Le parole di Giuseppe Magi alla vigilia di Samb-Virtus Verona, 33^ giornata del girone B di Serie C
Nel marasma tecnico, tattico ed emotivo chiamato Sambenedettese passano tanti personaggi – protagonisti, antagonisti, comparse e meteore – ma nessuno scompare completamente, soprattutto se sotto contratto. Lo abbiamo visto con il ritorno di Magi (esonerato lo scorso settembre, senza troppe cerimonie), ma anche con l’intervista di Capuano, che ha spinto la società alla revoca dell’accredito a Luca Bassotti (un gesto tanto autoritario quanto autolesionista).
Prima della conferenza, la società – tramite l’addetto stampa, Matteo Bianchini – ha precisato che non si tratta di revoca, ma di sospensione. «Si è parlato solo dell’ultimo articolo pubblicato, ma ci sono state una serie di dichiarazioni e frasi messe in bocca a dei dirigenti che abbiamo dovuto smentire […]. Per quello che è successo, chiariremo; non c’è nulla di definitivo». Nel frattempo è arrivata anche l’ammonizione del sindacato dei giornalisti: «Non è la società sportiva ad arrogarsi il diritto di dare la linea editoriale […] quanto accaduto è inaccettabile».
Intanto, c’è da pensare alla Virtus Verona. Il corso degli eventi non ha facilitato la (seconda) prima settimana di Giuseppe Magi, che si è anche sentito definire “il meno peggio” dal presidente che l’aveva appena richiamato. Nonostante tutto, il tecnico pesarese non ha abbandonato la solita positività, la stessa che l’ha portato ad arrivare in sala stampa col sorriso: «È sempre un piacere essere qui».
«Mi auguro di vedere una buona Samb – le sue prime parole – dobbiamo dare una svolta positiva». Il calo degli ultimi mesi non dà grande fiducia, nonostante Magi abbia dimostrato di non voler buttare via quanto fatto finora: «Sicuramente il percorso fatto da questa squadra ha avuto alti e bassi. Ha dimostrato di avere delle qualità, ma in alcuni momenti si sono visti soprattutto i limiti».
Cosa fare
Ora bisogna rimettere la squadra in carreggiata, senza cambiare troppo: «In queste sei partite dobbiamo pensare di fare un passettino alla volta. Da parte mia non c’è intenzione di stravolgere il percorso intrapreso finora, perché non avrebbe senso. Vogliamo ripetere le grandi partite che questa squadra ha dimostrato di poter fare».
Gli obiettivi sono chiari: «Ora bisogna pensare a conquistare i playoff, poi vedremo. Il percorso della Samb di quest’anno ha dimostrato che, appena messa la testa fuori, la squadra ha fatto un paio di passi indietro».
In questo momento, secondo il tecnico, bisogna lavorare soprattutto dal punto di vista psicologico: «Sotto l’aspetto morale la squadra è un po’ giù, perché negli ultimi tempo non riusciva a fare quanto aveva fatto nei mesi precedenti. Non riuscire a esprimere il tuo valore toglie qualche certezza e sicurezza, ma la vera misura della condizione la vedremo solo nella partita. Capiremo se si va piano perché si è stanchi o delusi».
Quale modulo?
«Da fine ottobre a novembre ha preso una identità precisa, grazie alla quale ha fatto cose importanti. Quella è un’indicazione. Nel girone di ritorno le prestazioni del finale dell’anno non sono arrivate, e bisogna capire perché. Il mio compito è capire dove sono i problemi e riportare autostima nei giocatori.
Ripeto, non vogliamo perdere quanto costruito quest’oggi, cercando di continuare a essere protagonisti. Ci sono sempre più situazioni che si vengono a creare, quando ci sono i problemi, e nessuno ha la bacchetta magica. Bisogna fare tesoro delle situazioni e delle partite, limitando gli errori».
