L’amministratore delegato della Sambenedettese fa il punto sul mercato, sulla dirigenza e sulle prospettive del settore giovanile
A nove giorni dall’inizio del calciomercato San Benedetto è già un ribollire di voci incontrollate: tecnici, diesse e potenziali acquisti si affastellano nelle voci dei bar e dei giornali, mentre la società cerca di lavorare sottotraccia. Mentre si stringe la ricerca dell’allenatore (ci sono due nomi, non definitivi), l’Ad Andrea Fedeli lavora sul versante giovani, allargando quella che dovrà essere la base della prossima squadra, e della Sambenedettese del futuro.
Nella baraonda di teorie, ipotesi e congetture che circolano in questi giorni, l’amministratore delegato dimostra di avere le idee chiare. Le prime conferme arrivano circa il futuro dei tanti giovani tornati alla base dopo i rispettivi prestiti, e i potenziali acquisti.
“Per ora sono tutti accordi sulla parola, finché non scattano tempi federali (il mercato inizia il primo luglio, ndr) non possiamo mettere nero su bianco, e quindi bisogna andare cauti. Al momento abbiamo accordi verbali con Matteo Minnozzi, Francesco Giunta e Ludovico Rocchi, ai quali si potrebbe aggiungere un giovane da una primavera importante. Quest’ultima è un’operazione simil Bove, ma non viene dalla Juventus (anche perché da Vinovo inizierebbero a spararci a vista)”.
- Matteo Minnozzi è un attaccante classe ’96 del Porto d’Ascoli, reduce da una grande stagione in Eccellenza, dove ha messo a referto 26 gol (20 in campionato, 4 in coppa e 2 nei playoff).
- Francesco Giunta è un centrocampista classe ’99 di grande duttilità. Di proprietà dell’Entella, nell’ultima stagione ha giocato al Rieti, in Serie D, dove ha messo insieme 29 presenze condite da 5 gol e 3 assist.
- Ludovico Rocchi, classe ’97, è un centrocampista del SFF Atletico (Serie D), e nell’ultima stagione ha realizzato 6 gol e 2 assist in 30 presenze totali
Tre nomi dalle serie minori, per un motivo semplice: “Secondo me il ’99 che ha fatto un anno di Serie D è molto più performante di chi viene dalla Primavera: basti vedere i tanti esempi venuti fuori anche da settori giovanili importanti. Per tutti i giovani un passaggio in Lega pro è obbligato, ed è meglio non perdere tempo. Basti vedere l’esempio di Gabriele Bove”
Dai prestiti torneranno diversi ragazzi, ma non saranno tutti confermati: “Sargolini e Doua Bi saranno lasciati liberi, torneranno Trillò (esterno, l’ultima stagione all’Arzachenia), Valentini (difensore, Aprilia), Antonelli (centrocampista, Porto d’Ascoli), Calisto (terzino sinistro, Calcio Flaminia). Realisticamente parlando alcuni andranno in prestito, insieme ad alcuni 2000 della Beretti – che nonostante i risultati ha mostrato profili interessanti. Altri ragazzi saranno presi dalla D e dati subito in prestito, alla stessa squadra o in una situazione che piace”.
Di certo sono le conferme di Gianmarco Valentini e Lorenzo Trillò: “Ogni squadra viene formata da una coppia di giocatori nel ruolo, i ragazzi faranno concorrenza ai titolari partendo da dietro. Valentini sarà la nostra alternativa a Conson, in difesa, Trillò ha fatto sia il terzino che l’ala quindi dipenderà dal tecnico. Per me lui è uno splendido quinto di centrocampo, ma ha corsa e tecnica per giocare in tutti i ruoli dell’esterno. A livello di giovani siamo già a buon punto, a prescindere dalle scelte di tecnico e allenatore”.
Allenatore e diesse: il cerchio si stringe
Per allenatore e diesse (tasselli importantissimi, per la squadra) la società sembra intenzionata a chiudere nei prossimi giorni. Dopo diversi dibattiti sulla figura da scegliere (se un giovane in rampa di lancio o uno più esperto), la società sembra essere arrivata a una sintesi.
