La disperata rimonta-salvezza dell’Arezzo

Dopo un girone d’andata disastroso, e un gennaio da dimenticare, l’Arezzo ha rialzato la testa e cerca un’incredibile rimonta


Non si può certo dire che i tifosi dell’Arezzo si siano annoiati in questa stagione. Tra cambi di società, un calendario rivoluzionato dal Covid e le frenetiche operazioni di mercato i toscani hanno dovuto superare numerosi ostacoli. Grazie ad un febbraio positivo, l’Arezzo è tornato in corsa per la salvezza e sembra aver trovato un minimo di identità di gioco.

Il mercato invernale

Risulta difficile parlare di mercato di riparazione per l’Arezzo, dal momento che la società ha rivoluzionato la rosa non una, ma ben due volte (ve ne avevamo parlato già qui) : durante l’estate ha costruito una squadra low-cost, dopo il cambio di società la rosa è stata completamente rinnovata con arrivi d’esperienza. Finita qui? Macché, da gennaio in poi il mercato ha visto altre 13 operazioni in entrata e 12 in uscita.

In difesa sono arrivati i terzini Francesco Karkalis e Christian Ventola, entrambi cresciuti nel settore giovanile del Pescara prima di andare a giocare in Serie C. Al centro della difesa ecco Andrea Sbraga, classe 1992 che in terza divisione ha indossato le maglie di Pisa, Salernitana, Carrarese, Padova, Siena e Novara. Dal Catanzaro, invece, è arrivato un altro rinforzo per le fasce: si tratta di Paride Pinna, che si è preso immediatamente la maglia da titolare sulla fascia sinistra.

A centrocampo spicca il ritorno del veterano Matteo Serrotti che, dopo aver indossato la maglia dell’Arezzo nella stagione 2018/19, è arrivato in finale playoff con Siena e Reggiana conquistando una promozione alla corte di Massimiliano Alvini. L’altro rinforzo è Daniele Altobelli, possente mediano classe 1993 cresciuto nelle giovanili del Frosinone.

Il reparto più rivoluzionato è senza dubbio l’attacco, con ben 3 punte arrivate nel giro di pochi giorni. Dal Pescara si è trasferito il classe 1996 Andrea Di Grazia, che ama giocare sull’esterno ma può ricoprire anche il ruolo di seconda punta. In uscita dal Carpi c’è invece Christian Carletti, che lotterà per una maglia da titolare con il giovane Diego Zuppel e l’altro nuovo arrivato Leo Perez, che dopo l’esperienza all’Ascoli ha indossato le maglie di Cosenza, Piacenza, Virtus Francavilla.

La corsa salvezza

Quando l’Arezzo il 18 gennaio ha ufficializzato il nuovo cambio d’allenatore, con Roberto Stellone al posto di Andrea Camplone, in pochi pensavano che gli amaranto sarebbero tornati in corsa per la salvezza: troppo grave il ritardo in classifica, troppo fragile la tenuta di una squadra che non vinceva dalla trasferta ad Imola del 28 novembre. Questa sensazione sembrava essere confermata dall’impatto avuto dal nuovo allenatore, con l’Arezzo uscito sconfitto dai 3 match contro Feralpisalò, Perugia e Gubbio.

Nel momento più complicato, però, i toscani hanno rialzato la testa: due punti con Virtus Verona e Carpi per muovere la classifica, una sconfitta combattuta contro il Padova capolista e poi il fondamentale successo contro il Matelica. Negli ultimi due turni l’Arezzo ha bloccato Triestina e Mantova, mostrando di non avere assolutamente mollato e portandosi a soli 3 punti dalla zona playout.

Pur senza disdegnare il 3-5-2, mister Stellone ha deciso di puntare sul 4-3-3 con l’ex Teramo Di Paolantonio in cabina di regia. In mezzo al campo c’è abbondanza di scelta, con i nuovi arrivati Serrotti e Altobelli che premono per una maglia da titolare in competizione con Arini. Sulle ali l’Arezzo deve fare a meno dell’infortunato Belloni ed è obbligato a gestire fisicamente i veterani Cutolo e Cerci, importanti tecnicamente ma non al meglio della condizione fisica. L’Arezzo di Stellone resta una squadra fragile, che subisce troppi gol e si affida spesso alle giocate individuali, ma guai a pensare di affrontare una squadra spacciata: Cutolo e compagni non hanno ancora abbandonato le speranze in chiave salvezza.

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