Roselli verso Samb-Ravenna: “Lacrime, sangue e sudore”

Samb-Sudtirol

Alla vigilia di Samb-Ravenna, valida per la 25^ giornata del Girone B, interviene in conferenza stampa l’allenatore rossoblu Giorgio Roselli


L’interruzione della striscia positiva che durava da 12 turni – insieme a qualche critica di troppo sul gioco della squadra – ha intaccato la serenità in casa Samb. Mister Giorgio Roselli si presenta in sala stampa con alle spalle più di una manifestazione di insofferenza per le domande dei giornalisti. Insofferenza che, puntualmente, si ripresenta alla vigilia della sfida che vedrà contrapporsi Sambenedettese e Ravenna, entrambe alla ricerca di punti d’oro in chiave playoff.

L’allenatore non sarà in panchina, a causa della squalifica rimediata contro il Monza, e lascerà la “patata bollente” al vice Valerio Quondamatteo. “Il ragazzo è cresciuto in fretta, non aveva mai lavorato come allenatore in seconda ma in questi mesi abbiamo lavorato bene. Collaboriamo da poco, ma abbiamo una visione pressappoco uguale del modo di giocare a calcio: sa come gestire la gara e la gestirà nel migliore dei modi. E poi toccherà a lui parlare in conferenza post partita: sono ben lieto di lasciargli il racconto della partita“.

Nella gara d’andata la peggiore Samb della stagione fu schiantata dalla versione migliore del Ravenna. “I ragazzi sono motivati e preparati ad affrontare la partita: c’è la voglia di riscattare la sconfitta dell’andata, e anche lo stop di Monza, ma non sono le uniche motivazioni. Ci aspetta un match difficile contro il Ravenna che ha un modo particolare di scendere in campo: attaccano molto la profondità portando in avanti tanti elementi e difendendosi in tanti. Si sono sistemati nel mercato e i punti confermano che sono squadra da alta classifica. Dobbiamo trovare il modo giusto di contrapporci a questo avversario perché anche loro hanno i loro difetti“.

Dopo Ravenna arrivò la gara contro l’Imolese, dove giocammo un secondo tempo clamoroso andandoli ad aggredire ovunque, anche fuori dal campo. Eravamo assatanati dal punto di vista dell’intensità. Da lì iniziammo la risalita sia in termini di prestazioni che di risultati“.

I pensieri dell’allenatore rossoblu si spostano verso le critiche ricevute (dalla stampa e dal Presidente Fedeli) nelle ultime settimane per un atteggiamento troppo prudente. “Mi piacerebbe essere descritto come un allenatore offensivo, in questi anni va di moda, ma non funziona così. Io giocherei sempre con 3 giocatori d’attacco, ma è necessario che ci sia equilibrio. Quando la palla ce l’hanno gli altri, nessuna squadra può permettersi di avere calciatori fuori dal gioco. In un posto mi hanno chiamato Santo perché ho una pazienza incredibile, però non capisco una cosa: abbiamo avuto 12 risultati utili consecutivi facendo seimila punti, e si fa polemica su come sarebbe andata se avesse giocato qualcun altro? Parliamo di cose serie, dai.

Voi lo sapete: non ho mai guardato la classifica e non la guardo ora. Non ho mai detto che la nostra è una squadra scarsa, ma nemmeno che è costruita per vincere il campionato. Questi ragazza stanno facendo un lavoro straordinario e meritano di aprire un ciclo a San Benedetto. Non mi è stato mai chiesto di giocare con 3 punte o di arrivare nelle prime posizioni: i tifosi mi hanno chiesto lacrime, sangue e sudore“.

Nel finale di conferenza, Roselli si è espresso sulla crescita tattica della squadra e sulla capacità di avere il pallino del gioco in mano. “A Monza abbiamo giocato la nostra miglior partita dal punto di vista del possesso perché gli avversari non ci pressavano. Il calcio funziona così: le squadre più forti tecnicamente, spesso, hanno meno intensità di quelle di bassa classifica e viceversa. Ognuno ha le proprie caratteristiche. In settimana abbiamo lavorato sulla costruzione del gioco dal basso e vedremmo se già da domani arriveranno le prime risposte. Non decido a priori di lasciare il pallino del gioco agli avversari, sono loro che se lo prendono per caratteristiche dei giocatori e sta a noi crescere dal punto di vista della costruzione“.

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