Roselli verso Samb-Giana: “Temo molto questa partita”

Samb-Sudtirol

La conferenza di Giorgio Roselli alla vigilia di Samb-Giana Erminio


La striscia di risultati utili consecutivi prosegue, i due “derby” sono stati superati positivamente e la classifica sorride. Giorgio Roselli si prepara ad affrontare la Giana Erminio al “Rivera delle Palme” consapevole delle insidie che nasconde la sfida contro la squadra di Gorgonzola.

Gli avversari

Alla Giana è tornato Cesare Albè, che è il loro allenatore storico, e l’ambiente si è subito ricompattato con una grande prestazione contro la Fermana. Meritavano qualcosa di più del pareggio. Dal punto di vista tattico sarà una partita diversa dalle precedenti, perché Teramo e Vis Pesaro aveva organizzazione di gioco, amano impostare e spesso si scoprono dietro lasciando dei varchi; la Giana è l’opposto: difende con tanti uomini, non lascia spazi e attacca con due uomini, che però sono di livello.

Puntano molto sul lancio lungo verso Jefferson per poi essere aggressivi sulla seconda palla: ho già detto ai ragazzi che sono molto preoccupato per la partita di domani. Mi auguri che i miei ragazzi la temano come me, vuol dire che saremo sul pezzo per 95 minuti. Se tutti si aspettano la vittoria, qualsiasi risultato diverso sarebbe una delusione. Per me non è così, non so quale sarà il risultato ma a me importa l’attenzione e l’intensità di gioco.

Cecchini infortunato, fiducia a Rapisarda-Celjak o spazio a D’Ignazio?

Il concetto è questo: se arriva Fissore – che ha già giocato in questa categoria – alla seconda partita posso già metterlo titolare. Quando arrivano due giovani come D’Ignazio e Scalera (il secondo oggi è tornato a Pescara per risolvere le beghe contrattuali) non ci può aspettare la stessa cosa: anche loro penso che non si aspettino di iniziare dal primo minuto. D’Ignazio è un buon giocatore, ma prima deve imparare come si gioca in questa categoria. Al momento non è pronto. Quindi Rapisarda continuerà a sinistra e Celjak sarà confermato esterno destro.

Le scelte di formazione

Le mie valutazioni riguardano l’arco dei 95 minuti: chi può fare tutta la gara, chi può essere più utile dopo, chi rischia di farsi male, le caratteristiche degli avversari. Non guardo l’assist, o il gol, quando devo scegliere: devo guardare alla condizione fisica e anche al medio-lungo termine. Proverò a mettere tutti i giocatori nelle condizioni migliori possibili: è troppo facile allenare solo 11 titolari, la bravura dell’allenatore sta nel valorizzarli tutti.

Di Massimo? Come caratteristiche e più vicino a Calderini e Russotto che di Stanco, ma sapete benissimo che l’ho usato come centravanti quando mancava Stanco. Noi abbiamo anche dei centrocampisti offensivi di buon livello, son contento di averli. Avessi qualcuno più bravo non mi lamenterei mica. È troppo facile allenare 14 giocatori, a me piace allenare molti giocatori bravi.

Caccetta è fermo da 6 mesi ed è entrato in gioco dal momento in cui è arrivato. Lui si è messo subito a disposizione ed è normale che ogni tanto abbia un calo psicofisico. Qui a San Benedetto stiamo facendo cose diversissime (dal punto di vista tattico) rispetto a quelle che facevamo a Cosenza. Non basta che io conosca lui, deve essere lui a crescere con i nuovi compagni.

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