Vernecchie Rossoblu: 11^ puntata (Virtus Verona-Samb)

Vernecchie: Virtus Verona-Samb

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero. Puntata post Virtus Verona-Samb


«Chi disse: “Preferisco avere fortuna che talento”, percepì l’essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no e allora si perde»

La partita tra Virtus e Sambenedettese si consuma nel contatto in area subito da Grbac: dal rigore del possibile 2 a 0 i rossoblu si trovano con un uomo di vantaggio, e da lì costruiscono la vittoria. Il secondo gol di Rapisarda arriva su un cross in area bucato da tutta la difesa avversaria, perfetto parallelismo con un’altra rimonta, quella subita dai rossoblu a Gorgonzola. Quella partita aveva segnato la fine della Samb Magi, questa premia definitivamente quella di Roselli. 

Vernecchie - Match Point

Michele: Prima vittoria in trasferta, terzo risultato utile consecutivo (senza la sconfitta immeritata di Vicenza saremmo qui a parlare di ciclo) e per la prima volta fuori dalla zona playout. Io non vorrei attirare le maledizioni del karma, ma si può dire che la prima tempesta stagionale è stata superata?

Angelo A: Prima? È da settembre che piove, e non sappiamo quando smetterà (alla prossima saremo senza Bove, Russotto, Calderini, Biondi, Di Pasquale e forse Stanco). Diciamo che nelle ultime partite abbiamo trovato un ombrello. La partita di Verona chiude un percorso di crescita durato due mesi: uno di transizione (cambi modulo, esperimenti, partite sofferte) e uno di crescita. Le prossime settimane – da qui alla sosta – ci diranno dove potrà arrivare questa squadra. Nel girone di ritorno tiriamo le somme.

Michele: Il campionato della Samb non si divide in andata e ritorno, ma in prima, seconda e terza tempesta. Ogni tempesta è composta da: esonero di allenatore o dirigente per “motivi personali”, guerra santa contro i giornali, silenzio stampa per tutti i tesserati (ma non per il presidente), minacce di partenza, editoriale di Riviera Oggi in cui si chiede al presidentissimo di restare per entrare nella leggenda.

Angelo A: Abbiamo la media di due allenatori e un direttore sportivo e mezzo l’anno, ma tre tempeste sembrano un po’ tantine. Di solito ce ne sono una o due: la prima l’abbiamo già superata. In questo momento Fedeli è molto felice della coppia diesse-allenatore, se superano il calciomercato senza litigi o interventi dal Sudamerica potrebbero persino finire la stagione.

Michele: La nuova coppia funziona e sembra ben assortita: Roselli sa gestire i riflettori, Fusco resta nell’ombra ma ha già portato due giocatori. Mi auguro che si realizzi il piano di Roselli: uscire definitivamente dalla zona playout a dicembre, rinforzarsi nel mercato di gennaio e puntare ai playoff nel girone di ritorno. Intanto stiamo risalendo.

Virtus Verona-Samb

Quanto nell’ombra?

Angelo A: Gli ultimi risultati sono molto positivi (7 punti in 3 partite sono un’enormità, considerando gli 8 punti delle altre 10) ma non devono illuderci che sia tutto risolto. La classifica è corta e questa squadra può giocarsela, ma in questo momento parlare di playoff è prematuro. La partita di Verona – dove sono pesate anche le assenze, per carità – lo dimostra.

Michele: La prestazione è difficile da giudicare, anche perché l’arbitro ha influenzato in maniera troppo pesante la partita. Sabato l’espulsione è stata decisiva, perché da quel momento in poi giocatori e staff della Virtus hanno perso la testa. E io li capisco pure, perché secondo me il secondo giallo a Grbac è stato assurdo. La Samb è stata brava a sfruttare la superiorità numerica e a crederci fino alla fine.

Angelo A: La rimonta era tutt’altro che scontata, anche perché la testa l’hanno persa solo dopo il 2 a 1, a partita praticamente finita. Dopo il pareggio la Virtus ha difeso bene, secondo me, e non a caso tutte le occasioni del finale di partita (compreso il gol) sono arrivate su calcio piazzato. Bisogna essere onesti: se l’arbitro avesse dato rigore su Grbac (sacrosanto) non l’avremmo ripresa più. L’episodio è stato pesantissimo.

