Vernecchie rossoblu: 2^ puntata (Fermana-Samb)

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero


Dopo la vittoria di Modena i rossoblu si sono trovati ad affrontare un’altra squadra di canarini, stavolta più sfuggevoli e complessi da affrontare. Al Bruno Recchioni la squadra di Flavio Destro ha fatto la figura di Titti contro gatto Silvestro, impressione aumentata dal fatto che l’intera serata è durata poco più di un cartone animato. Con noi il padre spirituale delle Vernecchie, Edoardo Tarullo.

Angelo A. Pisani: Come ho scritto ieri, la serata al Recchioni è stata simile ad una puntata di Twin Peaks: complicata, paradossale, divertente e vagamente inquietante. Specie vedendo la prestazione della Samb, che ieri è sembrata imbambolata come Dougie Jones.

Edoardo Tarullo: La Fermana, invece, molto bene. Mi aspettavo una squadra arrembante, e mi aspettavo che ci avrebbero chiuso: così è stato. Da parte nostra mi aspettavo più solidità dietro (ho visto Tomi in grandissima difficoltà con Petrucci) e maggiore brillantezza nelle ripartenze. Al di là di moduli o discorsi tattici (che Moriero si offende), io vedo una voragine tra difesa e centrocampo. I nostri difensori erano troppo esposti, e il “gol” di Cremona (messaggio per mamma Rai: quella è autorete) ne è la prova.

Michele Palmiero: L’impressione è che la Samb abbia avuto poca elasticità tattica. Il pressing dei canarini ci ha asfissiato, e siamo andati in difficoltà. Di fronte a difficoltà di questo tipo bisognerebbe elaborare un piano diverso, e invece ci siamo intestarditi nelle stesse giocate. Finché il piano di gara funziona questa squadra ha mostrato di essere in controllo, ma quando cambiano le circostanze della partita va in difficoltà. L’abbiamo visto anche col Cesena, dove abbiamo pensato di mettere Vallocchia sul regista ma loro sono riusciti comunque a passarci davanti con le due mezzali.

Detto questo, c’è da ricordare che siamo solo alla seconda giornata, e al “Recchioni” si è giocato solo per 30 minuti. Probabilmente la Fermana sarebbe calata, probabilmente sarebbe arrivata una giocata dei nostri tenori, ma da una rosa di questo livello mi aspetto più completezza tattica.

Angelo A: Hanno parlato tutti del probabile calo della Fermana, ma la cosa in sé non significa nulla. I canarini erano comunque sopra di un gol, col passare dei minuti sarebbe bastato chiudersi dietro e difendere compatto. E qui si arriva a un problema chiave: questa squadra ha soluzioni per una situazione del genere? Oltre all’Esposito o il Valente di turno, dico.

Edoardo: Bisogna capire se si vuole lasciare più spazio alla fantasia – come farebbe un Roberto Mancini qualunque – oppure se indirizzarli a livello tattico, come fa il mio Dio in tuta all’ombra del Vesuvio.

Michele: Sulla carta ci sono un’infinità di soluzioni. Lo status di “squadra che vuole giocare sempre per vincere” non si conquista a parole, ma sul campo: gran parte delle avversarie cercheranno di compensare l’inferiorità tecnica con il pressing, la corsa, l’organizzazione. La mezz’ora di Fermo va studiata attentamente perché è una circostanza che si ripresenterà spesso.

Angelo A: Il problema attuale potrebbe venire proprio dal nostro tasso tecnico, perché potrebbe impigrire lo sviluppo di soluzioni alternative. Perché lavorare sul possesso se c’è Bacinovic che te la mette sui piedi con lanci di 60 metri? Perché studiare piani offensivi se c’è Esposito che riesce sempre a creare superiorità? È il meccanismo subentrato nel finale di stagione con Mancuso. In questo momento la principale preoccupazione di Moriero dovrebbe essere quella di dare alternative tattiche alle nostre risorse tecniche. Altrimenti la forza della squadra non sarà altro che una somma di individualità.

Nel caso si recuperi la gara, chi partirà avvantaggiato?

Angelo A: Queste situazioni non hanno padrone. La Fermana parte dal vantaggio acquisito, ma per i canarini sarebbe stato meglio continuare la partita di domenica – dove avevano messo in balla i rossoblu, e l’avrebbero fatto (almeno) fino all’intervallo. Ora è come se si giocasse un secondo tempo lungo 60 minuti, con il ritmo spezzato dai giorni di interruzione e un’avversaria che arriverà più preparata. Moriero parte sotto, ha un compito delicato, ma il piano è semplice: bisogna fare gol.

Michele: In questo senso la sospensione aiuta più noi che i fermani, perché dà a Moriero la possibilità di aggiustare la squadra facendo tesoro degli errori della prima mezz’ora. La Samb è superiore alla Fermana, questo è chiaro, ma deve dimostrarlo. Azzardo un’ipotesi? Nella ripresa entrano: Bove per dare una soluzione in più in regia, Damonte per dare centimetri, Valente per spaccare le marcature e Sorrentino perché più simpatico di Miracoli. E vinciamo!

Edoardo: Per me il recupero della gara non fa bene a nessuno: non fa bene alla Fermana, non fa bene alla Samb, non fa bene ai pompieri. Ogni partita è una storia a sé, e ripartire da un risultato già acquisito falsa la gara dal punto di vista psicologico. Che nel 2017 possa succedere una cosa del genere, per me, è assurdo.


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Michele: Di certo giocheremo contro la Feralpisalò. Io mi sono già espresso su di loro: hanno un’ottima rosa, un ottimo allenatore e assenza di pressioni. Dopo la bella partenza con la Reggiana hanno avuto un brusco stop contro il Renate, e probabilmente arriveranno al Riviera con il dente avvelenato. Tra l’altro si tratta di un’altra squadra che gioca con il 3-5-2, come la Lucchese, il Cesena e il Modena.

Angelo A: Io la penso come Cruijff: chi gioca senza ali merita di essere appeso a un pero. Nel calcio moderno sfruttare bene l’ampiezza è importantissimo, e il 3-5-2 in questo è molto limitato. Dipende dall’atteggiamento: puoi avere una squadra aggressiva o impositiva (penso alle squadre di Conte), e quindi funziona, oppure puoi trovarti con 5 difensori sempre in linea, tre centrocampisti disperi in mezzo al campo e due punte isolatissime. Le Feralpisalò ha una squadra con la qualità per imporsi sul campo, ma – come tutte le difese a tre – possiamo metterli in difficoltà sugli esterni.

Edoardo: Grande rosa, grande allenatore e soprattutto delle magliette fighissime. L’uso diffuso del 3-5-2 è la prova che Antonio Conte ha fatto scuola. Per me sarà un grandissimo esame, contro una squadra che sulla carta ha ambizioni pari se non superiori alle nostre. Speriamo che a fare la differenza sia il Riviera. In ogni caso tranquilli, amici del Garda: da noi i generatori funzionano bene.


L’immagine di Madou è ispirata a “Esperimento su un uccello nella pompa pneumatica” di Joseph Wright of Derby. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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