Analisi del Fano, prossimo avversario dei rossoblu: il passaggio di società, il mercato di riparazione, la lotta per la salvezza
Il passaggio di società da Gabellini a Enrico Fattò Offidani non ha modificato di una virgola il cammino del Fano, che anche in questa stagione sta lottando con le unghie e con i denti per strappare la salvezza. Come ogni anno, la rosa non sembra strutturata per uscire tranquillamente dai bassifondi della classifica: i granata si affidano alla grinta di mister Destro e alla solidità della sua fase difensiva.
Il mercato di riparazione
Il primo colpo a sorpresa da parte dei granata è stata la firma del centrocampista Federico Gentile, classe 1985 che da capitano del Foggia ha rotto ogni rapporto con i tifosi costringendo la società alla cessione in cambio del giovane Carte Said Mhando. Nel reparto arretrato hanno salutato Pasquale Di Sabatino e Valerio Zigrossi, che si è trasferito al Matelica in cambio del centrale classe ’95 Stefano Cason. La cessione più importante, però, è sicuramente quella di Enrico Baldini. Il fantasista ex Ascoli si è dimostrato l’elemento più importante della rosa guadagnandosi la chiamata in Serie B del Cittadella.
Dalla Roma è arrivato in prestito l’esterno mancino Lorenzo Valeau, che in C ha già indossato le maglie di Catania, Imolese e Casertana. In mezzo al campo, invece, il nuovo volto è Adriano Sbarzella, classe 1999 cresciuto nelle giovanili della Ternana prima di esordire in C con l’Arezzo. In attacco sono ben due i rinforzi: dal Piacenza è stato acquistato Kayro Flores Heatley, mentre dal Monopoli è arrivato a titolo definitivo Alvaro Montero, che nella prima parte di stagione è sceso in campo 10 volte segnando 1 gol.
Nelle ultime ore il Fano ha ufficializzato uno scambio con il Catanzaro: in Calabria va Samuele Parlati, mentre indosserà la maglia granata Francesco Urso.
Il cambio di allenatore
Dal 2 novembre il nuovo allenatore del Fano è Flavio Destro, l’artefice del ritorno in C della Fermana e di due tranquille salvezze dei “canarini” nel girone B. L’obiettivo con cui è stato chiamato è molto simile al precedente: prendere una squadra condannata ai bassifondi della classifica e cercare di salvarla.
Destro ha messo da parte il 4-3-1-2 di Alessandrini, esonerato dopo 5 sconfitte consecutive, alternando diversi moduli senza mai perdere la densità difensiva, che è la sua caratteristica peculiare. Nelle 14 gare allenate dall’ascolano, il Fano ha perso solo in 3 occasioni. Il cambiamento è evidente sotto tutti i punti di vista: la squadra difende meglio (6 gare a porte inviolate), attacca meglio e in classifica lotta con Legnago e Vis Pesaro per uscire dalla zona playout.
Nell’ultima giornata il Fano ha ottenuto un clamoroso 4-0 contro il Carpi. Al di là della situazione difficile degli emiliani – costretti da un mese a giocare ogni 3 giorni per recuperare le gare rinviate causa COVID – la netta vittoria ha portato entusiasmo e una carica in più per uscire indenni dal derby contro la Samb.