Le migliori partite del 2017

Samb migliori partite 2018

Cinque partite della Sambenedettese che vale la pena ricordare


Per i tifosi l’anno solare non ha molto valore. “I nostri anni – scrive Nick Hornby – le nostre unità di tempo, vanno da agosto a maggio (giugno e luglio non esistono neanche, soprattutto negli anni dispari, che non hanno i mondiali o gli europei)“. Fare una classifica delle migliori partite dell’anno è difficile, perché le stagioni sportive sono spesso mondi a parte. In particolare per la Samb, che negli ultimi 12 mesi ha cambiato tantissimo, alternando quattro allenatori (Palladini, Sanderra, Moriero e Capuano) e cambiando una cinquantina di giocatori (tra partenze e arrivi).

A questo si aggiunge il fatto che ogni partita è una storia a sé, frutto di momenti sportivi, psicologici e tecnici irripetibili. Le partite sono come i film: ce ne sono di tantissimi generi, e non c’è un solo modo di apprezzarli. Alcuni preferiscono i film d’azione, ritmati ed esaltanti, altri i thriller, dove la trama si dipana pian piano per esplodere alla fine. C’è chi preferisce pellicole più celebrali, chi vuole emozioni e chi pensa soprattutto al lieto fine. Abbiamo scelto le cinque trame più interessanti dell’anno.

Gubbio-Samb 2-3

Per chi si diverte solo con film pieni di emozioni e colpi di scena

Quella giocata ai playoff, era stata la quinta partita tra Samb e Gubbio in meno di 12 mesi. Come in certi sequel di lunghissima tradizione (stile Fast and Furios) la partita ha mantenuto i propri principi cardine, aggiungendo qualcosa in più per rendere il tutto più interessante. Ma come? Con una posta in palio molto alta (la sfida al Lecce), una cornice di pubblico molto bella (presenti 900 tifosi sambenedettesi) e una partita molto pazza.

Il quinto capitolo di Samb-Gubbio si è giocato così, all’insegna delle emozioni più scatenate: dopo 6 minuti c’era già stata un’occasione per parte, prima che il gol di Agodirin (su assist di Mancuso) segnasse il sorpasso. Da lì in po la partita precipita: il Gubbio segna subito un gol, annullato per fuorigioco, i rossoblu reagiscono con il 2 a 0 di Mancuso.

Col doppio svantaggio gli eugubini spingono sull’acceleratore, segnano un altro gol in fuorigioco e tallonano i rossoblu. Per soffocare Casiraghi, tra le linee, Sanderra abbassa la difesa e mette Mancuso e Agodirin a fare i terzini: la Samb rischia su Candellone, colpisce una traversa con Agodirin e segna il 3 a 0 con Mancuso (servito da Sorrentino). Partita finita? No. Negli ultimi 5′ i padroni di casa segnano due reti, regalando un finale esaltante e (fortunatamente) lieto.

Samb-Lecce 1-1

Per chi pensa che una storia esaltante non dipenda necessariamente dal lieto fine

Quella tra Sambenedettese e Lecce è stata la partita più attesa dell’anno, una sfida capace di condensare – in novanta minuti – l’ansia di una stagione passata tra gioia, sconforto, noia ed esaltazione. Come in un blockbuster stile Marvel, la sfida playoff doveva riunire tutte le storie della stagione, dall’ultimo, lungo, saluto di Mancuso al definitivo riscatto di Sanderra. Con una cornice fantastica (9 mila tifosi) e uno stadio colmo di aspettative, la partita non ha deluso.

Contro un avversario più forte e quotato i rossoblu non hanno alcun timore reverenziale: gli uomini di Sanderra impostano una partita subito impositiva, cercando di mantenere il possesso e provando a giocare nella metà campo avversaria. Nei primi minuti Agodirin sfiora subito il gol, e dopo la rete annullata a Cianci (fuorigioco) i rossoblu minacciano Perrucchini con le conclusioni di Sorrentino e Agodirin. La partita non sembra sbloccarsi, ma ad apertura ripresa Mancuso veste il mantello e segna il gol dell’1 a 0.

La goia dura lo spazio di pochi minuti: al 50esimo, sull’ennesimo ripiegamento difensivo, Mancuso si incrocia con Torromino e concedendo il rigore del pareggio. L’ennesimo colpo di scena arriva pochi minuti dopo, col rigore guadagnato da Rapisarda: Mancuso ha l’occasione di riportare la squadra avanti, ma sul dischetto viene schiacciato dal peso della sua fallibilità. Ma i supereroi si amano comunque, giusto?

