Roselli: “Vittoria meritata”, Fedeli: “Se Gianni dà le dimissioni le accetto”

La conferenza stampa a margine di Samb-Imolese


La Samb torna a vincere, e l’aria del post partita è molto più leggera. Mentre entriamo in sala stampa il presidente Fedeli è già seduto dietro ai microfoni: all’ingresso dei giornalisti il patron rossoblu allarga le braccia, tirando un grosso sospiro di sollievo. Poi prende in mano il cellulare: “Adesso faccio le mie telefonate e poi vi rispondo”. Dopo alcuni secondi, il siparietto finisce.

Franco Fedeli

Visto il secondo tempo l’abbiamo meritata. Ci voleva per noi, ci voleva per la classifica, ci voleva per il morale dei giocatori e ci voleva soprattutto per me. Se sono cambiato? Fedeli è sempre lo stesso, non cambia a seconda della partita. Sono deluso quando va male e felice quando si vince.

Negli ultimi tempi sono girate molte voci, ma io vado avanti per la mia strada. Io ho sempre detto che il mio impegno va fino a maggio, e fino a maggio lo porterò avanti. Che succederà poi? Voi siete troppo pesanti e curiosi, ecco la verità. Il pubblico è sempre stato encomiabile, poi c’è una parte del pubblico che lo è di meno. Io non ho mai disconosciuto l’amore del pubblico di San Benedetto, comunque.

Stanco ha fatto un bel gol, gli è andata bene così pago a tutti gli stipendi in orario. All’intervallo ho detto ai giocatori che errori del genere non devono esserci, poi ho preso da parte Russotto – che già imprecava contro se stesso – e gli ho detto di non mollare, perché prima o poi ce l’avremmo fatta.

Il gol dell’Imolese è stato un brutto colpo, ma speravo nella rimonta. Al terzo-quarto gol mancato temevo il peggio, ma fortunatamente ci siamo ripresi. Ci voleva. Il nostro difetto è sempre quello, quando segniamo ci fermiamo. Oggi c’era qualcuno stanco – non Stanco, lui era in forma – che il mister doveva cambiare prima, ma va bene.

Gianni? È andato a fare una causa, di domenica, hanno aperto il tribunale per lui. Ah, è mercoledì… Ho sentito girare le voci delle sue dimissioni, ma io non ho visto né ricevuto nulla. Io non so niente, chiamate e chiedetelo a lui. Non ho sollevato nessuno dall’incarico, ma se Gianni propone le sue dimissioni ovviamente le accetto. Che devo fare, tengo la gente per forza?

Mio figlio si è stancato di sentire tutte le cattiverie che girano sui social. Io lo conosco bene e non penso dia una situazione recuperabile: lui è un ragazzo determinato e non cambia facilmente idea. Chi arriva al suo posto? Stiamo bene così, non capisco a che servano tutte queste persone durante la settimana… a farsi i pranzetti?

Fabiani? Io e il signor Fabiani ci conosciamo dal ’93, siamo grandi amici, gli ho chiesto un favore ed è venuto qui alla partita. Lui è il dirigente di una grande squadra, che milita in Serie B, scordatevi che vanga qui a San Benedetto. Siamo amici e abbiamo un bel rapporto, tutto qui.

Alessio Dionisi

Il rammarico è sul primo tempo. L’abbiamo sbloccata presto, come volevamo, ma poi dovevamo approfittarne e segnare altro gol. Temevamo il loro ritorno nel secondo tempo, e così è stato: loro sono stati bravi a fare un gol subito e raddoppiare poco dopo, noi non abbiamo avuto la compattezza per superare il momento difficile. C’è anche da considerare la grande spinta del pubblico, perché oggi è stato un fattore determinante.

Secondo me nel secondo tempo c’era rigore, ma ci sta che l’arbitro possa sbagliare… Episodio dubbio? C’era un giocatore a un metro dalla porta che è andato giù, per me era palese. Sono cose che succedono, a favore e contro. Diciamo che la tifoseria ha aiutato anche in questo senso. Quel che mi è dispiaciuto è che negli ultimi dieci minuti non si è giocato… praticamente non c’era più un pallone.

