Cambio di società, una scommessa in panchina, cessione dei big: il Carpi del presente e del futuro è ancora tutto da scoprire
Il 21 agosto è stato un giorno di svolta nella vita del Carpi Fc. La società emiliana è passata dalle mani di Stefano Bonacini a quelle di Simone Morelli tramite l’intervento di Banca Cerea. Si chiude così un ciclo importantissimo, che ha visto una piccola squadra di provincia salire fino alla Serie A. L’ex patron ha salutato così la piazza biancorossa: «Dispiace lasciare un pezzo di vita, ma era il momento giusto per uscire. Non si poteva fare di meglio, non ne avevamo più a livello motivazionale, era giusto così. Ora probabilmente mi fermo un anno, devo gestire un’azienda e i danni della pandemia richiedono impegno e attenzione. Ma vi dico che questo è solo un arrivederci»
La rivoluzione targata Banca Cerea ha riguardato in primis la dirigenza, con Alfonso Morrone nel ruolo di direttore generale e la carica di direttore sportivo ad Elio Signorelli. In panchina è arrivato Sandro Pochesci, mentre nelle ultime ore è diventato ufficiosa la collaborazione con l’Ascoli Calcio, che ha visto lo scambio di diversi giocatori delle due società è una sponsorizzazione importante dell’azienda Bricofer a favore degli emiliani.
A poche ore dall’esordio in campionato contro la Samb, il Carpi è un cantiere aperto con ben poche certezze per il futuro. La rosa è ridotta all’osso e composta per lo più da giovani, le voci di un ritorno di Bonacini si fanno sempre più insistenti: la nuova proprietà predica calma, ma l’immobilismo sul mercato si fa preoccupante e la sconfitta in Coppa Italia contro il Casarano ha allarmato i tifosi.
Le cessioni
La rosa che si appresta a iniziare la nuova stagione è ben diversa da quella che ha ben figurato nello scorso campionato. Come già detto, la partnership avviata con l’Ascoli ha portato nelle Marche il centrocampista Sarzi Puttini e il talentuoso Dario Saric, uno dei migliori giocatori della stagione 2019/20. Si sono trasferiti al Padova, invece, due elementi importanti come l’esterno Jelenic e il centrocampista Saber Hraiech. Il difensore Alessandro Ligi ha sposato il progetto della Triestina, mentre il capitano Enrico Pezzi si è trasferito alla Vis Pesaro: una cessione che lascia un grosso buco in fatto d’esperienza, carisma e duttilità tattica.
Non è ancora ufficiale, ma il Carpi si sta preparando a salutare i due elementi più forti in rosa. Tommaso Biasci e Michele Vano, infatti, sono vicinissimi a club di Serie A: il primo sembra a un passo dallo Spezia, che pagherebbe il cartellino 500 mila euro per poi girarlo in prestito in B; sul secondo è piombato l’Hellas Verona.
Gli arrivi
In questo momento gli unici giocatori “di categoria” a disposizione di mister Pochesci sono il portiere Andrea Rossini (due gare in Coppa da titolare nella scorsa stagione), il capitano Minel Sabotic, i centrocampisti Fofana e Maurizi e la punta Cristian Carletti: troppo poco per una squadra che, al momento, farebbe fatica anche a salvarsi nel girone B.
Nelle ultime ore si parla dell’imminente arrivo di Riccardo Serena dal Padova e del ritorno di Giancarlo Malcore dalla Pergolettese rinforzi di spessore ma che, da soli, non bastano ad alzare il livello qualitativo degli emiliani.
L’allenatore
Dopo il magico triennio con il Fondi, Sandro Pochesci ha attirato l’attenzione della cronaca più per gli show in conferenza stampa che per exploit in panchina. La traumatica esperienza in B con la Ternana è stata l’inizio di un crollo verticale che lo hanno visto fallire sulle panchine di Casertana e Bisceglie, prima del trasferimento in Moldavia con il Zimbru Chisinau: l’avventura all’estero è durata pochi mesi, con le dimissioni arrivate a febbraio. A dargli una nuova occasione è ora il Carpi, ma l’inizio si è rivelato pieno di incognite. Il cambio di società e l’immobilismo sul mercato hanno portato in dote a Pochesci una rosa giovanissima, che ha subito l’eliminazione in Coppa Italia ad opera del Casarano, club di Serie D.