Reggiana-Samb 0-2

Per chi si emozione con le storie di underdog che alla fine sorprendono tutti

Giocata all’alba del campionato, la partita tra Reggiana e Samb si era presentata subito come una sfida decisiva. I rossoblu ci arrivavano dopo un inizio esaltante e una settimana terribile, sferzata sotto i colpi delle sconfitte con Fermana e Padova. Nelle due partite della maturità gli uomini di Moriero avevano chiuso con due sconfitte pesanti, che avevano tolto fiducia e credibilità nella corsa al titolo.

Alla vigilia in pochi credevano ai rossoblu, partiti verso il Mapei Stadium con tanti dubbi e un grosso mirino sulla schiena. Nonostante tutto i sambenedettesi sono scesi in campo con un’organizzazione e una combattività che sembravano perdute, trovando dalle critiche e dalla diffidenza la forza per battere una Reggiana molle e senza idee.

Bacinovic (criticato per tutta la settimana) si impone sul centrocampo e confeziona il primo gol, Miracoli (massacrato dopo il gol fallito col Padova) fa una partita da leone, arricchita col raddoppio finale. Lo 0 a 2 rappresenta una vittoria storica (la prima a Reggio in 55 anni), e l’insegnamento – mai banale – di non giudicare mai con troppa precipitazione.

Albinoleffe-Samb 0-1

Per chi apprezza i thriller psicologici e i film di spionaggio

A dispetto della scarsità di pubblico, dell’orario improbabile e delle poche marcature, quella tra Sambenedettese e Albinoleffe è stata una delle sfide più belle della stagione. Capuano e Alvini hanno impostato le loro squadre in modi diversi, quasi impositivi, alternando momenti di vantaggio e svantaggio, e costringendo l’avversario ad adeguarsi a un contesto sempre diverso.

La prima sorpresa arriva da Capuano, che passa dal 3-5-2 a un 3-4-3 più aggressivo in fase di non possesso; Alvini decide di approfittare del centrocampista in meno per sfruttare gli spazi sulla trequarti, liberando Agnello nel semispazio destro. La Samb resiste, e nel secondo tempo Capuano passa al centrocampo a cinque per coprire meglio l’ampiezza. L’Albinoleffe inizia così a sfruttare il centro, ma i rossoblu si coprono bene e ripartono in transizione.

Dopo un lungo equilibrio, i sambenedettesi riescono a trovare l’asso nella manica: Esposito entra in campo con la stessa – inafferrabile – forza di un MacGuffin, scompigliando la partita e facendo nascere l’azione rifinita da Bove e conclusa da Miracoli. Il gol è il colpo di scena che cambia tutto, dando ancora più valore alla prestazione dei rossoblu.

Samb-Fermana 3-0

Per quelli che amano le scazzottate di Bud Spencer e Terrence Hill

Quella tra Sambenedettese e Fermana è stata una delle partite più anticipate e attese della stagione. La (doppia) sconfitta dell’andata ha lasciato una macchia molto forte sul ruolino rossoblu, parzialmente stinta con l’avvicendamento in panchina e la buona situazione di classifica. Nell’ultima partita dell’anno, dopo due mesi senza vittorie in casa, un risultato diverso dalla vittoria era intollerabile.

Capuano ha subito intuito l’importanza della partita, preparandola di conseguenza. A Natale, mentre gli altri giocavano a tombola, il tecnico ha preparato i suoi a suon di pasta, fagioli, calci piazzati e lavagne tattiche, inferocendoli al punto giusto. Contro una delle squadre più aggressive e organizzate del campionato, i sambenedettesi hanno fatto una prestazione ancora più aggressiva e ancora più organizzata, sovrastando i fermani nei loro punti di forza.

I rossoblu sono entrati al Riviera come Bud e Terrence entravano al saloon: spavaldi e intimidatori, gli uomini di Capuano hanno accolto i fermani con la schiaffone di Miracoli, al 3′, passando il resto della gara a parare ogni tentativo di reazione. Nel secondo tempo i due cazzottoni di Di Pasquale hanno chiuso la sfida, segnando la vittoria finale.

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