Nel primo tempo loro hanno avuto qualche occasione, ma per me siamo stati comunque superiori. Purtroppo non siamo stati bravi a sfruttare il momento positivo, bisognava capitalizzare lì. Nel secondo tempo loro hanno iniziato meglio e ci hanno messo in grande difficoltà. Faremo tesoro di questa esperienza.

Questo è un campionato equilibrato, è ancora presto per dare giudizi. Secondo me alla lunga verranno fuori le qualità delle varie squadre: ce ne sono 5-6 che faranno un campionato a parte, probabilemte. Noi dobbiamo salvarci, ma l’obiettivo è di giocarci tutte le partite alla pari, dal primo all’ultimo minuto. Io oggi sono soddisfatto dei miei ragazzi.

Giorgio Roselli

Vittoria meritata, senza dubbio. C’è grande soddisfazione per averla ribaltata, e di averlo fatto meritatamente. Nel primo tempo – pur giocando male – abbiamo avuto le nostre occasioni, nella ripresa abbiamo reagito alla grande. In questo momento ci sono tanti problemi, ma stiamo crescendo. Ci prendiamo questi punti e andiamo avanti.

Per far giocare la squadra come voglio io ho bisogno di tempo, come tutti gli allenatori. Le mie squadre sono sempre state riconoscibili, ci arriveremo. Al momento abbiamo ancora molto da fare, ma la squadra non ha mai smesso di impegnarsi. Sono stato in situazioni molto più difficili, quindi sono positivo. I ragazzi cercano sempre di dare il loro, e questo è un bene.

Gli errori li fanno anche i giocatori migliori del mondo, può succedere. Nel primo tempo il vero sbaglio di Russotto sta nel fatto che poi è rimasto 40 secondi con le mani sulla testa. Anche i grandi campioni possono sbagliare, ma loro riescono a rientrare subito in partita.

Questa è la prima vittoria da non ricordo quanto, è importante. In questo momento è facile parlare di morale, ma io sono dell’idea che se si corre bene non c’è giocatore che non dia il massimo, e quando corri male non riesci mai a dare il massimo. A Ravenna abbiamo corso male e si è visto, oggi siamo stati migliori.

Le alternative al momento sono quello che sono. Minnozzi non è ancora al massimo, Di Massimo non ha ancora le conoscenze che hanno gli altri giocatori. Se manca un anello della catena crolla tutto: qui siamo in Serie C, non ci si può affidare a giocate estemporanee. Di Massimo ha tecnica e strappi, ma se gli chiedi un certo tipo di movimento fa fatica. Se non ha mai giocato con continuità un motivo c’è, no? Deve lavorare a livello tattico, sono certo che crescerà.

Nel calcio la palla non si spacca in due: se un esterno è larghissimo da una parte e uno dall’altra significa che uno dei due li perdi. Il calcio è armonia, la fantasia dei giocatori va usata ma nel contesto giusto. Noi stiamo migliorando, ma siamo ancora indietro. Qui la difficoltà è quella che vi ho detto subito: devo riuscire a far diventare potenziali titolari giocatori che al momento non lo sono.

Carlo Ilari

A Ravenna è andata male, spero di farmi perdonare col gol di oggi. Domenica non so cosa sia successo: ero convinto di segnare, sono andato a botta sicura, e invece ho solo sfiorato la rete. La partita di oggi conta tanto, dobbiamo assolutamente continuare su questa strada. In questi giorni non era facile, siamo stati bravi a mettercela tutta. Questo deve essere un punto d’inizio per il futuro.

Ad inizio campionato non abbiamo trovato la quadra, quando devi mettere insieme tante teste può essere difficile. Non è una scusa, è quello che è successo. Ora stiamo trovando i nostri equilibri e spero che il paggio sia passato. Il gol lo dedico alla mia famiglia, che mi è sempre stata vicina, e ai tifosi che ci hanno dato una mano per tutto il secondo tempo.

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