Vernecchie Virtus Verona-Samb

Michele: Le assenze sono state pesanti (Roselli ha dovuto fare i salti mortali per ridisegnare l’attacco), ma il primo tempo resta negativo. Sono venuti a galla i problemi di cui avevamo timore alla vigilia: quando la Samb può attaccare in campo aperto è pericolosa, quando è costretta a gestire il pallone va in difficoltà.

Angelo A: Noi non abbiamo (ancora) la qualità per tenere il possesso quando siamo in vantaggio, e non l’abbiamo per costruire l’azione da dietro. Insomma, questa è una squadra che difende e attacca senza pallone. Sabato la Virtus ci ha messo in difficoltà perché ha sbagliato poco in fase di possesso (negandoci il recupero alto) e ha pressato bene in avanti (costringendoci a lanciare lungo senza l’appoggio di Stanco). C’è anche da dire che il campo era molto piccolo, quindi non era facile. Però l’abbiamo risolta.

Michele: Roselli si è dimostrato un ottimo stratega. La decisione di lasciare Di Massimo in panchina ha fatto storcere il naso a molti (non a Madou, che l’aveva anticipata) ma si è rivelata vincente. L’idea di “tenersi un cambio offensivo” può sembrare una banalità, ma intanto ha avuto ragione. Ogni scelta di Roselli è calcolata, ogni sua dichiarazione è pesata bene, in modo da spostare l’attenzione dove lui desidera. Insomma, il mister è un perfetto personaggio da Prima Repubblica.

Vernecchie: Virtus Verona-Triestina

Angelo A: Roselli è chiaramente da Prima Repubblica, lo dimostrano i continui rimpasti di formazione fatti negli ultimi mesi per mantenere forte la sua maggioranza in parlamento (pardon, posizione in panchina). Non siamo ai livello del pentapartito della DC, ma il mister sta riuscendo a mettere d’accordo un po’ tutti.

Michele: Nella grande famiglia di Roselli, spicca la corrente di Francesco Rapisarda. Il capitano è la rappresentazione perfetta della Samb: non è elegantissimo, non ha tecnica da vendere ma corre, lotta, moccica e la butta dentro, non importa come.

Angelo A: In poco tempo è passato dalla nebbia desolante di Lumezzane all’essere capitano in una delle piazze più importanti di tutta la Serie C, per acclamazione. Non a caso è stato l’unico giocatore a non essere mai messo in discussione, nonostante una tifoseria e una dirigenza sempre esigenti. I gol sono importanti ma effimeri, la differenza di Rapisarda sta nell’esserci sempre quando serve.

Michele: E col Verona serviva tantissimo, perché non vincere dopo un episodio così sfacciatamente fortunato sarebbe stato un delitto. Più che altro, quando ci ricapita? Se un’espulsione del genere fosse stata data ad un giocatore della Samb sarebbe scoppiato il finimondo.

Angelo A: A parti invertite Fedeli avrebbe minacciato il ritiro della squadra, Gianni sarebbe tornato per un’ultima conferenza di fuoco e la tifoseria avrebbe iniziato a una rivolta stile gilet gialli. Fortunatamente è successo alla Virtus, che si è limitata a protestare per il trattamento.

Virtus Verona-Samb

Michele: Beh ma hanno lanciato accuse gravissime. Io posso capire il nervosismo della dirigenza (noi stessi ne abbiamo viste di tutti i colori, basti pensare a Samb-Legnago), ma le accuse mosse da Campedelli sono inaccettabili. Che un direttore generale venga a dire certe cose in conferenza stampa, senza prove tangibili, è semplicemente assurdo.

Angelo A: È assurdo solo se non è vero. Campedelli ha detto che l’episodio è stato visto anche da persone della procura federale, se si è esposto così tanto (senza lanciare accuse, comunque) significa che è sicuro di ciò che dice. Al momento è la sua parola contro… nessuno, perché la Sambenedettese ancora non ha risposto.

Vernecchie Virtus Verona-Samb

Michele: Ma infatti io mi stupisco della mancata reazione della nostra società: si tratta di un’accusa gravissima. Può essere che sia finita la carta per le lettere?

Angelo A: Magari non gli interessa. Ai bei tempi si parlava tantissimo di arbitri, ma negli ultimi mesi la società ha capito che non ce n’è bisogno: a fare il lavoro sporco ci pensa una certa parte della stampa – sdraiata, condiscendente e ansiosamente leccaculo – sempre pronta a fare caciara. Se Campedelli voleva fare arrabbiare la società doveva cacciare fuori i fumogeni.


La copertina di Madou è ispirata a Match Point, di Woody Allen. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. E se vi va potete iscrivervi anche al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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