La Rifinitura: Albinoleffe-Sambenedettese

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Le prospettive di Alvini ed Capuano alla vigilia di Albinoleffe-Samb


Due mesi fa “Il Gazzettino” ha copia-incollato la nostra analisi dell’Albinoleffe, scritta nel 2016, e l’ha spacciata per un articolo tattico in vista della loro partita col Pordenone. Oltre a raccontare la (tragicomica) situazione del giornalismo sportivo, questo evento spiega al meglio la continuità tattica dei seriani, che con Alvini hanno intrapreso un percorso solido e sempre coerente.

L’impostazione dell’Albinoleffe

Non a caso, in estate la squadra ha confermato quasi tutto l’organico, andando a rinforzare il reparto offensivo (dentro Kouko e Colombi, subito titolari) e andando a toccare solo il centrocampo, dove il partente Loviso è stato sostituito da Sbaffo. Dopo un inizio complicato (due sconfitte sconfitte di fila, decise da errori individuali) la squadra di Alvini ha iniziato a raccogliere i frutti del lavoro dello scorso anno: in un campionato pieno di pretendenti i seriani sono riusciti subito a farsi avanti, vincendo 7 delle 11 successive e mettendo i piedi nelle prime posizioni di classifica.

Il 3-5-2 dell’Albinoleffe ha un’impostazione molto impositiva, con la squadra alla ricerca del possesso per far scoprire gli avversari e (soprattutto) organizzare al meglio la propria struttura offensiva, in modo da poter attaccare su canali di gioco ben definiti. I seriani cercano sempre di avere i due esterni molto alti sulla fascia e almeno due-tre uomini in mezzo, così da garantirsi una buona occupazione del campo per eventuali tentativi sul lungo.

Sulle palle alte Kouko è sempre molto reattivo, un lavoro valorizzato dalla rapidità di Gonzi e dalla reattività di Agnello e Giorgione, sempre molto bravi ad accorciare in avanti. La squadra cerca di giocare palla a terra, gestendo il possesso coi tre centrali, ma così si riserva anche la possibilità di sfruttare eventuali lanci lunghi e cambi di gioco sulle due fasce. In fase di costruzione i due esterni sono, essenzialmente, un rifugio: una soluzione per indirizzare la pressione avversaria e liberare più spazi in mezzo.

L’Albinoleffe sfrutta le due fasce per allargare il gioco e mantenere il possesso

In questo inizio di stagione, e un po’ a sorpresa, i problemi sono arrivati soprattutto nella fase di non possesso. Lo scorso anno la squadra di Alvini si era dimostrata una delle squadre più equilibrate del girone, con la terza miglior difesa (34 gol, meglio solo Venezia e Padova) ed un attacco molto avaro (38 reti). Quest’anno i seriani hanno cercato di evolvere il proprio gioco aumentando l’aggressività in fase di non possesso, così da poter impostare la ripartenza in posizione più avanzata.

In avanti la pressione viene portata da un giocatore in più (alle due punte si affianca una delle due mezzali), con i cinque di difesa pronti ad avanzare fin nella metà campo avversaria per costringere gli avversari spalle alla porta e (soprattutto) evitare l’inferiorità numerica dei due a centrocampo.

Le due mezzali alzano la pressione al fianco degli attaccanti, i difensori sono pronti a staccarsi in avanti per non far girare gli avversari. Dietro la difesa si ricompone con una linea di quattro uomini

Questa mossa ha aiutato la fase offensiva (l’Albinoleffe è il quinto attacco del girone, con una gara in meno), ma affida molto ai duelli individuali dei difensori. Col Padova il vantaggio iniziale è sfumato a causa di un errore di Zaffagnini in anticipo; contro la Reggiana tre reti su quattro sono arrivate su letture sbagliate della retroguardia, con la difesa rimasto scoperta sulla rete di Altinier e troppo passiva sul terzo e quarto gol.

Verso Albinoleffe-Samb

La chiave della gara, per Capuano, sarà lo sfruttamento di questi parentesi “fuori controllo” concesse dall’Albinoleffe. Gli uomini di Alvini (come sempre) giocheranno per fare la partita, provando a sabotare la costruzione di gioco sambenedettese sin dalle prime fasi di gioco. Con la squalifica di Di Massimo la scelta (obbligata) sarà Luca Miracoli, un giocatore abile nel gioco aereo e molto utile in caso si imposti un gioco più diretto.

A centrocampo il regista designato dovrebbe essere Bove. L’ex Juve non è ancora ritenuto pronto per giocare davanti alla difesa, ma l’assenza di Bacinovic potrebbe spingere l’allenatore a inserire Gelonese, che con Vallocchia formerebbe una coppia di mezzali dinamica e reattiva, utile a contrastare la supremazia di Giorgione e Agnello sulle seconde palle.

In fase difensiva sarà importante l’atteggiamento dei due esterni, che avranno il difficile compito di tenere bloccate le due fasce senza far mancare apporto in fase offensiva. I seriani cercheranno di attaccare la Samb in ampiezza, ma tenere Rapisarda e Tomi troppo bassi vorrà dire togliere due soluzioni importanti nelle transizioni, situazioni che al momento rappresentano la migliore chance per far male alla squadra di Alvini. Una possibile soluzione potrebbe essere l’ibridazione del ruolo di Vallocchia, che potrebbe alternarsi tra la mezzala e l’esterno (con Valente o Esposito dall’altra parte).

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