“Credo che alla fine punteremo sull’esperienza, prendere qualcuno che conosca bene la categoria per dare un supporto adeguato ai tanti giovani in rosa. Serve una persona che riesca a proteggerli quando le cose vanno bene e non farli esaltare troppo quando le cose vanno male. San Benedetto è una piazza con grandi picchi, in positivo e in negativo, serve un tecnico smaliziato”.
I nomi sono due: “Domani il presidente deve incontrare Giuseppe Magi e Luca D’Angelo, a San Benedetto. Al momento loro sono i nomi caldi, ma non è detto che la scelta venga fuori da questi due”.
Nonostante l’esperienza i due tecnici sono abbastanza giovani (hanno entrambi 47 anni), e sono accumunati dall’idea di un calcio impositivo, basato sul controllo del possesso. Magi è conosciutissimo, a San Benedetto: negli ultimi anni il tecnico ha incrociato i rossoblu più volte, soprattutto durante il suo periodo a Gubbio (poule scudetto, coppa italia, campionato, playoff). Di D’Angelo (l’anno scorso a Caserta) i sambenedettesi ricorderanno sicuramente Bassano-Samb 4-3, una partita accesissima e incredibile.
Sulla figura del diesse c’è più riserbo, ma “Stiamo cercando un profilo giovane, che lavori alla Samb per crescere, come un giovane giocatore che cerca visibilità in una grande piazza come la nostra. E poi magari andare in Serie B, preferibilmente con noi. Bisogna vivere questa opportunità come un trampolino di lancio, facendo il massimo possibile, senza adagiarsi; poi il calcio è strano, se succede l’imponderabile l’anno prossimo sarebbe tutto più semplice. Portare questa piazza in B significa diventare tra i più ambiti in Italia”.
Valorizzazione dei giovani e settore giovanile
Negli ultimi giorni la definitiva cessione di Vallocchia ha suscitato molte critiche, specie considerando il progetto giovani espresso dalla società. Una questione che affonda i suoi motivi su un fraintendimento di base, quello sul concetto di valorizzazione. Che può tecnica ma anche economica, come accaduto in questo caso. L’Ad ha messo in chiaro la posizione della società:
“Per noi i giovani possono avere tre soluzioni: la monetizzazione (la cosa preferibile, a livello societario), la creazione di un capitale tecnico (che ha senso a livello sportivo), la cessione (senza rischi a livello economico). Con Vallocchia abbiamo accettato di monetizzare perché ci sembrava la soluzione migliore. Potevamo raccogliere di più, ma – essendo una prima volta – non volevamo tirare troppo la corda, perché c’era il rischio di farci una brutta nomea”.
Le cifre sono simili a quelle circolate negli ultimi giorni: “Arriveranno 200 mila euro subito, ma ci sono alcuni bonus legati a un eventuale esordio in Serie A, presenze e reti. Se dovessero esaudirsi tutti sfioriamo il milione, ma Olbia e Cagliari hanno modo di aggirare questa possibilità (con lo svincolo invece della cessione). Certo, se fanno una cosa del genere con noi hanno chiuso”.
I soldi di questa cessione potrebbero essere reinvestiti nelle strutture: “Andare nei campi altrui è un problema anche a livello temporale: hanno tutti le loro squadre, non possiamo allenarci con orari o spazi risicati. Domani ci sarà la riunione a tre con comune e proprietari del terreno, vediamo come va. L’intenzione è di fare un campo nostro. Se riuscissimo a fare un’operazione alla Vallocchia ogni anno potremmo crescere molto”.
Una strada che passa anche per una maggiore cooperazione con le realtà calcistiche locali. In tal senso, Fedeli ritiene che la società sia in netta crescita: “Quando siamo arrivati noi nessuna società voleva parlare con la Samb, anche perché scottata dalle precedenti situazioni. Quando giravamo per San Benedetto la Sambenedettese era come il diavolo… Ora le situazioni con Porto d’Ascoli, Ragnola e Torrione sono molto migliorate. Stiamo ricucendo i rapporti e iniziamo a mandare i ragazzi a giocare qui intorno, speriamo di raccogliere i frutti”.