Fedeli: “Volevo dimettermi”, Rapisarda: “Non buttate benzina sul fuoco”

Conferenza Samb-Ravenna

La conferenza stampa a margine di Samb-Ravenna, vinta dagli ospiti grazie al gol di Galuppini


In sala stampa l’aria è molto tesa. Mentre giornalisti e addetti ai lavori commentano la sconfitta arriva Foschi, che tra lo spaesato e il divertito informa i giornalisti di casa che il presidente gli ha detto che non verrà. E infatti la conferenza parte dall’allenatore del Ravenna, seguito da Eleuteri. Il presidente Fedeli arriva solo dopo mezz’ora, lasciando messaggi non proprio concilianti. Diverse le parole di Rapisarda e Quondamatteo, che predicano calma.

Luciano Foschi

Prima di questa gara ho detto che sarebbe stata molto difficile, e così è stata. Sapevo che avremmo fatto una partita di sofferenza, ma ho chiesto ai miei ragazzi di non rinunciare ai nostri principi di gioco. Ho molti ragazzi giovani, la mia preoccupazione principale era che questo stadio – con questi grandi tifosi – li intimorisse. Invece hanno risposto alla grande, dimostrando che stanno crescendo molto.

Secondo me la Sambenedettese meritava il pari, noi siamo stati bravi a prendere il massimo da questa partita. Non ha molto senso parlare del tridente o no, la Samb nella ripresa ha messo giocatori di qualità per quanto mi riguarda. Sono d’accordo con Roselli, quando dice che l’equilibrio è molto fondamentale nel calcio: non si possono mettere quattro punte perché poi non c’è chi si difende.

Loro hanno cambiato molto, noi siamo stati bravi a lasciargli meno spazi possibili. Quando si vince devono esserci tante cose che vanno bene insieme, noi oltre a coprirci bene abbiamo giocato con intelligenza anche in attacco, come dimostra il nostro gol che è arrivato su una bella azione, secondo me.

Sul gol non posso giudicare, ero molto lontano. Sarei un bugiardo a dire che la palla era dentro o no. In questi casi mi fido di chi decide, non credo che il guardalinee avesse un vantaggio a darci o non darci il gol. Cerco sempre di rispettare le scelte degli arbitri, che vada bene o male.

Noi eravamo partiti per salvarci, ora vediamo come andranno le prossime partite. In casa abbiamo preso degli schiaffoni – con Virtus Vecomp, col Gubbio – perché abbiamo abbassato l’attenzione, quindi lottare per qualcosa in più ci aiuterà a non mollare. Secondo me è lo stesso discorso per la Samb, in questo momento: parliamo di una squadra che ha buone qualità, torneranno a fare risultato.

Noi abbiamo una squadra molto giovane. Prendo ad esempio un vostro compaesano, Eleuteri, che l’anno scorso aveva giocato solo 110 minuti e oggi è titolare fisso, e molti stanno dicendo che è uno dei migliori laterali della Serie C. Per me è esagerato, ma questo dimostra che dare spazio a certi ragazzi ti premia; al peggio perdi qualche partita. Bisogna avere fiducia e coraggio, alla lunga si viene premiati.

Alessandro Eleuteri

Sono nato a San Benedetto, ho sempre vissuto tra Ascoli dintorni, negli ultimi 3-4 anni mi sono trasferito in pianta stabile qui. Sul gol mi permetto di dire che era meno dubbio del gol contro la Giana; a me la palla sembrava dentro, sicuramente sarebbe stato più controverso non darlo che dare il gol. A prescindere dalla linea o no, direi che è stata una bella azione, un premio per la prestazione di tutta la squadra.

Il calcio è così, oggi abbiamo fatto gol con poche occasioni ma complessivamente abbiamo dimostrato di meritare di fare risultato. Non era semplice, in questo stadio, anche perché sapevamo quanta pressione può mettere. Purtroppo non ci avevo mai giocato, prima di oggi, ma sapevo a cosa saremmo andati incontro.

Franco Fedeli

Ci sono tante cose che non vanno, anzitutto che io mi sono rotto le scatole. Stasera volevo dare le dimissioni, perché io non posso stare male per la Sambenedettese. Il problema non è poter dare le dimissioni, bisogna trovare qualcuno che paga. A meno che non si trovi il modo di autofinanziarsi da soli… Ai ragazzi ho dato un’ultima chance: io rimango solo se vanno a fare risultato a Imola.

Oggi noi ce l’avevamo il centravanti in campo? Io non l’ho visto, non so… In casa, con due ali come avevamo, il centravanti doveva spaccare la porta. A centrocampo c’è qualcuno molto lento, molto falloso, Rapisarda non è più quello di una volta, ha finito la benzina e non salta più l’uomo. Poi che dire… tiri fuori Di Massimo e metti dentro Ilari? Anche Pegorin oggi ha fatto una mezza papera, come l’altra volta.

