Vernecchie rossoblu: 8^ puntata (Vicenza-Samb)

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero. Puntata post Vicenza-Samb


Dopo essere passata per le edizioni online del Corriere, de La Stampa e de La Gazzetta, la conferenza stampa di Fedeli fa il suo ingresso nella tv popolare grazie a Striscia la Notizia. Mentre tutta Italia ascolta il presidente dire che nel secondo tempo la Samb “ha fatto cagare”, i rossoblu decidono di andare controcorrente, giocando male il primo tempo e meglio il secondo. Il pareggio non arriva, però, e l’ultimo posto si fa sempre più vicino. In un campionato sempre più a oscuro, l’unico antidoto restano le vernecchie rossoblu.

Angelo A. Pisani: Allora, partiamo dalle cose positive: il secondo tempo, l’assenza del presidentissimo alla conferenza stampa.

Michele Palmiero: A parte scherzi, il secondo tempo di Vicenza mi ha lasciato l’amaro in bocca. I nostri avversari avevano tirato i remi in barca, si stavano accontentando, e sono certo che con un po’ di fortuna in più li avremmo puniti. Per me il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto: non abbiamo brillato, ma se non altro ci abbiamo messo l’intensità giusta. Il problema è sempre quello: spesso e volentieri non bastano 45 minuti buoni per portare a casa i punti.

Angelo A: Dopo la partita col Pordenone Roselli aveva detto che era meglio un buon primo tempo che non giocare bene per niente. In questo momento credo che bisogna accontentarsi, perché le difficoltà sono troppo grandi. Se difendiamo bassi e ripartiamo dopo un po’ finisce il fiato (e non hai cambi), se aggrediamo alti è lo stesso, e non abbiamo le qualità per tenere il possesso. Il problema della squadra è molto più profondo della condizione fisica, perché comunque la giri le manca qualcosa.

Vernecchie + Roselli + Boris

Michele: Non è che giocano a ritmi bassi per fare un dispetto a noi. Purtroppo, quando fai fatica a costruire un’identità di gioco, devi alzare l’asticella agonistica, ma per farlo hai bisogno di consumare energie fisiche in quantità industriali. Roselli ha sempre detto che vuole trasmettere alla squadra 3-4 cose semplici, per migliorare a breve termine, e poi ridurre gli errori collettivi ed individuali di partita in partita. Si tratta di un processo lungo, e c’è da dire che il calendario non aiuta.

Angelo A: Nelle difficoltà, Roselli ha dimostrato ancora una volta di essere un tecnico pieno di risorse. Il passaggio al 3-5-2 è stato una sorpresa, ma alla fine – considerando avversari ed assenti – la scelta è stata intelligente. Più di quanto dimostri il punto in due partite, se non altro. La classifica è quella che è, ma questa capacità di trovare soluzioni nelle difficoltà è confortante.

Samb + Troisi

Michele: Stimo il lavoro fatto Roselli con questa squadra, e gli riconosco i numerosi problemi che sta affrontando. Però certe sue dichiarazioni mi sembrano un’eresia: come fa a parlare di uno dei pareggi più ingiusti da quando allena? Il pareggio ci poteva stare, e probabilmente sarebbe stato il risultato più corretto, ma non abbiamo fatto chissà cosa. Da come parla sembra che li abbiamo schiacciati in area tre quarti d’ora…

Angelo A: Ha esagerato ma ha fatto bene, perché in una piazza come la nostra – dove tutto è esagerato, amplificato, polarizzato – proporre con forza la propria versione è fondamentale. Specie quando la società non ti risparmia mai una critica, anche quando non vede la partita. Se ci pensi è la stessa cosa che faceva Capuano. Gli altri esempi (Palladini, Sanderra, Magi) dimostrano che se non ti esponi con forza vieni travolto.

Michele: A proposito di esposizione: se dobbiamo fare una gara a chi l’ha sparata più grossa vince sempre Colella. Come si fa a dire che la Samb è stata costruita per vincere? Bisogna distinguere le dichiarazioni della società dal potenziale della rosa, no? Noi avevamo collocato questa squadra in zona playoff, alcuni dirigenti puntavano a “migliorare il terzo posto”, ma non si può giudicare su questa base. Oggi gli obiettivi e le potenzialità contano poco, anche perché la squadra è in zona retrocessione.

Angelo A: Però non è che la posizione giustifica tutto. L’anno scorso quando abbiamo pareggiato in casa con Pordenone e Triestina abbiamo parlato di buon risultato, anche se loro stavano andando male. Noi  siamo messi male perché in estate ci sono state valutazioni completamente sbagliate, ma non siamo comunque da zona retrocessione. Colella tira acqua al suo mulino, esagerando, ma la nostra società si è ostinata per mesi a dire che la squadra era migliore dell’anno scorso, gli allenatori avversari hanno diritto di sbattercelo in faccia.

 

Palombella Rossoblu

Palombella Rossoblu

Michele: Io, come tanti altri, guardavo la rosa “sulla carta” e mi aspettavo molto di più. Per me la Samb è superiore a Fermana, Ravenna, Imolese e Vis Pesaro – tutte squadre che hanno molti più punti di noi – però chi segue questo sport sa che tra le promesse estive e i responsi del campo si inseriscono mille dinamiche. Come si poteva pensare all’addio di una figura fondamentale come Andrea Gianni? Chi si aspettava l’autoesilio di Andrea Fedeli? Chi immaginava gli esoneri di allenatore e direttore sportivo dopo poche partit… Ah no, scusate, questo era fin troppo preventivabile.

Angelo A: Fino a qualche settimana fa ero d’accordo con te, ma l’ostinazione con cui Roselli continua a bocciare le alternative della squadra mi sta facendo venire qualche dubbio. Sia chiaro, i nostri titolari valgono la zona playoff, ma se si parla di collettivo bisogna pensare non agli undici, ma ai venti, e se il resto è così sgangherato (e non parlo solo di qualità tecniche) si abbassa il giudizio. Le squadre che hai citato non sono forti, ma hanno un progetto solido dietro: possiamo dire la stessa cosa di noi?

Michele: Purtroppo no. In questo momento navighiamo a vista, sperando di mettere insieme più punti possibili da qui a dicembre. Questo è uno dei motivi per cui viene influenzata l’impressione che abbiamo della squadra. Al momento Roselli non ha tempo di far crescere i giovani, né di badare all’estetica di gioco. Avere un’identità tattica avrebbe aiutato l’inserimento degli under, questo è certo. Il mio dubbio è: sono davvero tutti così scarsi (e qualcuno deve farsi un esame di coscienza, nel caso) o è una questione ambientale?

Angelo A: È una domanda seria a cui non si può dare una risposta seria. Molti ragazzi non li abbiamo mai visti giocare, e altri hanno giocato solo pochi minuti. Io mi fido delle valutazioni degli allenatori, anche perché finora hanno detto entrambi le stesse cose. Resta il dubbio, ma di solito quelli che non si vedono mai sono i Zappacosta, i Ceka e i Latorre.


La copertina di Madou è ispirata a The Haunting of Hill House, serie tv creata da Mike Flanagan. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. E se vi va potete iscrivervi anche al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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