Difesa, organizzazione, mentalità: il Modena può sognare

Analisi del Modena, prossimo avversario dei rossoblu, protagonista di un grande campionato e con la migliore difesa d’Italia


Un vecchio adagio del football americano, che può essere applicato a tanti altri sport, recita: “L’attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere i campionati”. In tempi di COVID non è possibile portare la gente allo stadio, per cui il Modena ha deciso di puntare tutto sulla fase difensiva. E i risultati sono stati eccellenti.

Miglior difesa d’Italia

Con appena 12 reti subite in 25 gare, il Modena può vantare per distacco la miglior difesa d’Italia. Basterà una difesa d’acciaio per raggiungere la Serie B? Nessuno può dirlo con certezza, ma è sotto gli occhi di tutti che gli emiliani sono riusciti a lottare alla pari con squadre ben più attrezzate (Perugia e Padova su tutte) grazie alla difficoltà degli avversari nel bucare i guanti di Narciso.

Il record difensivo dei canarini è un mix di doti individuali e lavoro collettivo. A guidare la ripresa è l’ex Piacenza Antonio Pergreffi, uno che conosce la categoria a menadito, ma tutti gli interpreti sanno esattamente qual è il compito da svolgere. Mister Michele Mignani è riuscito a disegnare una fase difendente che coinvolge tutta la squadra: dalle punte, che si sacrificano in pressione sui portatori di palla, ai terzini in grado di coprire vastissime zone di campo fino a un centrocampo che è eccezionale nel chiudere ogni spazio centrale.

Ciò che più impressiona del Modena è la capacità dei suoi calciatori di muoversi a memoria nelle due fasi di gioco: se non ci fosse un pallone che rotola sull’erba, sembrerebbe un’esibizione di danza ritmica. Tra i meriti di mister Mignani c’è anche la capacità di coinvolgere tutta la rosa a disposizione. Basti pensare che, nonostante il terzo posto in classifica, il miglior marcatore dei gialloblu è Alberto Spagnoli con 5 reti realizzate.

Il mercato invernale

Una cessione per reparto, un arrivo per reparto. Il mercato invernale del Modena si è svolto all’insegna della continuità, con il club che ha rigettato diverse offerte per i suoi big decidendo di mandare via esclusivamente i giocatori meno utilizzati. In difesa Nicola Stefanelli ha lasciato il posto a Ivan De Sanctis, centrale scuola Milan arrivato in prestito dalla Virtus Entella. In mezzo al campo ha salutato Gianluca Laurenti, sostituito da un grande colpo: si tratta di Mattia Corradi, centrocampista ex Piacenza che si è messo in grande mostra con i biancorossi e precedentemente con l’Arezzo.

In attacco è andato via Rocco Costantino, che ha deluso le grandi aspettative che avevano accompagnato la sua firma con i gialloblu. Per sostituirlo il Modena ha pensato al ritorno del figliol prodigo Davide Luppi, che faceva parte dell’ultimo grande Modena della B.

Il modulo

Nonostante qualche difficoltà di troppo nel mese di gennaio, Mignani non si è allontanato dal suo 4-3-1-2 che, con l’arrivo di Luppi e la duttilità di Tulissi, può trasformarsi in un 4-3-3. Il Modena ha un’identità di gioco talmente definita da poter ruotare tutti gli uomini a disposizione: a centrocampo Castiglia e Davì non sono al meglio per problemi muscolari e l’allenatore deciderà se rischiarli o meno.

Dopo essere entrato nella ripresa nella bella vittoria di Salò, il fantasista Sodinha si candida per un posto da titolare per rinnovare la grande sfida dei numeri 10 con Ruben Botta.

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