Un altro segno di continuità è stata la scelta del vice, con la conferma di Valerio Quondamatteo: «Valerio l’avevo conosciuto già ad inizio anno, quando era nel settore giovanile; ci confrontavamo spesso dopo allenamenti e amichevoli. Si tratta di un ragazzo equilibrato, che conosce il lavoro e il mestiere, e i suoi consigli erano utili prima e lo saranno anche adesso. Negli ultimi mesi la Samb ha avuto un percorso difficile ma con delle soddisfazioni, ora c’è stato questo rallentamento che dobbiamo fermare».
Verso Samb-Virtus Verona
Ora c’è la Virtus Verona: «Il calendario della Samb sembra facile, ma in questo girone chi parla di partite facili non ha ancora capito di cosa si sta parlando. C’è una lotta salvezza che coinvolge dieci squadre, e tante di queste sono organizzate e preparate, mentre alcune in zona playoff mi sorprendono. Non conta il blasone, conta il modo in cui prepari le partite e quello in cui le interpreti.
Domenica bisognerà correre, avere grinta e sudare la maglia fino allo sfinimento. Dobbiamo dare tutto noi stessi, perché vivere di rimpianti è peggio di una sconfitta. Se noi trasmettiamo questo messaggio all’esterno verremo apprezzati a prescindere».
Motivazioni e fiducia
«Quando sono stato richiamato, a spingermi è stata la fiducia nella forza di questo gruppo. L’ho vista nei momenti di difficoltà e quelli di esaltazione, se non avessi avuto fiducia nei giocatori non sarei tornato. Poi, e non l’ho mai nascosto, la Sambenedettese me la sento nella pelle. In questo momento serve la concentrazione giusta, serve sapere dove vogliamo andare. Dobbiamo consolidare le nostre certezze, e cercarle dentro al campo confrontandoci con coraggio. Bisogna darsi da fare, tutto qui.
Sulla carta Russotto sta bene, ma sarà il campo a parlare. Secondo me ci sono giocatori che hanno una qualità straordinaria, perla categoria, ma poi bisogna vedere come rendono in campo. Molto passa attraverso la predisposizione che la squadra e il singolo avranno in campo. Io mi aspetto molto da questi giocatori, ma il tempo è poco e bisogna accelerare. Russotto ha sei partite per dimostrare il suo valore, ma il mio compito è mettere i giocatori più utili alla squadra. Magari qualcuno rimasto fuori ha più fame.
Io al momento mi sento libero, amo fare questo lavoro e la Samb mi ha dato la possibilità di riprovarci. Io dico di rimanere concentrati sul momento, bisogna essere bravi e forti nella testa e nelle gambe a cambiare questo trend, poi tireremo le somme. Se non ci mettiamo testa e cuore non servirà a niente».
Il rapporto con Fedeli
«L’incontro prima del mio ritorno è stato voluto da entrambe le parti, ed è stato positivo. Io sono stato contento dell’incontro avuto con il presidente, e visto che sono qui direi che è stato contento anche lui. Fedeli lo conoscete, vuole vincere tutte le partite; in questo caso vuole arrivare ai playoff nella posizione più alta possibile. Dobbiamo provare ad avvicinarci a questo obiettivo.
Se Fedeli ha cambiato le cose è perché è motivato a migliorare; almeno, questa è la mia impressione. Io sono qui per questo. Un barlume di speranza in me la vedono, e questo mi basta».
Con quali prospettive? «In tanti mi hanno parlato di convenienza – ha risposto Magi – ma non l’ho fatto perché mi è più o meno conveniente, l’ho fatto perché avevo voglia di tornare ad allenare. Io punto sulla mia voglia e le mie competenze, al resto non guardo. Dal punto di vista tattico ci sono delle situazioni che si possono provare, ma non cambierò tanto per cambiare. Ho delle idee e voglio metterle in pratica, non voglio fare solo il compitino da qui alla fine».