Vernecchie rossoblu: Summer Edition (Vol.2)

La rubrica in cui il costume del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero


Emozioni e pessimismo, arrivi e ritorni, ringraziamenti e polemiche: in attesa della Samb (ritiratasi a Cascia) i tifosi rossoblu hanno iniziato a passare il tempo nel modo più congeniale possibile: litigando. Tra polo strappate, squadre usurpatrici, polemiche, contropolemiche e bomberismi, i nostri vernecchiatori si stagliano. 

Michele Palmiero: Caro Angelo, non so proprio da dove cominciare questa puntata. In città si respira un entusiasmo tanto contagioso da far spuntare il sorriso anche ai più pessimisti. Spuntano fuori dal nulla le scommesse più azzardate, forse condizionate dal Tour De France. In caso di B qualche tifoso promette di arrivare a piedi fino ad Assisi: io, più modestamente, penso di poter garantire al massimo un percorso a tappe nei miglior bar della città. Tu cosa sei pronto a mettere in gioco in caso di promozione?

Angelo Pisani: Ma se prometti cose che fai già tutte le settimane che senso ha? 😀 Io non sono uno scaramantico, e non credo che interessi a qualcuno se e quanto camminerò: prometto un atlante emotivo della promozione scritto a mano e distribuito nei peggiori bar di San Benedetto (rischiando le botte).

Michele: A parte gli scherzi, pur essendo consapevole che mancano alcune pedine, sono contento di questo mercato. Ho apprezzato particolarmente due aspetti delle strategie societarie: l’allungamento della rosa e la virata sui pluriennali. Soprattutto a centrocampo e sulla trequarti c’è una grande varietà di uomini e soluzioni: non ricordo da anni un’abbondanza di questo tipo.

abbondanza e pucciosità

Angelo A: Riguardo il mercato vedo molto entusiasmo, ma io ci andrei un po’ più cauto. Abbiamo scambiato uno tra i migliori centrali dello scorso campionato con Conson, che l’anno scorso ha fatto malino; a centrocampo abbiamo Di Cecco, prezioso dal punto di vista tecnico e incognita dal punto di vista fisico; sulla trequarti bisognerà valutare bene l’adattamento dei vari giocatori, perché Valente, Di Massimo ed Esposito sono giocatori che danno il loro meglio a sinistra. Troianiello è stato un grande acquisto, ma c’è da dire che nelle ultime 4 stagioni ha giocato solo 1807 minuti, che equivalgono a 20 partite intere: ho giocato più io a calcetto. Insomma, ad oggi la squadra sembra più forte, ma ci sono diverse incognite (allenatore compreso). Di positivo ci sono i diversi giovani ingaggiati, e (finalmente!) l’audacia di osare qualche pluriennale.

Michele: Sulla questione annuali/pluriennali non c’è mai una scelta completamente giusta. Sta alla società individuare le scommesse su cui puntare a lungo e quelle sulle quali è meglio non esporsi. Di certo, se si vuole programmare bisogna prendersi delle responsabilità, e la Samb l’ha fatto. Per quanto riguarda le incognite di Troianiello e Di Cecco, cito quello che mi disse il direttore Gianni prima della trasferta di Ancona. In quel periodo eravamo in piena crisi, di gioco e risultati, e il dg mi disse che il problema era anche mentale: in squadra mancavano senatori capaci di ribaltare lo spogliatoio. Gli acquisti di Troianiello e Di Cecco partono da qui. L’esterno ex Hellas sa come si vince (parla il palmares), e Di Cecco è uno dei giocatori più professionisti in circolazione.

Angelo A: Di certo questi saranno valori importanti. Troianiello – soprattutto – l’ho visto come un acquisto emotivo ed umorale, prima che tecnico. Parliamo di un giocatore che ha alle spalle una lunga serie di promozioni, una fama a livello nazionale e un forte seguito (in campo, sugli spalti e sui social). Comprare un giocatore del genere è un’indicazione di status, insomma. Non a caso il giocatore ha già innescato l’entusiasmo dei tifosi e l’ammirazione dei compagni. E poi è un matto (matto simpatico, però). Nello spogliatoio una presenza così si sente. Per sostituirlo il Verona ha dovuto prendere sia Cerci che Cassano.

Questo video parte con la minaccia di spaccare una bottiglia di birra sul tavolo; scongiurato il pericolo, Gennaro sale sulla sedia e dà dei colpetti sulla tenda, cercando – inutilmente – di battere il tempo. Infine parte con lo strappo della maglietta. Non è un movimento fluido, ma lui ripete una, due volte; morde la polo come Saturno i suoi figli, e infine – in un orgasmo di forza e follia – fa lo strappo decisivo. Sette pugni da pugile in aria, che si trasformano in un balletto. Nel frattempo, Candellori e Di Pasquale stanno soffocando. 

Michele: Devo farti una premessa. Io detesto tutte quelle realtà social che inneggiano al bomberismo o all’ignoranza dei calciatori. “Calciatori brutti” e affini mi fanno venire il voltastomaco, e automaticamente tendo ad odiare i loro idoli. Negli ultimi anni Troianiello si è costruito una grande fama, in queste pagine Facebook, ma non riesce a starmi antipatico. Non ce la faccio. Quella faccia da fumetto, i suoi discorsi incomprensibili, i coretti da stadio: ogni cosa che fa (anche andare in motorino senza casco, con una tipa dietro, facendosi un video) mi provoca simpatia. Di base vorrei odiarlo, ma non riesco.

Angelo A: Se dico quel che penso di bomberismoignorantismo e nostalgismo rischio una querela. Una cosa è certa: quest’anno non ci annoieremo. Il nostro reparto offensivo sembra un buffet: ci sono il goliardismo di Troianiello e il barocchismo di Esposito, la diligenza di Valente e il rusticismo di Vallocchia. E poi c’è il nostro Di Massimo, uno che riesce ad essere – contemporaneamente – esaltato e sfigato, scarso e promettente, decisivo e inutile, raccomandato e capro espiatorio.

Michele: E per non farci mancare nulla c’è il ribelle Sorrentino. In pochi giorni siamo passati dal vederlo fuori rosa al rinnovo imminente: dal punto di vista della comunicazione, la gestione del “caso” non è stata ottimale. Alla fine tutto è bene quel che finisce bene.

Angelo A: Fortunatamente – mi rendo conto che in molti si arrabbieranno, per questo avverbio (non m’interessa) – è rimasto. Non so cosa sia successo con la società, mi limito a quello che ho visto negli ultimi due anni: un attaccante sempre messo indietro nelle gerarchie, e sempre titolare; utile in mille modi diversi, e capace un miglioramento costante. A prescindere dalla punta che prenderemo, Sorrentino servirà.

Anzi, a volersi fidare di Fedeli sappiamo già che arriva: Luca Miracoli. Un giocatore che non segna tantissimo, ma molto mobile e capace di fare appoggio ai compagni: uno simile a Sorrentino, con qualche anno di esperienza in più e una maggiore confidenza nel gioco aereo. Una scelta in linea con quanto espresso la scorsa puntata: con questi trequartisti serve un giocatore associativo, anche a costo di ridurre il numero di gol.

Michele: A proposito di trequartisti… In attesa della fine del mercato io ho già (ri)trovato il mio giocatore del cuore: Alessio Di Massimo. Nelle ultime settimane ho rischiato di perderlo, e ho capito quanto era importante per me. Gli ho scritto una lettera.


La copertina è di Madou. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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