Lescano verso Samb-Padova: “La classifica è corta, vogliamo vincere”

Facundo Lescano

La conferenza stampa di Facundo Lescano a pochi giorni dalla partita tra Sambenedettese e Padova


Dopo un inizio settimana molto burrascoso, in casa Samb si torna a parlare di calcio, complice l’avvicinarsi della partita col Padova al Riviera delle Palme. Una partita che tre anni fa era stato uno scontro al vertice per il primo posto, e che in questa stagione potrebbe tornare ad esserlo. In questo momento la squadra di Zironelli è a 3 punti dal Padova e a 6 dal primo posto, e con una vittoria potrebbe dare un bel segnale sia all’ambiente – un po’ effervescente, dopo lo scossone societario – che alla classifica.

A parlare della partita è intervenuto Facundo Lescano, che coi suoi cinque gol – l’ultimo alla Feralpisalò, lo scorso sabato – è stato uno dei giocatori più decisivi nella risalita della Samb in classifica. Nelle ultime settimane l’argentino si sta prendendo un posto da protagonista, nonostante un inizio campionato molto in sordina. La svolta è arrivata proprio con Zironelli, con cui Lescano ha fatto il suo esordio da titolare contro il Sudtirol: «All’inizio non ho avuto molto spazio, ma con l’arrivo di Zironelli ho avuto più possibilità. Giocare dall’inizio è sempre un vantaggio perché hai più tempo per incidere; dalla panchina può capitare di giocare 10 o 15 minuti, e se segni si nota di più, ma a volte non riesci neanche a entrare in partita».

Dovendo fare un bilancio del suo inizio di stagione, Lescano ha parlato in termini positivi, sia per il buon momento della squadra che per i cinque gol segnati finora, alcuni bellissimi. L’estetica, comunque, non è un pensiero: «Alla fine dell’anno la classifica marcatori conta tutti i gol segnati: se segni un tap-in a porta vuota o in rovesciata vale lo stesso, l’importante è metterla dentro e aiutare la squadra».

Nessun problema, invece, dal punto di vista tattico: «Col mister abbiamo variato diversi moduli. Col 3-5-2 ho giocato sia con il Sicula Leonzio che col Potenza, sono abituato a giocare con una punta al mio fianco; con due trequartisti ho compiti diversi , devo aprire spazi e cercare la profondità, ma mi trovo bene in entrambi i casi. Il mister ruota molto davanti perché siamo tanti e di qualità. In ogni partita, a prescindere dalle scelte, restano in panchina giocatori che altrove sarebbero titolari indiscussi. Ma noi sappiamo che anche quando non partiamo titolari possiamo dare il nostro contributo a partita in corso. L’importante è sempre la squadra».

Negli ultimi mesi Lescano sta lavorando anche per far crescere alcuni aspetti del suo gioco, finora trascurati: «Inizialmente il mister mi ha chiesto soprattutto di aiutare la squadra in fase difensiva, ma da qualche settimana stiamo lavorando su alcuni aspetti del gioco offensivo, in particolare nel dare profondità e creare spazi per la squadra. Sono cose che non facevo prima, e che ora sto imparando partita dopo partita. Sono giovane, ci sono aspetti del gioco da aggiungere al mio bagaglio, e insieme a mister e staff sto cercando di lavorarci per essere utile alla squadra».

Domenica arriva il Padova. «Sarà una partita difficile, anche perché siamo di fronte alla squadra che forse ha speso di più insieme al Perugia. Noi ce la giochiamo e speriamo di fare bene. Del resto la classifica è molto corta, con un paio di vittorie si può andare in alto». La mancanza di pubblico si farà sentire, e Lescano – pure essendo un nuovo arrivo – sembra esserne pienamente consapevole: «Qualche giorno fa ho visto il video di Samb-Parma in Lega Pro ed era uno spettacolo; lo stesso nel playoff col Lecce, che vidi già ai tempi perché tifoso giallorosso. I ragazzi che c’erano anche l’anno scorso mi hanno parlato del supporto dei tifosi, anche fuori casa, e sono sicuro che col pubblico alle nostre spalle certi risultati – quando abbiamo fatto difficoltà a sbloccare la partita, o eravamo avanti e dovevamo mantenere il vantaggio – avremmo potuto raggiungerli più facilmente. Purtroppo è quello che stiamo vivendo, ma speriamo di tornare presto alla normalità».

Una chiosa, infine, sul suo arrivo alla Sambenedettese: «C’era stata una proposta anche qualche anno fa, ma in quel momento aveva un’offerta del Parma neopromosso in B, ed ero molto giovane, quindi ho preso quella strada. Quest’anno è cambiata la società e sono stato convinto dal progetto del presidente: c’è chi fa i fatti e chi le chiacchiere, il presidente Serafino ha fatto i fatti».

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