Vernecchie rossoblu: 17^ puntata (Samb-Fermana)

Samb-Fermana

La rubrica in cui la calza del giornalista scopre le caramelle del tifoso. Puntata post Samb-Fermana


Mentre tutta San Benedetto si dilettava tra bestie, brindisi e festicciole i rossoblu passavano il loro Natale al campo Europa, sotto l’occhio vigile di un allenatore intenzionato a guadagnarsi il panettone fino in fondo. Questa crudeltà ha avuto seguito: nell’ultima gara dell’anno i canarini di Destro sono stati assaliti da un manipolo di scrofe assatanate, capaci di imporsi sulla partita dal primo all’ultimo minuto.

Angelo A. Pisani: Caro Michele, dopo 3 mesi di attesa il tuo desiderio di schiacciare i fermani si è finalmente esaudito. Certo, ci sono voluti un cambio di allenatore e varie partite di apprendistato, ma alla fine – come ci insegna l’andata – per certe cose bisogna attendere. Meglio tardi che mai. Il regalo era giusto prenderlo sotto Natale.

Michele Palmiero: Il “derby” con la Fermana è arrivato nel momento migliore possibile, anche perché in un colpo solo ci siamo vendicati della partita di andata e abbiamo chiuso l’incredibile astinenza di vittorie in casa. Alla fine è bello anche il modo in cui è arrivata la vittoria: abbiamo dominato dal primo all’ultimo minuto, a ritmi altissimi.

“La formazione è come una tombola e devo prendere i numeri giusti”: il mister ha scelto bene

Angelo A: All’andata la Fermana ci aveva sorpreso proprio sul ritmo, e fare una partita del genere – andando a sovrastarli sui loro punti di forza – è stato davvero esaltante. La vittoria è bella per tanti motivi, ma la cosa più bella di tutti è la consapevolezza di avere un allenatore capace di preparare ogni tipo di partita in ogni tipo di contesto. Non che avessi dubbi.

Michele: Si può parlare per ore del personaggio Capuano, i suoi modi possono piacere o meno, ma è innegabile che sia un maestro nel preparare la gara, non solo tatticamente. Nella conferenza stampa della vigilia aveva dichiarato: “Non l’ho mai detto finora, lo dico adesso: vincere è fondamentale”. Una frase banale fino a un certo punto, perché ha colpito nel segno.

Angelo A: Capuano è un comunicatore molto particolare, spesso è un po’ eccessivo e molte volte viene anche frainteso. Parliamo di un allenatore che in conferenza passa da approfondimenti tattici a metafore su scrofe e testicoli, non è una cosa che si vede spesso. Detto questo, uno così – in una piazza così – funziona perfettamente, perché riesce a coinvolgere tutti dalla sua parte. Il segreto del bel rapporto con Fedeli sta anche in queste cose.

99,8% di compatibilità <3

Michele: Da quando è arrivato a San Benedetto Capuano ha accentrato su di sé tutte le attenzioni della piazza. Facci caso, non sembra passata un’eternità dall’era Moriero? Capuano ha lasciato subito la sua impronta, rivoltando la squadra e scatenando un ciclone virtuoso che ha coinvolto società, giocatori e tifosi.

Angelo A: Capuano è un capopolo, uno che sa coinvolgere e tirare tutti dalla sua parte, ma ha anche sostanza. Quando il mister parla di “difesa migliore in Italia” o di “percorso stratosferico” può sorprendere, ma i numeri parlano chiaro e fa bene a rivendicarli. Finora non ha sbagliato una partita, e nei momenti chiave ha sempre fatto la scelta giusta.

Michele: E poi ci ha fatto finalmente vincere un derby, cosa che non succedeva da troppo tempo. Può sembrare una banalità, ma vincere queste partite ti dà molto più dei 3 punti: è un’iniezione di fiducia importante e un messaggio ben preciso per le avversarie. Sulla carta noi abbiamo una rosa inferiore, ma nella partita secca ce la giochiamo con tutti.

Angelo A: Molto dipenderà dal mercato. Non è mai semplice correggere una squadra a gennaio, ma rinforzarla sì. La squadra funziona, ma ha vuoti evidenti: in difesa manca una riserva, sugli esterni non ci sono vere opzioni (Mattia è adattato, Ceka non è mai stato preso in considerazione) a centrocampo e in attacco siamo corti anche numericamente. I campionati sono maratone, se non hai qualche staffetta valida rischi di non arrivare in fondo.

Michele: A distanza di un anno la mia opinione sul mercato invernale non è cambiata: nella maggior parte delle volte serve a peggiorare la situazione e far girare commissioni per i procuratori. La difficile situazione di alcune squadre come Vicenza, Arezzo o Lucchese potrebbe offrire opportunità interessanti, ma personalmente non vedo tanti pesci grossi nel mare di gennaio.

Più degli acquisti, guardo con interesse ai rinnovi. Miracoli e Valente, sulla carta, sembravano blindati dal diritto di rinnovo per un’altra stagione. L’opzione è scaduta, ma la società si dice sicura di avere l’accordo con i procuratori dei due ragazzi. Ripartire da loro sarebbe la mossa migliore per programmare il presente e il futuro.

Angelo A: Negli ultimi anni abbiamo fatto sbocciare diversi giocatori, ma a volte ci sono state gestioni “umane” un po’ scellerate. Basti pensare a Sorrentino, un classe ’95 con tre anni di contratto che in questa categoria poteva benissimo starci. Dopo il primo litigio è stato perdonato, poi? Che ha combinato? Si merita davvero questa damnatio memoriae?

Sorrentino è diventato così controverso che hanno deciso di mettere il parental control

Michele: Anche io non ho capito molto la scelta di offrigli un triennale dopo le frizioni della scorsa estate. Personalmente lo considero un’ottima riserva per una squadra di fascia media in Serie C, ma non so se un attaccante giovane possa accettare serenamente questo ruolo. Al di là dell’aspetto tecnico – Miracoli è più forte, è normale che abbia fatto tanta panchina – non è stata chiara la sua gestione. La mia impressione é che le ferite estive non si siano mai rimarginate.

Angelo A: Sorrentino è stato completamente ignorato da Moriero, è tornato dopo mesi di assenza (arrugginito, ovvio) e l’hanno tagliato alla prima partita da titolare. Io ricordo di giocatori che hanno avuto due, tre, quattro seconde chance, procuratori che si son permessi di ricattare la società e panchinari molto più insofferenti.

Michele: Abbiamo visto decisamente di peggio, ma nel calcio di oggi non bisogna stupirsi più di nulla. Per un giovane che va via, però, c’è più di una buona notizia che deve rallegrarci. A differenza della scorsa stagione, arriviamo a gennaio con una base molto più forte e futuribile.

Angelo A: Quest’anno ci sono molte cose positive: le esplosioni di Bove e Gelonese, le conferme di Esposito e Valente, l’acquisto (azzeccatissimo) di Miracoli. Oltre al trio difensivo, completamente nuovo ma capace di dare una solidità che altre squadre si sognano. A proposito di sogni, hai visto l’ultima stagione di Black Mirror?

Trailer a cura di Durim Ramadani


La copertina di Madou è ispirata alla serie tv Black Mirror, creata da Charlie Brooker. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. E se vi va potete iscrivervi anche al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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