Vernecchie rossoblu: S04E10 (Samb-Vicenza)

Samb-Vicenza

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero. Puntata post Samb-Vicenza


L’espressione non c’è due senza tre nasce dalle antiche superstizioni basate sui numeri magici. In molte culture il tre è considerato un numero pregno di significato: tre sono le nature della Trinità, tre sono le categorie alla base della mitologia indoeuropea, tre sono dimensioni in cui viviamo. Tre sono state anche le sconfitte consecutive della Sambendettese, tutte influenzate da infortuni, errori e polemiche arbitrali. Non a caso, la partita col Vicenza si è decisa al minuto tre, quando Vandeputte è stato atterrato da Santurro (che è già alla seconda espulsione, e a questo punto abbiamo tutti chiaro cosa voglia dire). Come affrontare il momento?

Michele Palmiero: Caro Angelo, che dire? La partita ha smesso di essere una partita dopo combattuta dopo pochi minuti. La Samb non ha mai mollato, e infatti è uscita tra gli applausi, ma la vittoria del Vicenza non è mai stata messa in discussione. Alla vigilia del match mi aspettavo una nostra partenza a razzo, per provare a mettere in difficoltà la corazzata di Di Carlo: abbiamo visto tutti com’è andata…

Angelo A. Pisani: La partita non era facile, però c’era almeno la speranza di poterli un po’ imbrigliare, come avevamo fatto a Padova. Sono d’accordo con Montero quando dice che tatticamente non è giudicabile, c’è anche da aggiungere che c’è stato un abisso anche a livello tecnico. Il primo e il secondo gol sono arrivati su due errori individuali, e in panchina non c’era nessun giocatore capace di cambiare la partita. Poi vabbè, c’è sempre chi preferisce dare tutte le colpe all’arbitro e far finta di nulla.

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Michele: Qualche coraggioso ha voluto fare polemica anche sull’espulsione di Santurro. Per favore, basta con questa psicosi del complotto: Santurro ha fatto una sciocchezza, come l’aveva fatta a Cesena in un momento diverso della partita. L’espulsione di domenica è arrivata su un errore suo, non dell’arbitro. L’unica speranza è che impari la lezione e eviti di rifarlo in futuro.

Angelo A: L’errore tecnico può capitare, è inutile buttargli la croce addosso. La cosa che mi dà fastidio è che c’è chi continua a fare interi articoli e trasmissioni su un cazzo di episodio arbitrale come se parlassimo dell’assassinio di Kennedy. E nove volte su dieci chi parla non sa neanche di che sta parlando. Negli ultimi giorni ci sono colleghi che se ne sono usciti col fatto che ora per il portiere “non esiste più il fallo da ultimo uomo”, come se questi fosse una specie di wild card da sparare addosso gli attaccanti in situazione disperata.

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Qualcuno le legge le regole? Non serve neanche andare a spulciare i regolamenti eh, basterebbe una ricerca su internet. Al portiere è stata tolta la “tripla sanzione” dentro l’area, che significa rosso + rigore + squalifica. Fuori dall’area il portiere è un giocatore come gli altri, e se impedisce una chiara occasione da rete (perché questo è, la dicitura “ultimo uomo” è scomparsa dai regolamenti da anni) prende il rosso diretto. È tanto semplice.

Michele: Ma poi l’ha pure confermato Cinciripini durante la conferenza, quindi di che parliamo? Io capisco la frustrazione per Santurro, che si è preso due rossi in tre gare, e capisco anche il timore per Raccichini, che in queste settimane non ha avuto un grande impatto con la Serie C, però bisogna accettarlo e andare avanti. I problemi sono altri.

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Angelo A: Esatto. Si parla sempre dell’arbitro e non si parla del fatto che col Padova Montero ha dovuto cambiare modulo, e a Vicenza ha dovuto mettere quattro difensori centrali. Ora ci aspetta una partita complicatissima con la Reggiana, avremo due assenze in più (Santurro e Rapisarda) e non sappiamo ancora se recupereremo qualcuno. Se qualcuno vuole spiegare i problemi attuali della squadra deve necessariamente partire da lì.

Michele: Ne parliamo ormai da agosto, ma ho come l’impressione che non se ne parli abbastanza. Ora siamo in emergenza, ma non bisogna sottovalutare il fatto che questa rosa andrebbe in difficoltà anche con un paio di indisponibilità, o semplicemente con un calo di forma di qualche titolare. Dispiace dirlo ma al momento il livello della squadra è troppo sbilanciato verso i titolari. Se mettiamo dentro gli altri rischiamo sempre di indebolirci.

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Angelo A: Il punto è questo, perché a conti fatti il livello medio della rosa (intesa nel suo complesso) non si è alzato molto dallo scorso anno. In questa squadra non ci sono abbastanza alternative, sia dal punto di vista tecnico che numerico, e questo alla lunga si sarebbe pagata anche senza infortuni e squalifiche. Nessuno chiede di comprare 22 titolari, basterebbe avere tutte le riserve.

Se il presidente cambia idea abbiamo 10 piccole propostine…

Angelo A: In estate hanno fatto delle scelte abbastanza precise, migliorando il nucleo dei titolari e limitando le spese altrove. Immaginando i vincoli messi nel budget posso dire tranquillamente che Fusco ha fatto un ottimo lavoro, ma resta il fatto che l’anno della Samb si basa su molte scommesse. Alcune abbiamo già capito che non funzioneranno, ma io resto molto fiducioso per la zona playoff, con o senza infortuni. Il presidente fa le sue scelte e va bene, l’importante è che non venga più in conferenza a parlare dei primi posti.


La copertina di Madou è ispirata alla locandina di Birdman o (l’imprevedibile virtù dell’ignoranza), film diretto da Alejandro González Iñárritu. Meme di @apakakov. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. E se vi va potete iscrivervi anche al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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