Gli stipendi mensili sono di 200 mila euro, tra annessi e connessi. Da qui a fine anno fa un milione e duecentomila euro. Quando ho chiesto agli imprenditori di darmi una mano sono tutti scomparsi.

La Sambenedettese non rischia nulla, ma in questo momento si sta guardando molto poco. Oggi a Roselli gliel’ho anche detto: quando attacchiamo facciamo la partita, quando difendiamo prendiamo gol. Brutta storia, brutta brutta brutta. Bisogna voltare pagina? Forse bisogna voltare tutto il libro…

Io spero di trovare qualche soluzione, ma la vedo dura. In Serie C stanno per fallire cinque squadre? Io non fallisco, io semmai vado via ma non fallisco. La sconfitta di Monza non l’ho accettata perché è arrivata alla fine, anche se loro erano andati avanti due volte; oggi invece ho visto molto poco. Si parla dei risultati utili, ma dovete ricordare che tre pareggi sono come due sconfitte. Sono tre punti in tre partite, punto.

Francesco Rapisarda

Voi della stampa siete sempre cattivi, sempre, cercate il pelo nell’uovo in qualsiasi circostanza. Voi scrivete ma noi leggiamo. Questa squadra ha fatto 12 risultati utili consecutivi, e voi non l’avete esaltata per niente. Non dico che bisognava dire chissà che, ma qui sembra sempre che si cerchi il brutto in ogni situazione.

Non meritavamo di perdere a Monza come non meritavamo di perdere oggi. Loro hanno fatto un tiro, mezzo e mezzo, che forse non c’era, ma voi siete sempre qui a puntare il dito. Sul gol Pegorin non ha saputo dire bene, ma stavolta il guardalinee è andato subito verso il centro del campo. A prescindere dagli episodi, la realtà è che la Samb ha fatto una buona partita, con tante occasioni da gol, i dati di fatto sono questi.

Non eravamo il Barcellona prima e non lo siamo adesso. Abbiamo attaccato per 75 minuti, dopo il gol abbiamo attaccato tanto, ma poi uno guarda i risultati e dice che siamo diventati scarsi. Il tifoso può pensarla così, giustamente, perché vuole sempre vincerla, ma infatti non si sta parlando della tifoseria. Non si può pensare di vincere tutte le partite.

Dobbiamo fare punto, recuperare le energie e dare il massimo nella partita con l’Imolese. Fuori casa tutti questi problemi che mi dite non li ho visti, se abbiamo fatto 12 risultati di fila significa che abbiamo fatto anche fuori casa. A me non sembra il caso di creare polemiche utili, io mi scuso se sto esagerando, ma qui bisogna mettere le cose in chiaro.

Non si tratta di opinioni ma di dati di fatto: la realtà dice che venivamo da 12 risultati utili consecutivi, e abbiamo perso due partite che non meritavamo di perdere. La squadra in crisi era quella di due-tre mesi fa, non questa.

Il presidente lo conoscete, è qui da quattro anni, sapete com’è fatto… Se buttate sempre benzina sul fuoco è peggio, diventa sempre peggio. Se quando il presidente è nervoso ci siete voi che mettete il dito nella piaga è normale che le cose peggiorino, e poi non è facile: non è facile per noi, non è facile per voi, non è facile per lui.

Valerio Quondamatteo

Il calcio è così, purtroppo quando fai gare del genere e non concretizzi rischi. Mi dispiace tantissimo per i ragazzi, perché si impegnano e danno sempre il massimo. Il cambio Di Massimo-Ilari? Col senno di poi non è sempre facile… Ilari non è un centrocampista puro, abbiamo ragionato per dare più centimetri alla squadra e ragionando sul fatto che avremo tre partite ravvicinate.

Col 3-4-3 ci sono vantaggi ma anche rischi, loro nel primo tempo avevano alcune situazioni di superiorità numerica e non sono riusciti a sfruttarle. Oggi abbiamo creato più occasioni, abbiamo fatto più possesso, ma loro sono stati molto cinici. Secondo me abbiamo fatto due buone prestazioni, ma sono arrivate due sconfitte: può succedere, è il calcio. Loro giocavano col 3-5-2 tanto criticato e hanno vinto.

Questo gol con quello del Monza c’entra poco – lì si partiva da una situazione di calcio piazzato e siamo stati lenti a passare dalla zona all’uomo sulla respinta – e c’entra poco anche con quello della Giana, dove Jefferson era marcato. Stavolta siamo rimasti scoperti su un cambio gioco e ci hanno punito.

Noi dobbiamo lavorare senza pensare al risultato in sé. Ricordo ancora una conversazione avuta con Zaffagnini, dopo le partite con Vicenza e Pordenone, quando mi disse che anche se facevamo bene e non riuscivamo a portare a casa punti. Gli ho risposto quello che vi dico adesso: se fai le prestazioni i risultati arrivano. Abbiamo avuto un calo ma le partite le stiamo giocando, ci riprenderemo.

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