Samb-Gubbio: senza lieto fine

Samb-Gubbio

Dopo un inizio concitato i rossoblu vanno sotto, riprendendo la gara nel finale. L’analisi tattica di Samb-Gubbio


Durante la settimana i rossoblu avevano fatto abbastanza, per dimenticare Salò. Dopo le tante critiche la società aveva preso in mano la situazione, inserendo in squadra tre nuovi potenziali titolari e respingendo le critiche. Annunciando Perina, Marchi e Bellomo il direttore Gianni aveva auspicato un ricompattamento dell’ambiente intorno alla squadra, parole a cui è seguita la conferenza prepartita di Capuano, che aveva messo il mirino sul secondo posto.

L’impostazione di Capuano

A livello tattico, la rottura col passato è iniziata con la stessa formazione vista nel finale della partita di Salò, a parte il portiere. Il 3-4-3, con Vallocchia e Valente alle spalle di Miracoli, doveva permettere ai rossoblu di sfruttare al meglio le situazioni di superiorità alle spalle dei due mediani (con l’accentramento delle ali) o sulle due fasce (con l’allargamento di esterno, ala e centrale).

Nella prima fase della gara le occasioni dei rossoblu arrivano tutte su situazioni di vantaggio create a sinistra: su due cross di Valente arrivano i primi squilli del primo tempo, quelli che portano alla punizione di Tomi (palo) e alla conclusione di Miracoli (parata).

L’inizio, per quanto promettente, nasconde però delle insidie: per creare superiorità numerica i rossoblu sono costretti a scoprirsi molto, alzando uno dei mediani o il terzo centrale, esponendo la squadra alle transizioni. Al 14′ gli eugubini sfondano il primo pressing in contropiede e si trovano una prateria davanti: Marchi e Kalombo confezionano una palla perfetta per Casiraghi, che sbaglia a porta praticamente sguarnita. Graziati dall’attaccante umbro, i rossoblu rallentano la pressione. Il merito è anche del Gubbio, che col passare dei minuti inizia a prendere le misure

Partita bloccata

Per difendere meglio le posizioni intermedie dei rossoblu gli eugubini iniziano ad orientarsi su una marcatura ad uomo: ala e terzino seguono gli esterni rossoblu, le punte coprono i due mediani e gli interni vanno in pressione sul portatore avversario.

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Kalombo e Malaccari seguono Valente e Tomi, Sampietro si alza su Di Pasquale. Marchi copre Bacinovic

La mossa restringe (molto) gli spazi sulle due fasce, costringendo i rossoblu a prendersi qualche rischio. Una situazione, questa, che porta la squadra a costruire gran parte delle giocate sulla sinistra, dove Di Pasquale, Bacinovic e Tomi potevano garantire più sicurezza sotto pressione, aprendo agli strappi di Valente sulla fascia.

Una scelta saggia, ma che finisce per limitare le possibilità dei rossoblu: la Samb non riesce mai a liberare il gioco sull’altra fascia del campo, semplificando la fase difensiva degli eugubini – organizzati e reattivi.

Le difficoltà dei rossoblu nell’uscire dal blocco egubino

Per dare più sbocchi alla fase di possesso Capuano decide di sfruttare maggiormente gli spazi sulla destra, alzando Rapisarda sulla linea degli attaccanti sin dalla prima fase di uscita. L’intenzione era quella di attirare gli eugubini sul lato sinistro per poi aprire alla discesa dell’esterno rossoblu, che in questo modo aveva la possibilità di provare l’uno contro uno.

La Samb – ben pressata – trova difficoltà nel cambiare fronte rapidamente, però, permettendo al Gubbio di difendere senza patemi. Dopo alcuni minuti di inedia la squadra di casa prova quindi ad aumentare la rapidità delle giocate, a scapito della precisione: una mossa che porterà a diversi passaggi sbagliati, e una partita molto più spezzettata. Ne risentono soprattutto i rossoblu, che nella fase centrale del secondo tempo creano pericoli solo su calcio piazzato (con Miracoli e Valente).

Quando Rapisarda riesce a sfondare, però, i rossoblu sono pericolosissimi. La grande occasione nel finale del primo tempo – il colpo di testa di Miceli – parte proprio da un’azione sulla fascia destra, con una bella discesa dell’esterno rossoblu.

Altro Marchi, altra prodezza

Nel secondo tempo i rossoblu sembrano poter aumentare la pressione, ma dopo appena tre minuti arriva la doccia fredda: Marchi riceve l’intercetto di Sampietro su Bacinovic e da centrocampo conclude direttamente a rete, trovando il vantaggio con una traiettoria incredibile.

Capuano prova subito a mischiare le carte, togliendo Bacinovic, Valente e Vallocchia per Marchi, Esposito e Bellomo. I tre cambi confermano il nuovo contesto della partita, con due trequartisti adatti a giocare in spazi intasati e un mediano più dinamico per contestare le seconde palle. Non a caso, i rossoblu iniziano a giocare in modo più verticale, cercando di scoprire il più possibile la squadra di Pagliari.

La mossa si rivela però inefficace: il Gubbio copre senza sbavature, facilitato da una gestione abbastanza pilatesca dell’arbitro (che permette molti falli tattici). Al 65esimo Capuano decide di sbilanciare ancora di più la squadra, inserendo Di Massimo per Gelonese (con Bellomo mediano). Il nuovo entrato si posiziona al fianco di Miracoli, con Esposito dietro le due punte e i due esterni altissimi, a formare un 3-4-1-2 molto offensivo.

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Bellomo e Marchi giocano davanti alla difesa, con Rapisarda e Tomi avanzatissimi. In attacco Esposito gioca alle spalle di Miracoli e Di Massimo (che svaria sulla trequarti)

La mossa “sgancia” definitivamente Tomi e Rapisarda sulle due fasce, con Esposito e Di Massimo impegnati aumentare le linee di passaggio alle spalle della mediana avversaria. Il calo fisico degli eugubini permette ai rossoblu di giocare palla con meno patemi: Bellomo riesce a pescare Tomi sul lato debole con continuità, Esposito (più al centro) riesce a connettere Rapisarda al resto della squadra.

L’esterno sambenedettese crea pericoli ad ogni affondo, portando alle occasioni di Miracoli, Tomi e Bellomo. Al 79esimo, su una palla geniale di Esposito e (l’ennesima) discesa di Rapisarda nasce una mischia clamorosa in area, risolta proprio dall’esterno.

Il gol apre a 10 minuti infuocati, tra la spinta disperata dei rossoblu – che ci provano da tutte le posizioni – e il beffardo tentativo di Marchi, che su un altro errore in uscita quasi ripete il gol di inizio ripresa. Alla fine – tra mischie, errori, parate e cambi di fronte – la partita resta inchiodata sull’1 a 1, lasciando ai rossoblu il sapore dell’occasione persa.

Tutto cambiato?

Dopo una settimana concitata – tra polemiche, multe, e nuovi arrivi – i rossoblu si ritrovano tra le mani un (altro) risultato deludente, segnato da un (altro) gol di Marchi. Per la seconda volta consecutiva Fedeli e Capuano hanno ribadito la loro diversità di vedute – l’uno chiudendo il mercato, l’altro ribadendo il bisogno di una prima punta.

Ora che tutto sembra girare nel modo sbagliato (anche negli episodi) i rossoblu si trovano di fronte una delle partite più delicate dell’anno. In casa del Padova i rossoblu saranno chiamati a una partita complicatissima, che – paradossalmente – peserà più in testa che nella classifica.

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