La Figc vuole il ritorno in campo delle squadre di A, B e C. Ghirelli protesta

Gabriele Gravina

Il Consiglio Federale, presieduto da Gabriele Gravina, chiede la ripresa dei campionati per tutto il professionismo, Serie C compresa


Ennesimo colpo di scena nel calcio italiano: il Consiglio Federale della Figc ha approvato una delibera per la prosecuzione dei campionati di Serie A, B e C. Se nei primi due casi non ci sono grosse sorprese, stupisce invece la decisione di riprendere a giocare anche in Serie C dal momento che quasi tutte le società di Lega Pro erano concordi sullo stop.

Il Consiglio Federale ha avuto inizio alle ore 12 con la presenza dei consiglieri: Dal Pino, Marotta e Lotito per la Lega di A; Balata per la Lega B; Ghirelli, Baumgartner e Lo Monaco per la Lega Pro; Sibilia, Acciardi, Baretti, Frascà, Franchi e Montemurro per la Lega Nazionale Dilettanti; Tommasi. Calcagno, Gama e Zambrotta per gli atleti; Beretta e Giatras per i tecnici; il presidente dell’AIA Nicchi; il presidente del Settore Giovanile e Scolastico Tisci; il presidente del Settore Tecnico Albertini; il segretario generale Brunelli; la presidente della Divisione Calcio Femminile Mantovani; vice presidente UEFA Uva: il membro UEFA nel Consiglio della FIFA Christillin; presidente ECA e membro Comitato Esecutivo della UEFA Agnelli.

Nel testo ufficiale si dichiara che la Figc fissa il 20 agosto come data ultima per completare i campionati: sarà competenza del Consiglio Federale stabilire come e quando riprenderanno i campionati. Nel testo ufficiale, tuttavia, è contenuto un punto che scatenerà sicuramente molte proteste: in caso di nuova sospensione dei campionati, sarà la Figc a decidere se far disputare brevi playoff/playout o se congelare la classifica applicando il merito sportivo con l’aggiunta di “coefficienti correttivi che tengano conto della organizzazione in gironi e del diverso numero di gare disputate dai Club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni“.

Gravina, inoltre, ha informato il Consiglio dell’avvenuta pubblicazione del cosiddetto ‘Decreto Rilancio’, al cui interno sono contenuti provvedimenti molto importanti per il mondo del calcio. In particolare:

  1. L’ulteriore rinvio dei pagamenti contributivi e fiscali al mese di settembre;
  2. La sospensione dei canoni di locazione e dei diritti di superficie per gli impianti sportivi (anche di Serie A);
  3. Il riconoscimento della Cassa Integrazione per i contratti dei lavoratori sportivi fino ad un massimo di 50 mila euro lordi;
  4. L’istituzione del Fondo Salva Sport con una quota percentuale sul totale della raccolta per le scommesse sportive;
  5. L’abbreviazione dei gradi e dei tempi della giustizia sportiva in caso di contenziosi generati dalle decisioni adottabili in deroga in caso di interruzione dei campionati della stagione 19/20, e quindi sulla determinazione degli organici per la stagione 20/21.

La nube di polemiche si è già alzata, mentre la patata bollente passa al Governo: il 28 maggio ci sarà un incontro tra il Ministro dello Sport Spadafora e i vertici della Figc, alla ricerca di certezze che, per il momento, stentano ad arrivare.


“Una decisione che ci lascia piuttosto sorpresi – le parole del ds Pietro Fusco, riportate dal sito ufficiale della Sambenedettese – ora non ci resta che attendere gli eventi. Aspettiamo cosa deciderà il Governo il 28 maggio e ci muoveremo di conseguenza. Nel frattempo la nostra professionalità ci impone di proseguire con gli allenamenti, che andranno avanti individualmente; poi vedremo come muoverci”.


Arrivata anche la risposta del presidente della Lega Pro Ghirelli, che ha parlato tramite i canali ufficiali.

Francesco Ghirelli: “Devo parlare il linguaggio della verità: quello che è uscito dal Consiglio federale non mi soddisfa per nulla. La Serie C ha una sua evidente specificità nel campo professionistico, altrimenti non si capirebbe perché ci sono A, B ed appunto Serie C. Noi non siamo in grado di tornare a giocare, ce lo hanno detto anche i sessanta medici sociali, dovevamo fare gli ipocriti e non parlare il linguaggio della verità? Il calcio va veramente riformato nella sua cultura.

Noi non siamo in grado di assicurare la certezza delle misure per salvaguardare la salute. Quello che si sa del nuovo protocollo ci porta a dire che sarà ancora più dura per i nostri club. Mi auguro che io abbia torto rispetto alla situazione. Discuterò ancora una volta con i presidenti con la stessa chiarezza con cui l’ho fatto da sempre. Poi qualcuno può andare a sollecitare scrivendo lettere per giocare i playoff.

Playoff e play out si potrebbero disputare? Abbiamo votato alla luce del sole, né torneremo a discutere. Io non voglio sfidare nessuno, non c’è una lotta di potere, almeno per me conta solo la Serie C, i valori del calcio e al primo posto c’è la salute. La mia intenzione è di proteggere gli interessi di tutti i club, valgono gli interessi generali e non quelli di qualcuno”.

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