Vernecchie rossoblu: 13^ puntata (Teramo-Samb)

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero


Altro giro, altra corsa sulle montagne russe-blu. Con la vittoria sul Teramo in casa Samb torna l’entusiasmo e la consapevolezza che questa squadra, in fondo, non è così scarsa. Nonostante i sali-scendi umorali della piazza, la terza posizione in classifica è un carico che permette alle scrofe assatanate di Capuano di affrontare le prossime sfide con la giusta adrenalina.

Durim Ramadani ci fa volare

Michele Palmiero: Tornare alla vittoria: libidine. Tornare alla vittoria in casa del Teramo: doppia libidine. Tornare alla vittoria in casa del Teramo facendoli rosicare: libidine coi fiocchi. Dopo la sconfitta della scorsa stagione, beffarda e sfortunata, una gioia così ci voleva proprio.

Angelo A. Pisani: Il bello è che abbiamo vinto facendo la partita che volevamo, subendo poco e segnando nel momento giusto. Io ho intitolato il commento “Padroni in casa d’altri“, perché l’impressione è stata quella: sarà per i 900 al seguito, sarà per il fatto che è tutto girato come previsto, ma sembrava non l’avremmo persa mai. Come nelle nostre migliori partite al Riviera.

 

Asta parla di una vittoria con due mezzi tiri, ma non è così. La Samb ha creato molto, sfiorando il gol con Di Massimo nel primo tempo e il raddoppio con Bove nel secondo. Il tutto su giocate pensate e costruite per tutta la gara. Il Teramo, a parte il tiro di Foggia, ha creato pericoli solo su lanci dell’ave Maria e calci piazzati. Insomma, la vittoria della Samb non è stata casuale. Lo sarebbe stata una vittoria del Teramo, semmai.

Michele: Ma anche non avessimo giocato meglio, chissenefrega. La vittoria era troppo importante, specie ora che arrivano Pordenone e Albinoleffe. A Teramo abbiamo giocato per la prima volta col 3-5-2, con tutte le incognite e difficoltà di un cambio di sistema così repentino. In due settimane siamo passati da un 4-3-3 che puntava tutto sulle catene laterali ad un modulo senza esterni offensivi. Eppure sono arrivati 7 punti. E poi abbiamo indovinato i cambi, cosa che Moriero non era mai successa.

Angelo A: Nelle prime due Capuano non poteva conoscere tutte le risorse della squadra, ora sembra avere bene in testa cosa possono dargli i suoi giocatori. L’intenzione è sempre stata quella di arrivare al 3-5-2, credo che gli eventi dell’ultima settimana abbiano semplicemente accelerato il processo. È ormai chiaro che Sorrentino e Troianiello non faranno più parte della Samb, il che ha portato il parco attaccanti da 6 a 4 (un numero esatto, per l’attacco a due), togliendo a Capuano l’“obbligo” del tridente.

Michele: Al di là dei nomi, a gennaio ci saranno diversi cambiamenti nella rosa. L’anno scorso la società è stato eccellente nel vendere gli indesiderati, ma non li ha sostituiti al meglio. Damonte e Sorrentino sono elementi che non faticheranno a trovare un’altra sistemazione, su Troianiello qualche dubbio in più c’è. Bisogna anche capire come si adatterà Valente al cambio di modulo. Sulla carta è un esterno sinistro fatto e finito, poco incline a trasformarsi in punta centrale e molto appetibile sul mercato. Sarà sacrificato?

Angelo A: Il vero problema del 3-5-2 sarà quello di trovare una posizione a Valente. Secondo me lo zeviano è stato l’esterno migliore, e una società ambiziosa come la Samb non dovrebbe perderlo. Il problema è che bisogna utilizzarlo nel modo giusto: non lo vedo come quinto di centrocampo (non come lo stanno facendo Tomi e Rapisarda), come seconda punta ci si può lavorare ma non è il suo ruolo. Al momento la scelta è tra lui (che deve giocare col 3-4-3) e uno tra Bacinovic e Bove (che possono coesistere solo nel 3-5-2).

Michele: Dalle parole della società mi sembra che Vallocchia e Bove siano due elementi fondamentali per la crescita del club. Anche ieri l’ex Juve ha mostrato una personalità da grande giocatore: vuole ricevere palla, vuole essere determinante e ha confermato di avere grandi doti. Nel 3-5-2 di Capuano possono coesistere benissimo, come ha dimostrato il secondo tempo di Teramo. Ti dico di più: per me Vallocchia sarebbe il giocatore ideale da schierare alle spalle della punta.

La reazione di Angelo

Angelo A: Vallocchia è un giocatore che deve giocare fronte alla porta e con molto spazio avanti, perché è in queste situazioni che diventa imprendibile. Seconda punta non lo vedo mai. Una cosa che ho già visto, e che non mi stanco mai di vedere, è il Fedeli ringalluzzitissimo ai microfoni della Rai. Le interviste di Rapisport le apprezzo per quest’aura di beata ignoranza. Conoscono Samb e Lega Pro solo da lontanissimo (i telecronisti non conoscevano neanche la nuova regola dei cambi), e questo permette loro di fare domande innocentissime.

Così senti Capuano che parla beato del fatto che sì, la Sambenedettese ha un gran tifo, e Fedeli che gongola sulla questione “puntare sui giovani” (una domanda che questi della Rai stanno facendo ovunque e in tutte le salse, dato che la loro soluzione ad ogni male è questa vaga proposta di far giocare i “gggiovani”).

Michele: Il momento più bello è stata alla domanda finale.


L’immagine di Madou è ispirata a Il giovane favoloso, film di Mario Martone. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. E se vi va potete iscrivervi anche al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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