Pro. Cosa abbiamo visto e cosa aspettarsi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nonostante la solida base societaria percorso estivo dei rossoblu è stato frammentato, influenzato sia dalle vicende di mercato che dalle difficoltà di approcciarsi ad una nuova realtà. Più che appoggiarsi ai (tantissimi) nomi fatt,i bisogna valutare in base a quello che Palladini si aspettava e non ha avuto. I mancati arrivi di Ridolfi e Alhassan (dati per fatti) hanno rallentato la costruzione della squadra, le mancate conferme di Titone e Conson hanno costretto la società a cercare due titolari in più.

Fino alla scorsa settimana (in vista di un arrivo in avanti) la squadra sembrava a buon punto. Dopo la partenza di Minotti Federico si è trovato a dover prendere due giocatori all’ultimo giorno di mercato: Damonte è arrivato; Curiale è rimasto a Trapani. Il giorno dopo la chiusura è arrivato Emiliano Tortolano, a parametro zero; un ingaggio che – per le modalità – sembra comunque una seconda scelta.

Lavoro tattico

Nel periodo estivo Palladini ha schierato tre moduli diversi, utilizzando sia la difesa a quattro (4-3-3, 4-4-2) che la difesa a tre (3-5-2). Giudicando in base alle amichevoli più probanti (Venezia e Salernitana) e alle due sfide di Coppa Italia (Gubbio e Viterbese), i ragazzi di Palladini sembrano ancora indietro.

La rosa a disposizione nelle prime settimane di ritiro (con pochi esterni offensivi) ha convinto Palladini a provare il 3-5-2, utilizzato per la prima volta nell’amichevole col Venezia. Pur mostrando una discreta solidità difensiva, la squadra è parsa in difficoltà nella manovra, troppo piatta per avere profondità e costretta a risalire il campo utilizzando prettamente le fasce.

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I rossoblu partono in contropiede, ma i due esterni sono troppo bassi per essere pericolosi

Nelle transizioni positive i rossoblu – che coprivano coi due esterni sulla linea di difesa – avevano difficoltà a ripartire, rendendosi pericolosi quasi esclusivamente con N’Tow (il più in forma fisicamente).

Stesso problema si è visto nel primo tempo con la Salernitana: i granata – schierati con un modulo speculare – erano molto coperti in posizione centrale, costringendo la Samb a giocare sulle fasce. Con tutte e due le squadre che difendevano a cinque, le possibilità offensive si basavano sui duelli individuali delle due coppie di esterni. Nel secondo tempo, con gli ospiti schierati col 4-4-2, i rossoblu hanno iniziato a rendersi più pericolosi, trovando i giocatori in fascia più alti e in situazioni più aperte.

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N’Tow e Crescenzo sono alti e larghi, e Berardocco può servirli in situazione vantaggiosa

Nella gara col Gubbio i sambenedettesi non hanno avuto la stessa libertà: la squadra di Magi pressava alta l’inizio di azione dei rossoblu, che – ancora zooppicanti, nella costruzione – sono stati costretti al lancio lungo, restando inoffensivi a causa della peggiore condizione fisica. Nella ripresa il tentativo di sovraccaricare un lato del campo per liberare l’altro ha dato qualche opportunità in più, ma le occasioni migliori sono arrivate solo nel rush finale, col Gubbio accatastato in difesa e gli ospiti schierati col 4-3-1-2.

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Il pressing del Gubbio, e le difficoltà della Samb in fase di possesso

Contro la Viterbese i rossoblu hanno mostrato una fase di possesso molto più strutturata e funzionale: i tre difensori si sono presi più responsabilità in fase di possesso, lasciando ai due esterni la possibilità di giocare più avanzati. Grazie a un centrocampo meno statico e i due esterni più avanzati, la squadra è riuscita a creare più situazioni offensive.

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I problemi si sono sentiti in fase difensiva: la squadra – costretta a mantenere un baricentro alto – ha rischiato più del dovuto, e nel secondo tempo (passata alla difesa a quattro) ha mostrato diversi limiti nell’assorbire il cambio di modulo a gara in corso. Nonostante tutto, il 4-4-2 ha permesso ai padroni di casa di recuperare una gara ampiamente compromessa, spingendo Palladini ad utilizzarlo anche nel Trofeo Pirani (insieme al 4-3-3).

In vista della prossima giornata il 3-5-2 sembra la scelta più ovvia, ma è plausibile aspettarsi sorprese (sia dall’inizio che a gara in corso). La prossima Samb, quella che affronterà la Maceratese, resta una squadra ancora in divenire: i primi 90′ della stagione saranno molto indicativi circa la strada da intraprendere.

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